Carlo Robiglio, Presidente di Piccola Industria e Ceo Gruppo Ebano

CARLO ROBIGLIO
Mai avremmo pensato, nella nostra vita, di dover affrontare mesi complessi come gli attuali; mesi che hanno comportato, a causa della pandemia, la necessità di fronteggiare una situazione di estrema gravità, privi di preparazione e conoscenza. Tutto ciò ha provocato forti incertezze, disorientamento e ansia per il futuro.
Con il carattere che ci contraddistingue, abbiamo però saputo reagire in tempi estremamente brevi e soprattutto abbiamo saputo “cambiare” noi stessi, grazie a quello spirito che è diventato un elemento caratterizzante la nostra capacità di “essere resilienti”, facendo del cambiamento un valore e un vantaggio competitivo.
Con l’auspicio che il nuovo anno ci possa trovare pronti e che le nostre imprese possano ripartire all’insegna del made in Italy e dell’orgoglio, che trova fondamento nella nostra storia. Un augurio sincero per un sereno Natale e un 2021 di riscatto e sviluppo!
Renato Abate, Vice Presidente per Lean management e Organizzazione aziendale e Ad Chime Spa

RENATO ABATE
I mal di pancia del fine mese, le arrabbiature per i mancati incassi, le notti insonni quando ti prende l’ansia per il futuro dell’azienda e dei collaboratori, tutto questo non è nulla rispetto alla soddisfazione di sentirsi un imprenditore.
L’imprenditore è il miglior mestiere del mondo e non potrei pensare ad altro lavoro che mi procuri la stessa gioia e orgoglio nel veder crescere un’azienda che garantisce sicurezza e benessere a coloro che hai voluto al tuo fianco. Mio padre mi diceva sempre che l’azienda è come una figlia: la si fa nascere e la si cresce con tutte le proprie energie e poi la si lascia quando le energie stanno per esaurirsi, assicurandosi che chi la condurrà sarà animato dagli stessi valori.
Quello che mi auguro per il 2021 è che tutti gli imprenditori possano crescere le loro “figlie” e avere dalle stesse le soddisfazioni che meritano, incarnando i valori di lealtà e correttezza che sempre ci devono contraddistinguere.
Alvise Biffi, Vice Presidente per Cybersecurity e startup e Ceo Secure Network

ALVISE BIFFI
Per descrivere al meglio il 2020 faccio mie le parole di Eschilo: “Pàthei màthos”, che tradotto dal greco significa “conoscenza attraverso la sofferenza”. Dal dolore l’uomo ha l’occasione di conoscere meglio sé stesso, confrontandosi con i propri valori e le proprie passioni. Il Covid ci ha portato purtroppo molta sofferenza e il mio migliore auspicio per il 2021 è che questo dolore non si trasformi in collera, ma che il rallentamento forzato dai ritmi frenetici del nostro viver moderno ci riporti a coltivare quello che ha tratto radice da Pàthei: pazienza ed empatia.
Coltivare la pazienza e l’empatia sarà il proposito 2021 di Secure Network al fine di rinforzare la conoscenza che ci unisce come colleghi e ci caratterizza come gruppo, costantemente tesi verso la crescita della nostra impresa anelando al miglioramento continuo per costruire il futuro più felice.
Cinzia La Rosa, Vice Presidente per Internazionalizzazione, Nuova imprenditoria e inclusione sociale e Direttore generale La Rosa Energy srl

CINZIA LA ROSA
Noi tutti non dovremo dimenticarlo, il 2020. Si dice che le crisi ci fanno più forti, ma noi forti lo eravamo già. Determinati a superare le incertezze di un futuro a volte non troppo luminoso lo eravamo già prima di scoprire di avere deboli difese immunitarie di fronte al Covid. Oggi siamo più che mai consapevoli che il nostro agire quotidiano fatto di mille sfide in azienda può essere interrotto in un istante da un infinitesimale virus. Eppure, nonostante le reali difficoltà che hanno le nostre imprese per mantenersi nel mercato, non molliamo. Evidentemente il nostro essere imprenditori prevale su quel senso di smarrimento che ci accompagna, il nostro senso di responsabilità è più forte del pessimismo raccontato dal momento.
Eppure, il futuro sarà diverso da come ce lo immaginavamo un tempo. Dovremo rivedere le nostre abitudini, competenze ed esperienze in funzione di un domani che non ci aspettavamo. La gestione aziendale sarà certamente più impegnativa e dovremo essere pronti ad affrontare le sfide del mercato con un nuovo modello organizzativo che possa perfezionare i valori che saranno fondamentali per l’azienda del futuro: ricerca e innovazione, etica e responsabilità sociale. Sarà una nuova impresa e noi ci saremo.
Diego Mingarelli, Vice Presidente per Europa, Sviluppo e coesione territoriale, Resilienza e PGE e Ceo Diasen

