Dalle Alpi alla Sicilia, però, si è capito da tempo che se non si aggancia il Meridione, di crescita e sviluppo non si può proprio parlare. “Dobbiamo passare dalla resistenza alla reazione. La Calabria e le altre regioni del Mezzogiorno devono diventare laboratorio di sperimentazione e luogo di attrattività di investimenti privati”. A dirlo a Catanzaro il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, tra gli amici di sempre, dal presidente della Piccola Industria Calabria Aldo Ferrara, al presidente emerito di Confindustria regionale, Beppe Speziali, per una delle prime uscite ufficiali in assoluto, dal giorno della sua elezione. I messaggi sono tanti e chiari nel corso dell’assemblea generale di Unindustria Calabria svolta nel teatro Politeama del capoluogo. Il catalizzatore di proposte e speranze è un uomo del Sud, amico della Calabria e degli industriali calabresi, decisivi nella battaglia per la scalata a Confindustira nazionale. “Occorre – dice ancora Boccia – anche una dotazione infrastrutturale rilevante e su questo dobbiamo fare un grande lavoro di proposta, anche da Confindustria nazionale e regionale, portando a livello nazionale la questione meridionale”. Il punto di partenza dell’assemblea dibattito dallo speranzoso titolo “Ripartire si può” è quella “economia smarrita” descritta dalla professoressa Rosanna Nisticò, dell’Università della Calabria, che continua ad attraversare una fase di profonda depressione, sebbene non manchino “timidi e puntiformi segnali di inversione del lungo ciclo congiunturale avverso. A discuterne il presidente di Unidustria Calabria, Natale Mazzuca, il presidente di Confindustria Catanzaro, Daniele Rossi; il sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività culturali, Dorina Bianchi; il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico, Antonio Gentile e il presidente della Giunta Regionale. La lettura dei dati provoca “smarrimento e preoccupazione” perché non resta che constatare che i fondamentali dell’economia calabrese restano inchiodati al segno meno, anche quando nel Paese e nel Mezzogiorno si avvertono importanti inversioni di rotta. Non senza responsabilità di una politica instabile, rea di aver sottratto il patrimonio più importante alla linfa vitale di una società che cresce: la speranza. Tanto il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, che il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nel portare i propri saluti al presidente Boccia, si sono detti convinti che “se ne esce solo facendo sistema”.
Per il presidente di Unindustria Natale Mazzucca bisogna “essere ambiziosi , visionari e concreti a tutti i livelli, prestando attenzione a tutto ciò che è in movimento, incoraggiandolo, promuovendolo e sostenendolo con adeguate politiche di contesto. Noi imprenditori possiamo e dobbiamo giocare un ruolo importante per trasformare i segni di ripartita in ripresa”. “Ripartire si può anzi si deve – dice il presidente Daniele Rossi – con Boccia, che è stato sempre vicino agli imprenditori calabresi, Confindustria è più forte e unita. Nonostante i tanti ritardi la Calabria rifiuta di arrendersi al declino. E’ impossibile negare i tanti dati negativi, ma quella di cambiare le cose è una sfida che dobbiamo raccogliere: tutto dipende solo da noi”.
Per il sottosegretario ai Beni e Attività Culturali, con delega al Turismo, Dorina Bianchi la Calabria “può avere molto dal turismo se lo considereremo come una vera industria”. “Avere unito le deleghe di cultura e turismo – ha aggiunto Dorina Bianchi – è stata un’intuizione che parla del nostro Paese. Le risorse adesso ci sono. E’ doveroso spenderle – ha concluso il sottosegretario – con efficacia ed efficienza ed in tempi rapidi”.
Il sottosegretario di Stato allo Sviluppo economico, senatore Antonio Gentile ha, invece, sostenuto che “i dati dei rapporti economici Svimez e Unindustria Calabria fanno incontestabilmente emergere che né la Regione Calabria, né Invitalia, nonostante la presenza dell’ottimo manager Domenico Arcuri, hanno purtroppo raggiunto gli obiettivi prefissati in termini di attrazione di investimenti e di sostegno all’impresa e di incentivazione all’occupazione. Secondo il sottosegretario, “occorre un’azione veramente decisa e rapida di massima cooperazione tra Governo nazionale e Regione per far partire gli investimenti, uscire dalla trappola e dare una via d’uscita seria e realistica ad una prospettiva di continua desertificazione del tessuto produttivo calabrese”.
“Sono ottimista che ce la possiamo fare e convinto che ce la faremo ma per farlo non dobbiamo piangerci addosso e assumersi ognuno le proprie responsabilità. E per farlo dobbiamo cambiare approccio: le risorse devono servire per sviluppo e crescita e non essere impiegate per scopi clientelari”, ha detto invece presidente della Giunta regionale Mario Oliverio che ha anche illustrato le strategie messe in atto nell’ultimo anno dalla Giunta regionale. “La Calabria insieme alle altre regioni del Sud devono diventare un laboratorio di sperimentazione e un luogo di attratti vita’ di investimenti privati. Dobbiamo dare un indirizzo alla politica economica italiana e ritornare a parlare di industrie”. E’ la ricetta del presidente di Confindustria che dimostra di sentirsi a casa, tanto dal raccontare in libertà come è nato il sogno diventato sfida di scalare la poltrona più importante di via dell’Astronomia. “Chiaramente – ha poi spiegato Boccia – occorre anche una dotazione infrastrutturale rilevante e su questo dobbiamo fare un grande lavoro di proposta, anche da Confindustria regionali e nazionale, e portarlo a livello nazionale per la gestione meridionale. L’auspicio è che si riapra la stagione del dialogo con il governo e con noi per arrivare alle soluzioni per il Paese”. “Dobbiamo fare diventare la questione industriale la vera questione nazionale – ha concluso Boccia che ha anche ricevuto uno splendido omaggio del maestro orafo Michele Affidato – a partire dal nostro Mezzogiorno e fare i conti con le potenzialità del Paese. Siamo il secondo Paese più industriale d’Europa dopo la Germania e su questo dobbiamo puntare. Così ce la faremo”. Allora, avanti tutta.