L’evento di apertura nazionale della XXII Settimana della cultura d’impresa, intitolato “L’industria consapevole: a misura d’uomo”, ha avuto quest’anno un format inedito e innovativo, frutto del lavoro di squadra che ha visto protagoniste, in collegamento live, dieci associazioni territoriali con i rappresentanti del vertice nazionale.
Ciascuna delle partecipanti – che in precedenza con un proprio imprenditore testimonial aveva partecipato alla realizzazione del filmato “L’Anima dell’impresa” – in questa occasione ha organizzato in modo simultaneo un evento locale. Obiettivo? Far conoscere meglio il mondo imprenditoriale e le opportunità che offre, mettendo in luce il carattere umano dell’imprenditore e il contributo che apporta alla società in termini di sostenibilità e responsabilità sociale. I vari format hanno confermato quanto sia virtuoso lavorare in squadra e quanto le caratteristiche di ciascuno siano complementari nel Sistema Confindustria. A seguire una panoramica sulle attività svolte (nella foto in alto, un momento dell’evento nazionale da Roma, presso la sede di Confindustria).
Confindustria Veneto Est ha celebrato la cerimonia di premiazione dei vincitori della terza edizione del Premio Valori d’Impresa, il riconoscimento annuale per le migliori narrazioni d’impresa e del lavoro promosso da Confindustria Veneto Est nell’ambito della valorizzazione della cultura d’impresa. Nella prestigiosa cornice del Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso, davanti ad un pubblico di imprenditori, studenti e autorità sono stati proclamati i vincitori assoluti nelle tre sezioni: per la sezione “Storie e racconti d’impresa e del lavoro, il libro Michele Ferrero. Condividere Valori per creare valori di Salvatore Giannella edito da Salani; per la sezione “Visioni d’impresa” il progetto L.E.I. Magazine dell’Università Ca’ Foscari Venezia; per la sezione “Studi d’impresa” la tesi di laurea magistrale in Scienze storiche dell’Università di Padova dal titolo “La ditta Galtarossa di Verona (1898-1947)” di Martina Burato.
Confindustria Bari e Barletta Andria Trani, con il suo Club delle Imprese per la Cultura, ha raccontato il 10 ottobre a Bari, presso la sede dell’associazione, la bellezza del fare impresa in Italia, coinvolgendo giovani studenti delle scuole superiori con l’obiettivo di veicolare un’immagine dell’imprenditore lontana dai soliti clichés. Il fare impresa passa, infatti, attraverso il volto umano delle persone: gli imprenditori e i dipendenti. Non solo, passa dai loro valori, i loro bisogni e aspettative, la capacità di lavorare in squadra, di affrontare sfide e superare limiti, la collaborazione e condivisione, il quotidiano. Ogni impresa dunque ha un’anima, è un’avventura umana, una vicenda personale, è visione verso un progetto futuro, che a volte sembra irrealizzabile, ma grazie al lavoro di squadra conduce a ottimi risultati.
L’Unione Industriale Biellese ha colto l’occasione per offrire agli studenti che stanno scegliendo il loro futuro formativo e professionale un approfondimento su uno degli aspetti più importanti dell’impresa di oggi: il suo volto umano. La manifestazione si è svolta presso il Centro Congressi Città Studi Biella e a partire dal racconto dell’uomo-imprenditore, in grado di reagire alle turbolenze interne e esterne, si è posta l’attenzione sull’impresa come comunità. In essa, il benessere delle persone è una priorità che crea soddisfazione e appartenenza e che porta a perseguire obiettivi comuni, con uno stile e un sistema di valori condivisi, massimizzando i risultati personali, di gruppo e aziendali. Durante l’evento è stato dato ampio spazio al dialogo tra gli imprenditori e i giovani, con lo scopo di comprendere i bisogni e le aspettative delle nuove generazioni rispetto al lavoro e il modo in cui le imprese stanno rispondendo. Si è parlato di valori, merito e creatività, dell’amore per il proprio territorio e dell’impegno per farlo crescere anche attraverso l’imprenditorialità.
La cultura d’impresa è linfa vitale e indispensabile per la valorizzazione e la promozione del territorio. Questo è il messaggio di Confindustria Ancona che, in occasione dell’evento del 6 novembre organizzato presso la sede dell’associazione, ha annunciato la costituzione di un proprio Club Cultura, a voler rafforzare il messaggio di quanto sia importante sostenere e alimentare la “cultura”, attraverso una visione ampia; una cultura che è presente sul territorio, ricco di risorse da rilanciare e potenziare.