DIEGO MINGARELLI
Era cominciato bene l’anno appena concluso, con una passione corale culminata nei festeggiamenti del nostro ventennale. Chi comincia bene è a metà dell’opera. Ma poi è arrivata la sfida invisibile. L’abbiamo presa sul serio. Tutti e subito. Abbiamo discusso e rilanciato, ci siamo mossi come se Covid-19 fosse il pretesto per nuovi orizzonti. In questo slancio di ragionevoli emozioni ci siamo riconosciuti come una comunità di volti familiari, di storie che si intrecciano, di obiettivi aziendali di sostenibilità e di ecologia vissuti come la più profonda tra le affinità.
Lo aspettiamo al varco il 2021. Con le persone di queste terre d’Appennino dove operiamo, con un gruppo coeso di giovani di valore e di valori, con la certezza che tornando a sperare si supera la crisi e si onora la nostra missione di azienda che guarda al futuro.
Lorenzo Pagliuca, Vice Presidente per Fiscalità per la crescita e Amministratore unico Uniservice di Melfi

LORENZO PAGLIUCA
Il 2020 finalmente volge al termine. Come è andata? Beh, ho fatto del mio meglio: ho inserito quattro nuovi collaboratori full time, ho utilizzato la liquidità delle moratorie sui mutui per finire di digitalizzare la mia azienda, ho terminato il progetto Unialert, che offrirò gratuitamente dal 2021 a tutti gli imprenditori che vorranno rispettare i nuovi obblighi sulla crisi d’impresa.
Adesso tutte le mie aspettative si spostano sull’anno che verrà. Se dovessi chiedere a Babbo Natale un dono, direi “fisco equo” per tutti e soprattutto per chi fa impresa. Auspico una riforma fiscale che riscriva il rapporto tra fisco e Pmi, affinché noi imprenditori siamo rispettati, e non perseguitati da norme che hanno ormai trasformato il rischio d’impresa in responsabilità soggettiva.
Noi Pmi vogliamo continuare a sfidare il futuro con le nostre idee, spesso confinate nei sogni, ancora convinti che qualsiasi cosa, come recita un noto aforisma di Walt Disney, “Se puoi sognarla, puoi farla”.
Maria Teresa Sassano, Vice Presidente per Turismo e Internazionalizzazione delle filiere agroalimentari e Ad Edo Gluten Free

MARIA TERESA SASSANO
Thoreau diceva che molti uomini hanno vita di quieta disperazione. Non dobbiamo rassegnarci a questo. Ribellarci. Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto, quell’obiettivo che vorrebbe tanto raggiungere ma sembra essere sempre tanto lontano. Mai come in questi ultimi mesi ci è capitato di rimanere letteralmente paralizzati in attesa di trovare la strategia migliore, la soluzione più efficace, il piano più performante.
Ciò che non dovrà mai accadere è quello di mollare perché non è mai troppo tardi per cambiare le cose e combattere per trovare la nostra voce. A guidarci verso il risveglio e la guarigione sarà come sempre l’amore per ciò che facciamo, per il nostro lavoro, per le nostre aziende.
Monica Talmelli, Vice Presidente per Semplificazione e Ad Famar

MONICA TALMELLI
Abbiamo scritto sui balconi e sulle finestre di casa nostra: “Ce la faremo!”. Siamo ancora convinti che ce la faremo perché il sistema industriale italiano è forte, competitivo e altamente reattivo.
Per la nostra azienda il 2020 sarà ricordato come il peggiore degli ultimi vent’anni. Vendiamo un prodotto che presuppone una vita sociale fatta di incontri, amici e occasioni di vita mondana: tutto quello che è mancato in questo anno. Ma speriamo che il 2021 porti lavoro e prosperità a tutti noi, alla nostra azienda e alle tante persone che vi lavorano. Non possiamo e non dobbiamo essere negativi, torneremo ad uscire e a sognare begli abiti da mettere per stare con gli altri, continueremo ad investire e a cercare nuovi mercati e nuovi clienti. Lo dobbiamo al nostro Paese già in grave difficoltà.
Poi quando anche il 2021 sarà alle nostre spalle tireremo un sospiro di sollievo, ci guarderemo indietro e finalmente speriamo di sorridere.
Giancarlo Turati, Vice Presidente per Welfare e Relazioni industriali e Ad Fasternet Soluzioni di Networking

