Diventati a tutti gli effetti imprenditori solo nel 2018, David e Manuel Tappeiner hanno deciso di prendere in mano le redini della Berges Mechanics – 1,8 milioni di euro di fatturato (in Italia) nel 2021 e 16 dipendenti – per darle maggiore visibilità nel settore dei componenti meccanici e della trasmissione anche attraverso investimenti in grado di non far sentire troppo all’azienda con base a Naturno, in provincia di Bolzano, gli effetti del Covid-19.
Un’azzeccata scelta di campo arrivata – non senza prima aver passato qualche comprensibile notte insonne – dopo essersi determinati a lasciare la strada imboccata anni prima per inseguire un sogno da sempre presente nei pensieri dei due fratelli altoatesini. Un sogno reso traguardo ancora più ambìto dal fatto che il padre Heinz aveva lavorato per oltre quarant’anni, come direttore, nella stessa azienda.
“Diciamo che la pandemia non ci ha sicuramente reso le cose più facili, considerato che, tra l’altro, avevamo appena dovuto attingere ad un grosso finanziamento per iniziare il nostro progetto imprenditoriale – sottolinea Manuel Tappeiner, amministratore delegato della Berges Mechanics (nella foto in alto a destra con il fratello David) –. Ma la voglia di guidare un’impresa era uno stimolo così forte per noi che, lasciate le aziende per cui lavoravamo, ci siamo presi qualche rischio calcolato e iniziato a pensare a come far crescere questa Pmi. Il poter arrivare a gestire un’azienda in prima persona, ripeto, era ciò che avevamo in testa da tempo e finalmente l’obiettivo è stato raggiunto”.
Si è trattato di un compito sicuramente impegnativo, soprattutto per due “under 30” che, in un momento storico a dir poco instabile, sono stati comunque capaci di prendere le giuste decisioni per riuscire a tenere la barra dritta nel loro campo di influenza commerciale. Spazio continuato ad essere, in linea con le idee che molti anni addietro avevano fatto nascere la prima Berges in Germania, quello della componentistica nel settore della costruzione di vari tipi di macchinari.
“Le pulegge variabili costituiscono il nostro core business, tecnologia già sfruttata a partire dal 1940 dalla casa madre tedesca, che, trent’anni dopo, decise di aprire a Naturno una sede italiana. Noi, dopo aver inizialmente acquisito quest’ultima, abbiamo colto l’occasione e rilevato pure il ramo tedesco dell’azienda ad aprile dello scorso anno”, chiarisce l’ad della Berges Mechanics, impegnata anche nella rivendita di nastri trasportatori e cinghie per la movimentazione e l’automazione industriale, oltre ad eseguire lavorazioni meccaniche su disegno per conto terzi.
Per quanto riguarda, invece, i problemi di non poco conto sorti con l’aumento esponenziale dei costi energetici, anche la Pmi altoatesina ha dovuto subirne gli effetti. “In Italia assolutamente sì, perché c’è una grossa differenza rispetto alle bollette passate. Ma le difficoltà più grandi le abbiamo avute nel reperimento dell’alluminio, materiale che viene principalmente da Cina e Russia. In considerazione di ciò abbiamo rivisto la programmazione, riuscendo in questa maniera ad avere sempre a disposizione le quantità necessarie per continuare a produrre. Il prezzo delle materie prime è però schizzato in alto e a un certo punto siamo stati costretti ad aggiornare il nostro listino. Ma abbiamo scelto di attendere prima di fare un solo, importante aumento che la nostra clientela, operativa anche nei settori della produzione di macchine agricole e tessili, di trapani a colonna, non ha avuto grosse difficoltà a capire”.
L’altro aspetto preoccupante è quello legato ai tempi di consegna, diventati in alcuni casi difficilmente gestibili. “Per avere le cinghie ora dobbiamo aspettare dodici mesi, contro i sei del recente passato, un rallentamento che ci crea parecchi problemi – spiega Tappeiner –. Non sappiamo cosa aspettarci per il futuro e di conseguenza, già da qualche mese fare programmi precisi risulta impossibile. Durante il periodo del lockdown deciso a causa della pandemia, alla Berges abbiamo potuto lavorare con regolarità e così l’azienda ha comunque vissuto un ottimo 2021, con numeri simili a quelli con cui è iniziato l’anno in corso”.