Talento, merito, responsabilità e visione sono i pilastri di Pavia Capitale della Cultura d’Impresa che Assolombarda ha rappresentato come esempio virtuoso in questa occasione. Un progetto che si sviluppa attraverso quattro tematiche: la terra dei talenti, dove scienza, tecnologia e talento sono al centro; l’etica economica, dove sostenibilità, rigenerazione e benessere sono i valori guida; le vocazioni del territorio, dove le filiere produttive sono le protagoniste; le storie delle imprese, dove la tradizione incontra l’innovazione. Nel corso dell’evento, che si è svolto presso il Collegio Santa Caterina di Pavia, l’associazione ha voluto far emergere quanto la cultura d’impresa coltivi il talento, premi il merito, sia necessaria per percorrere strade nuove, costruisca squadre in modo inclusivo e dia valore al territorio prendendosi cura dell’ambiente e della persona.
L’Unione Industriali Napoli porta nelle scuole la cultura d’impresa e la sostenibilità, che va intesa sia come capacità del singolo imprenditore di cogliere soluzioni e strumenti disponibili per la crescita e il rafforzamento aziendale, sia come modello di responsabilità sociale che punta a creare posti di lavoro e difendere le specificità del singolo territorio. Perché – è questo il messaggio promosso dall’associazione, dove si è svolto l’evento – è anche avvicinando i giovani al fare impresa che si guarda al futuro.
Confindustria Valle d’Aosta si è focalizzata sull’importanza degli aspetti umani del fare impresa, condividendoli con alcuni degli studenti che hanno partecipato al progetto “Incontriamo il FUTURO: laboratori per una scelta consapevole”, promosso dal Gruppo Giovani di Confindustria Valle d’Aosta e dedicato all’orientamento scolastico. Insieme al presidente Francesco Turcato, si è poi svolta una tavola rotonda con Francesco Monti, Ceo di Podium Engineering, che ha contribuito a “L’anima dell’impresa”, e Daniele Cattaneo, Incubation manager della Fondazione Giacomo Brodolini. Elena Vittaz, presidente della Piccola Industria valdostana, ha presentato il Pmi Day, mentre il vice presidente Edy Incoletti ha ripercorso il progetto “Mosaico”, dedicato a tre capitani d’impresa che hanno saputo anche fare cultura: Enrico Mattei, Adriano Olivetti e Luigi Einaudi. L’evento si è svolto presso la sede dell’associazione.
Coraggio, caparbietà, visione sono stati i valori focus dell’incontro di Confindustria Cuneo, che presso la sede dell’associazione, ha fatto luce sull’aspetto umano, sull’uomo-imprenditore in grado di reagire alle turbolenze con forza, dedizione, capacità di guardare lontano, facendo leva sui propri valori. È necessario accendere un faro su questi aspetti poco noti – è stato spiegato nel corso dell’evento –, ma pieni di umiltà, umanità e valore, perché dietro ad ogni brand ci sono prima di tutto persone. Le emozioni e il quotidiano di chi guida un’azienda con intuizioni e determinazione vanno raccontate.
Per Confindustria Bergamo, che ha ospitato l’evento, in questa occasione si è voluto promuovere e diffondere i valori della cultura d’impresa affinché rappresentino un ulteriore stimolo alla crescita del territorio. Un patrimonio dal quale non è possibile prescindere e che ricorda le storie e i valori su cui si fonda il tessuto imprenditoriale italiano. La responsabilità sociale – è stato ribadito – oggi è un driver necessario di crescita, ma alla base di ogni percorso virtuoso ci sono i valori, su quelli si articola tutto e la crescita di ogni azienda di successo non è mai sganciata dal portato valoriale.
Per Confindustria Genova l’evento del 6 novembre è stato una tappa importante che ben si raccorda con il premio Cultura della Formazione, il riconoscimento alle imprese che promuovono un percorso di formazione per supportare lo sviluppo e la crescita del capitale umano valorizzandone inclinazioni e competenze. L’evento ha puntato i riflettori sulla formazione come sviluppo sostenibile e sui valori dell’impresa per realizzare un corretto work life balance e una migliore qualità di vita.
Alcune associazioni hanno colto l’occasione per valorizzare il dialogo tra il mondo dei giovani e quello delle imprese, evidenziando alcuni aspetti oggi poco considerati: dall’uomo imprenditore che fa leva sui propri valori (coraggio, resilienza, creatività, visione) per superare le difficoltà, alla visione dell’impresa come comunità. Una visione dove l’azienda viene vissuta come famiglia e il benessere dei dipendenti e la cura del territorio sono priorità. Altre associazioni si sono invece concentrate sulla formazione o sull’equilibrio tra vita privata e professionale.
Per tutti il fattore uomo è stato cruciale, così come l’attenzione all’ambiente in cui l’azienda opera, in ottica di sostenibilità. Un quadro eterogeneo che ha offerto molteplici spunti di riflessione.