GIANCARLO TURATI
Comincio dai tre concetti fondanti del nostro essere azienda: cultura, lavoro e comunità. La cultura, che si esprime attraverso l’arte e l’ingegno, la storia e la vita di ciascuno, contamina e viene contaminata, è luogo di stupore e di bellezza, di profondità del sentire, di motivazione e senso di appartenenza. Il lavoro, che può essere ripetitivo e a volte stressante ma ha sempre una componente che distingue l’uomo e ne provoca il pensiero e la capacità di sentirsi parte, di voler migliorare, di esprimere l’eccellenza. La comunità, che è il luogo dell’accoglienza, del sentirsi uniti e parte di un territorio ricco di storia del lavoro, ma che non potrebbe esprimersi appieno senza le altre due componenti.
Da 25 anni ci occupiamo di tecnologia, di cybersecurity, di trasformazione digitale ma siamo convinti che la contaminazione interdisciplinare, la curiosità e l’apertura al nuovo e il lavoro di squadra possono generare opere d’arte.
E anche per il 2021 sogniamo una società digitale libera, sicura e inclusiva dove la conoscenza sia condivisa e la competenza sia un valore per migliorare la qualità della vita di tutti. Buon Natale e felice 2021!
Fausto Agostini, Delegato per Economia del mare e Ad Tecnoprocess Automation

FAUSTO AGOSTINI
“Eh già sembrava la fine del mondo ma sono ancora qua ci vuole abilità”. Sono le parole di una famosa canzone di Vasco Rossi e mai parole furono più azzeccate per descrivermi in questo momento, pervaso da tre sentimenti distinti: rabbia, perché speravo che l’Italia potesse cogliere l’occasione per essere la prima della classe in tema di investimenti e riforme modernizzatrici e invece si segnala per l’incapacità di cambiare passo rispetto alle solite vischiosità burocratiche unite agli opachi conflitti della politica; amarezza, perché soprattutto in questa seconda fase dell’epidemia, troppo spesso ha prevalso l’Io invece del Noi. E orgoglio. Sì, orgoglioso di poter continuare ad aprire ogni mattina la mia azienda e di poter incontrare, anche se spesso virtualmente, i miei collaboratori, i miei clienti, i miei colleghi.
Giovanni Baroni, Delegato per Energia sostenibile ed Economia circolare e Ad Gruppo X3Energy

GIOVANNI BARONI
Nel silenzio dell’ufficio, un sabato mattina ripenso a quello che ho lasciato alle spalle e soprattutto a quello che mi aspetta nel prossimo futuro. So bene che l’incertezza mi farà compagnia per molto tempo.
Questo disastro economico non è colpa di nessuno, qualche azienda è stata colpita, altre no, non ci sono bravi e meno bravi: è successo, qualcuno è stato più fortunato e qualcuno meno. Mi convinco, però, che l’unica cosa che non devo smettere di fare è pensare, avere idee: è l’essenza di fare impresa, dare forma a un pensiero, renderlo concreto e funzionante. Solo le persone che fanno accadere le cose possono riuscire ad aiutare questo nostro Paese. Mi consola sapere che non sono solo, ho tanti amici e colleghi come me, che incontro nella nostra casa comune, Confindustria, dove raccolgo idee e posso crescere per ripartire, forse in modo diverso, senza mai fermarmi.
Mirko Bragagnolo, Delegato per Credito e finanza e Ad Mach-Trade

MIRKO BRAGAGNOLO
In un mondo che cambia e poi cambia e poi ancora ricambia, le Pmi sono un patrimonio inestimabile. Nell’incertezza che tocca ormai ogni aspetto del nostro vivere, tra colori e abitudini che cambiano dalla sera alla mattina, le Pmi, tante volte pregiudizialmente vituperate, possono esprimere all’ennesima potenza quella che è la loro più grande qualità: la capacità di reinventarsi ogni giorno.
Perché non è lo Stato, non è la finanza, non sono le materie prime ciò che, anche in questi momenti, tengono in piedi il Paese. È la manifattura, quella di qualità, quella che crea, con i clienti, specialmente quelli esteri, specialmente quelli più esigenti: un rapporto personale, flessibile, sempre pronto ad adattarsi alle necessità. L’economia reale, spesso lontana dai riflettori, ma che rispecchia la qualità e l’ingegno del paese: siamo noi!
Aldo Ferrara, Coordinatore del Comitato scientifico consultivo di Piccola Industria e Ad Mediaservice

