
In grado di poter contare ormai da tempo su una crescita annua del 30%, Arpitel – 5,5 milioni di euro di fatturato nel 2024 a fronte di 29 dipendenti – è un’azienda con base a Foggia operante nel settore ingegneristico e delle telecomunicazioni che, partita praticamente dal nulla, è riuscita a diventare nel tempo punto di riferimento nel campo della diffusione Internet in banda larga per poi sviluppare ulteriori competenze anche in altri ambiti attraverso le proprie reti di telecomunicazione. Marcia industriale tanto sicura quanto basata su un know how d’alto profilo, che ha consentito alla Pmi pugliese di ampliare progressivamente il perimetro d’influenza commerciale, spingendosi in questo modo fino nel nord Italia con validi argomenti tecnologici che l’hanno aiutata a conquistare nuovi spazi.
“Nasciamo come impresa locale, per poi diventare regionale e ora siamo a tutti gli effetti una realtà nazionale come da nostra vocazione iniziale – spiega Gianluca Chiariello (nella foto in alto), amministratore unico di Arpitel –. Al momento gestiamo 96 torri di telecomunicazioni che servono tutto il centro-sud oltre Lombardia e Veneto. Quattro sono di proprietà, mentre le altre le affittiamo da grandi player del settore. Colleghiamo di fatto le sottostazioni elettriche alle centrali Terna, autorizzati da loro a creare questi link particolari che, tra l’altro, ci permettono di riuscire a gestire più di sei gigawatt di potenza elettrica tramite le nostre linee dati. Numeri di notevole significato, insomma. Stiamo inoltre aprendo un grosso call center a Bari, dove forse sposteremo il quartier generale anche in considerazione del fatto che in quella zona è situato il baricentro dei nostri ponti radio”.

ARPITEL – INTERNO DELLA SALA OPERATIVA
Molto ben radicata anche nel settore della green energy, eolico e fotovoltaico in cui la Pmi pugliese ha un market share piuttosto consistente, Arpitel è estremamente apprezzata per l’attenzione che mette nel proprio quotidiano. “Nonostante non siamo sicuramene ancora un’azienda di una certa dimensione, ci caratterizza il dato che il 95% dei nostri clienti è composto da multinazionali e fondi di investimento. In altre parole, il piccolo piace al grande perché, almeno nel caso di Arpitel, può mettere sul piatto la capacità di seguire tutti gli appalti con lo stesso focus, riuscendo a stare dietro alle esigenze specifiche di ogni cantiere”.
In più, la poliedrica azienda pugliese continua ad essere impegnata in un lavoro capillare che ha come obiettivo la progressiva riduzione del digital divide, quella differenza di disponibilità tecnologica da zona a zona che, per quanto riguarda la copertura nel settore delle comunicazioni, contribuisce a fare dell’Italia un paese al momento non certo omogeneo in termini di servizi offerti al cittadino. “In particolare, stiamo concentrandoci sul riuscire a colmare questo gap in quelle zone dove non arriva e, quasi sicuramente, non arriverà per parecchio tempo ancora la fibra ottica – chiarisce l’amministratore unico di Arpitel –. Lì portiamo almeno la banda larga per alleviare i problemi di imprenditori che ci chiedono supporto. Oltre a questo servizio diamo una mano pure agli agricoltori nel campo applicativo denominato Smart Agricolture, nel quale abbiamo tra l’altro presentato una richiesta di brevetto per un dispositivo da noi ideato. Li aiutiamo per esempio a capire quando vengono colpiti da un’infestazione di insetti: appena i sensori registrano una quantità presenze sgradite intorno alle piante e, conseguentemente, il superamento di una certa soglia, arriva un segnale dall’allarme sull’app presente sul loro smartphone. In questa maniera non vengono fatti troppi trattamenti con i pesticidi ma solamente quando serve, risparmiando soldi e aiutandoli a non gravare eccessivamente sull’ambiente”.
Inoltre il cospicuo investimento che, come detto, Arpitel farà sul data center di prossimità di Bari sarà portato a compimento anche nell’ottica di dare assistenza alle Pmi di zona nel loro processo di sviluppo industriale e di continuare ad essere anello di congiunzione, un servizio accessorio per far funzionare quel processo di transizione tanto importante per l’economia italiana. “Le affianchiamo vendendo loro tre tipologie di servizi, utilizzando cioè strumenti tecnologici che riescono ad andare a migliorare la cybersicurezza interna, supportandole nel clouding e in eventuali interventi legati alla disaster recovery. Con la scelta di radicarci anche su Bari vogliamo inoltre aiutare le piccole e medie imprese a mettere al sicuro i propri server nel nostro data center per dare corso ad un processo di digitalizzazione sempre più accurato”.
Per il futuro, infine, Arpitel ha anche in programma di far crescere ulteriormente la presenza della Pmi con base a Foggia nel resto della penisola. “In sostanza noi di Arpitel stiamo facendo l’opposto rispetto a quanto visto sinora nel settore delle telecomunicazioni. Dal sud Italia, infatti, portiamo al nord il nostro business, una grossa soddisfazione dopo essere riusciti ad entrare stabilmente in un settore così importante e in cui ormai siamo ben conosciuti pure dai più grandi player. Questo è il motivo per cui tra qualche tempo ci proponiamo di aprire una sede operativa pure in Lombardia, territorio diventato strategico per quanto facciamo e pensiamo di sviluppare in modo ulteriore”, conclude Gianluca Chiariello.