Sono tragiche le conseguenze delle abbondanti piogge dei giorni scorsi in Emilia Romagna. Le precipitazioni hanno colpito terreni aridi e fiumi in secca di un territorio contraddistinto da una pericolosità idraulica media che interessa, dati ISPRA, oltre 10mila chilometri quadrati dei circa 22mila complessivi, molti anche sotto il livello del mare. Considerando anche le aree con una pericolosità da frana elevata, la superficie regionale a rischio raggiunge il 60,1%. L’emergenza attuale interessa numerosi comuni alluvionati, che vanno dalla provincia di Bologna fino alla costa adriatica, in particolare le province di Ravenna, Forlì-Cesena, per toccare anche alcune province delle Marche. Purtroppo, l’emergenza ha causato, come sfortunatamente spesso avviene, delle vittime e i danni che stanno emergendo nel post catastrofe sono ingenti.
Migliaia le persone direttamente colpite, 40mila quelle evacuate, con strade interrotte, comuni isolati senza corrente elettrica e collegamenti. Molte le aziende danneggiate direttamente da frane e alluvioni, con produzioni bloccate e rallentate, ma anche colpite indirettamente da mancanza di corrente elettrica e servizi essenziali, con un sistema della logistica e delle forniture in stallo, che penalizza le filiere produttive.
Una situazione drammatica, che ha visto sin da subito attivarsi il Programma Gestione Emergenze di Confindustria con la finalità di potenziare la capacità di risposta alle richieste di aiuto e ridurre, con azioni concrete, le immense difficoltà del post catastrofe. Coordinato da Piccola Industria Confindustria, che lo ha ideato nel 2016, opera in stretto contatto con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, che conosce le esigenze puntuali dei territori colpiti. In questa emergenza le azioni del PGE avvengono in costante raccordo anche con Confindustria Emilia Romagna, presente al tavolo di coordinamento regionale con il presidente Bonaccini per l’emergenza, e Confindustria Marche.
Si tratta di un sistema di azione collaudato in occasione del sisma che colpì il Centro Italia sei anni fa e rivolto a portare beni e attrezzature là dove servono. Grazie alle indicazioni provenienti dal Sistema di Protezione Civile, si attiva la rete dei referenti territoriali e settoriali che compongono la Task Force PGE per identificare potenziali fornitori di beni e servizi. Un lavoro nel quale è importante il continuo gioco di squadra con i referenti di Confindustria Emilia Romagna, i quali sono in prima linea nel sostenere la collettività e le imprese dei territori colpiti.
Già dalle prime ore, per esempio, ci si è attivati con Assopompe per rispondere alla richiesta del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile di identificare imprese disponibili a fornire idrovore di grande portata da trasmettere alla Protezione Civile regionale. Si è inoltre supportata Confindustria Emilia Romagna nella ricerca di mezzi di trasporto e altri beni (ad esempio, vaschette per il preconfezionamento pasti).
Il prossimo passo riguarderà i mezzi movimento terra e la donazione di beni di prima necessità da far convergere nei punti di raccolta individuati sul territorio dalla Protezione Civile. L’attività, infatti, cambia da ora in ora e l’intera rete del PGE è attiva e pronta a rispondere alle richieste che la Protezione Civile farà pervenire sulla base dell’evoluzione dell’emergenza.
L’ambizione è anche quella di identificare soluzioni a sostegno della business continuity delle aziende locali eventualmente interessate a trovare fornitori che possano aiutarle a gestire l’evasione di ordini in portafoglio o aziende che possano condividere spazi e macchinari per poter continuare a produrre. A dimostrazione della vicinanza ai territori colpiti, il presidente di Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni, responsabile del PGE, e il vice presidente Confindustria per l’organizzazione, lo sviluppo e il marketing Alberto Marenghi visiteranno nei prossimi giorni le aree colpite. L’azione del PGE si affianca alle diverse iniziative messe in campo da Confindustria per sostenere imprese e collettività.
(nella foto in alto, veduta aere del fiume Secchia vicino Campogalliano, in provincia di Modena)