
Sempre di più, negli ultimi anni, abbiamo appreso che l’innovazione non si fa solo all’interno dell’azienda. Per questo motivo si è molto lavorato per favorire l’incontro tra domanda e offerta di innovazione, ad esempio attraverso eventi dedicati, ma spesso questa misura non è sufficiente.
Altri fattori decisivi sono l’atteggiamento e il comportamento che i manager e, in particolare, gli imprenditori adottano al lavoro rispetto all’aprirsi, creare connessioni utili e lasciare che i collaboratori si assumano responsabilità nel proporre e sviluppare nuove idee.
In quest’ottica Fondirigenti, tra il 2020 e il 2021, ha finanziato un progetto di ricerca sulle competenze manageriali che favoriscono l’innovazione aperta, denominando tale nuova prospettiva “Open Management”. SFC – Sistemi Formativi di Confindustria, insieme a CIS – Scuola per la gestione di impresa di Reggio Emilia e la società di consulenza Forma del Tempo hanno raccolto questa sfida ideando un percorso che ha visto complessivamente il coinvolgimento di 380 manager e oltre 300 imprese.
Nel corso del 2022 l’evoluzione del progetto ha permesso di mettere a punto il modello e il test di autovalutazione del livello di Open Management. I manager interessati possono compilarlo al link https://economiacircolare.confindustria.it/open-mood/ e riceveranno una valutazione ad hoc sul proprio livello di Open Management, nonché utili suggerimenti su come accrescerlo.
Il modello è articolato su cinque fattori, che costituiscono le caratteristiche del manager/imprenditore Open:
- Positive Expansion – L’attitudine a pensare al business in modo fiducioso, all’interno e all’esterno, accettando che il mondo cambi e ponendo al centro l’idea che l’organizzazione, come un meccanismo vivente, debba continuare a crescere;
- Peer to peer leadership – L’espansione è possibile se l’imprenditore si adopera per far crescere i collaboratori, li fa partecipare, alimenta la cultura della collaborazione e non del dominio;
- Pro agonism – È altrettanto importante portare il baricentro fuori dall’azienda, creando connessioni e aprendosi a nuove opportunità. Anche se ciò può comportare il dover affrontare aspetti critici, tra i quali il fatto di non essere compresi quando si torna in azienda;
- Innovation Purpose – È decisiva la velocità nell’applicarsi, accettando il rischio di fare errori. Occorre fallire più velocemente possibile per poter imparare dall’esperienza e migliorare. Insomma, bisogna sempre mettersi in discussione.
- Evolution Drive – L’imprenditore innovativo sviluppa il metodo dell’apprendimento continuo: si impara dall’esperienza, creando contenitori attraverso i quali anche i collaboratori siano costretti a riflettere sul come si è lavorato.
Il progetto ha permesso di evidenziare ancora una volta come, utilizzando una logica di gestione “open”, l’azienda riesca in tempi molto più brevi a potenziare la propria competitività, valorizzando il know how ovunque esso sia.
E se si volesse saperne di più? Nel corso del 2022 l’iniziativa prevede una fase ulteriore di disseminazione in cui – attraverso focus group, la partecipazione al blog “Aziende Invisibili” collegato al Sole 24 Ore (https://bit.ly/aziendeinv), la realizzazione di video interviste ad alcuni top performer e un paio di eventi conclusivi – si offre l’opportunità a tanti manager e imprenditori di comprendere meglio il modello Open Mood e di conoscere persone con interessi simili.
Chi fosse interessato a partecipare agli eventi organizzati può scrivere a [email protected].