Fortemente determinati a far comprendere a più interlocutori possibili le capacità innovative della stampa 3D, alla Adddam di Bressanone, in provincia di Bolzano, da un paio d’anni i vertici dell’azienda si stanno impegnando anche nell’organizzare corsi formativi destinati ai clienti. Un lavoro in fase di costante perfezionamento che all’interno dell’impresa altoatesina – 100mila euro di fatturato nel 2021 a fronte di cinque dipendenti – segue direttrici industriali ben precise ed in grado di garantire uno sviluppo importante negli anni a venire soprattutto nel settore del manufacturing.
“Nel corso del 2020 siamo nati come spin-off delle aziende del gruppo Technicon (Alupress, Durst Group e Tyrolean Business Angel) mettendo da subito grande attenzione sull’intero processo di fabbricazione digitale, dallo sviluppo e stampa dei componenti alla post-elaborazione – spiega Peter Gufler (nella foto in alto) amministratore delegato di Adddam –. All’interno della nostra sede trasmettiamo e applichiamo conoscenze specialistiche per la fabbricazione additiva di componenti di alta qualità in acciaio e alluminio, nonché polimeri ad alte prestazioni per l’ingegneria automobilistica e meccanica. Siamo stati creati per rafforzare ulteriormente il gruppo, ma siamo giovani e di strada rispetto alle nostre sorelle dobbiamo ancora farne parecchia”.
L’approccio commerciale di Adddam è mirato a seguire passo dopo passo il committente quando questo matura un’idea che vuole sia portata a compimento tramite la tecnologia in possesso della Pmi di Bressanone. “Nel dipartimento Design & Engineering sviluppiamo e ottimizziamo i desideri dei clienti attraverso progetti stampabili, il tutto utilizzando software e programmi di simulazione all’avanguardia. Il passo successivo prevede la produzione di materiali in metallo, oltre che polimeri ad alte prestazioni impiegando sistemi di produzione additiva di nuova concezione. Un processo che ci permette di creare sia singoli pezzi che piccole serie”.
Progetto di crescita reso ancora più percorribile dalla presenza sul territorio dell’Alto Adige di altre realtà capaci di interfacciarsi tecnologicamente con Adddam. “Nella nostra zona non ci sono grandi città a facilitare i contatti, però qui e a Bolzano possiamo contare su un notevole sviluppo e un altrettanto forte desiderio di innovazione che ci permettono di fare passi avanti in maniera sistematica – chiarisce Gufler –. Collaboriamo infatti con svariati partner e riusciamo ad avere mercato pure al di là dei confini italiani. Siamo ancora in fase di sviluppo, mentre manteniamo alta l’attenzione su automotive e industria meccanica, i nostri principali focus commerciali. Non andremo comunque a sostituire la produzione classica, quella tradizionale insomma, ma la affiancheremo dandole una mano ad ottimizzare i processi”.
Altro obiettivo dell’azienda altoatesina resta quello di continuare a spiegare alla propria clientela le notevoli potenzialità della stampa 3D, un mondo tecnologico che riserva sempre sorprese e, in particolare, aiuta a semplificare il lavoro giornaliero di chi sa sfruttarne i vantaggi. “Con questa tipologia di approccio industriale possiamo creare geometrie più complesse rispetto alle tradizionali e in più siamo in grado di dare vita a produzioni assolutamente particolari. Un altro beneficio assicurato dalla stampa 3D sta nel fatto che si possono generare pezzi dal peso più contenuto e raggruppare, per esempio, venti parti in uno o al massimo due unità. Tutte cose che rendono queste procedure più veloci rispetto ad altre del recente passato e posso anche dire che, oltre alle migliori tempistiche, il 3D riesce ad essere competitivo pure sotto il punto di vista del prezzo finale”.
Per far aprire definitivamente gli occhi a chi si avvicina per la prima volta a questo genere di tecnologia, Adddam offre alla clientela i servizi della propria Academy, valore aggiunto che fa da booster al modo di intendere l’industria caro ai vertici della Pmi dell’Alto Adige. “Sostanzialmente trasferiamo conoscenze e ci assicuriamo che i clienti comprendano come sfruttare al massimo la produzione additiva – sottolinea l’amministratore delegato –. I programmi di formazione e istruzione che curiamo promuovono la consapevolezza del potenziale della tecnologia in questione e la condivisione delle competenze. Sono una serie di corsi a cui ci si può iscrivere e così partecipare a un training su argomenti ingegneristici, della produzione oppure che riguardano i materiali”.