ALDO FERRARA
L’emergenza coronavirus che ha caratterizzato il 2020 ha fatto inizialmente sentire i suoi effetti sia sulla struttura aziendale che sul modello di business della società, una digital media company organizzata in tre aree: editoriale, comunicazione integrata, e sviluppo di piattaforme digitali professionali. Tuttavia, abbiamo reagito prontamente al cambiamento, mettendo a fuoco le criticità, investendo sull’ampliamento della offerta e rimodulando l’assetto organizzativo. Abbiamo risposto scommettendo sull’innovazione, anche organizzativa, cercando di cogliere le opportunità offerte da nuovi paradigmi di mercato.
Fare tesoro dell’esperienza vissuta, consolidare lo spirito di squadra, investire in formazione e nuove competenze, mettersi alla ricerca di talenti e di nuove idee sono gli ingredienti principali per affrontare il futuro. Ogni grande crisi offre anche grandi opportunità di crescita. Nei momenti di difficoltà nascono infatti le occasioni che indirizzano e caratterizzano gli anni successivi. È con questo convincimento che auguro a tutto il nostro sistema imprenditoriale di navigare con successo questo delicato momento e porre le basi per crescere e affermarsi sui mercati del futuro.
Bruno Scuotto, Delegato speciale del presidente per Formazione e Ad Scuotto Impianti elettrici e tecnologici

BRUNO SCUOTTO
Quante volte in questi mesi pensando o guardando le scene di corsie piene e strade vuote, ho creduto di esser chiamato a fare qualcosa per il Paese e per chi è rimasto indietro. Ho capito percorrendo la pandemia nella sua difficoltà che il fatto stesso di riuscire ad andare avanti, di resistere e superare ostacoli nelle attività aziendali quotidiane, è l’unico modo per aiutare l’economia diffusa, il futuro del settore, delle filiere e del Paese in assoluto.
La distanza e le mascherine non sono state soltanto l’esperienza delle persone, ma anche delle imprese. Ciascuna impresa isolata e mascherata dagli eventi si ritroverà finalmente con le altre in questo 2021 in un nuovo spazio di economia di crescita, dove forse avrà perso chili, ma avrà assunto la forza dell’esperienza. Pronti tutti insieme ancora a creare, progettare e produrre non solo idee ma successo e ricchezza.
Gianluigi Viscardi, Delegato speciale del presidente per Innovazione Ceo Cosberg

GIANLUIGI VISCARDI
L’anno appena trascorso ci ha resi più forti, perché ha messo in luce la nostra vulnerabilità, come persone e come azienda. Abbiamo condiviso esperienze, spesso anche drammatiche, che hanno abbattuto quel muro che da sempre divide la nostra vita privata da quella lavorativa. Perché ci si vede come persone, prima ancora che come colleghi. Ciò ha creato coesione, per affrontare con determinazione gli ostacoli che segneranno il nuovo anno.
Abbiamo imparato a dare più valore alla parola “capitale umano” affinché nel nuovo anno sia la leva trainante delle nostre imprese. Che non tutto è prevedibile, per essere pronti alle incertezze del 2021 con visioni e strategie più resilienti. Che la tecnologia era già a nostra disposizione, per sfruttarne il potenziale senza alcuna forzatura esterna. Che, sempre di più, vogliamo essere noi stessi a progettare il futuro che sarà.
Stefano Zapponini, Direttore L’Imprenditore e Ad Guida Monaci

STEFANO ZAPPONINI
Ci lasciamo dietro alle spalle senza rimpianto un anno memorabile, che ha messo a dura prova la nostra tenuta di imprenditori e persone; è presto per dire se la prova è superata, ma è il momento giusto per dire grazie a tutti quanti – con esemplare coraggio e determinazione – non sono arretrati di un solo passo.
Per la nostra comunità aziendale il 2020 corrisponde al 150° anniversario dalla fondazione; una vera “impresa” a cavallo di tre secoli, che rappresenta forse un esempio di resilienza industriale. Guardando al prossimo futuro della Guida Monaci, ci siamo convinti che questo passi attraverso la nostra capacità di continuare a guardare i competitor non per quello che fanno, ma per quello che non fanno: i mercati premiano gli innovatori e non gli imitatori.
Rafforzare la formazione di menti con decisa attitudine a leggere in anticipo i nuovi bisogni e la formazione di competenze adeguate allo sviluppo delle soluzioni richieste e quelle successive. Insomma, coniugare esperienza, affidabilità e novità: questa la nostra rinnovata sfida.