
Attiva da trent’anni nel settore dell’Ict, la siciliana Xenia Progetti – fatturato 2020 intorno ai 7,5 milioni di euro a fronte di 64 dipendenti – è presente ormai in diversi mercati fornendo prodotti, soluzioni e servizi innovativi. Una crescita notevole capace di portare la Pmi con base ad Acicastello, in provincia di Catania, ben oltre i confini nazionali (in alto la sede).

GIUSEPPE SORBELLO
“Nel 1990, quando è partita la storia della nostra azienda, eravamo solo in cinque – spiega il presidente di Xenia Progetti Giuseppe Sorbello –, mentre ora complessivamente il gruppo sfiora le centocinquanta persone. E non è stato facile dare respiro alle idee che avevamo in mente soprattutto perché qui in Sicilia, nel nostro settore di influenza, gli spazi di manovra sono veramente esigui. In pratica, qui c’è solo la Pubblica amministrazione che può permetterti di lavorare con relativa continuità e perciò l’unica soluzione per migliorare la nostra condizione è stata quella di portare i prodotti di Xenia anche lontano dall’isola”.
Un impegno a largo spettro da un punto di vista commerciale, che da sempre poggia sull’innovazione necessaria per restare prominenti sul mercato. “Per Xenia innovare è un qualcosa di congenito, aspetto che continua a motivarci nel nostro percorso aziendale. Per la maggior parte si tratta di ricerca e sviluppo, ma abbiamo anche altri progetti in corso. In questo momento stiamo puntando molto su computer vision ed intelligenza artificiale, sia per il settore industriale che nello specifico campo della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sistemi che aiutano a monitorare situazioni potenzialmente pericolose. E recentemente abbiamo svolto alcune simulazioni per Eni”, chiarisce Sorbello.
Negli anni, intanto, Xenia ha stretto collaborazioni anche con centri di ricerca e varie università italiane, parecchio interessate a fare almeno un pezzo di strada al fianco della Pmi di Acicastello. “Con l’Università di Catania stiamo mettendo a punto uno spin-off accademico imperniato sui temi della computer vision, mentre abbiamo una collaborazione pure con quella del Salento con la quale siamo impegnati nella presentazione di un progetto in ambito edile”.
Svariate le soluzioni innovative lanciate da Xenia, tra cui Safety First, scelta per tenere sotto controllo la sicurezza in ambiti lavorativi. Si basa su tecnologie abilitanti nella trasformazione delle imprese (Industria 4.0) e in particolare su computer vision e machine learning applicati alla visione aumentata. Il tutto ottenuto attraverso telecamere fisse opportunamente posizionate nell’azienda richiedente o anche sfruttando quelle mobili istallate sui caschi degli operai ed in grado di aiutare tramite algoritmi a portare a termine una mappatura digitale dello spazio operativo. “Utilizzando queste tecniche innovative riusciamo a mettere in sicurezza il lavoro aziendale, uno dei nostri obiettivi primari e che ci ha permesso di crescere ulteriormente negli anni. Tra l’altro, ho notato che anche le imprese più piccole iniziano ad avere interesse per le idee che riusciamo a rendere operative”, dice il presidente di Xenia Progetti.
L’incremento di fatturato e la presenza sui mercati non hanno subìto troppi rallentamenti neanche dopo gli effetti economici di una pandemia per altri, invece, assai difficile da digerire. “I nostri numeri per la verità sono aumentati molto in questo periodo segnato dal Covid-19. Eravamo già abbastanza lanciati nel corso del 2019 e, durante l’anno passato, in processo si è addirittura accelerato: siamo riusciti ad intercettare l’interesse per il digitale, arrivato pure da settori in cui in precedenza era messo nettamente in secondo piano. Ci sono così arrivate richieste dal petrolchimico, dalle telecomunicazioni oltre che dal settore della microelettronica”.
Trend assolutamente positivo che alla Xenia non hanno alcuna intenzione di interrompere. “Siamo soddisfatti, ma il nostro desiderio resta quello di andare avanti e proseguire a crescere. Progetti futuri? L’obiettivo è quello di riuscire a potenziare le tecniche collegate all’intelligenza artificiale, tecnologie che credo proprio saranno il motore dell’economia nei prossimi anni”, conclude Sorbello.