Scorrendo le “tecnologie sotto i riflettori” raccolte nella piattaforma del Tech Share Day 2020, si apre un mondo: brevetti dai quali potrebbero derivare cure a patologie non ancora sconfitte, sistemi per diagnosticare prima e meglio malattie rare, ausilii per facilitare l’esecuzione di complessi interventi chirurgici, strumenti per migliorare la qualità della vita nel caso di patologie croniche.
Queste tecnologie, dai nomi a volte ostici per un pubblico generalista, hanno bisogno di fare il salto per diventare soluzioni concrete e raggiungere il mercato. Qui entrano in gioco le industrie, con il loro bagaglio di know how ed esperienza, e il Tech Share Day, che si svolge dall’11 al 13 novembre, serve proprio a mettere in comunicazione due mondi, quello dell’accademia e quello dell’impresa, accusati talvolta di dialogare poco e in maniera non continuativa.
L’iniziativa, promossa da Netval, l’Ufficio italiano Brevetti e Marchi e il Politecnico di Torino, vede in campo anche numerosi partner a partire da Pmi Cube – Associazione italiana Incubatori universitari, Uni Ente Italiano di Normazione, Miami Scientific Italian Community (Msic) e molti altri.
Scopo delle tre giornate – che si svolgeranno interamente in modalità digitale – è quello, dunque, di favorire il networking dei partecipanti con investitori e ricercatori con l’intento di promuovere lo sviluppo della tecnologia dal laboratorio al mercato nazionale e internazionale. Un momento per accendere i riflettori anche sul riposizionamento competitivo delle filiere produttive, che beneficiano delle politiche regionali di sostegno al trasferimento tecnologico e determinano la crescita economica dei territori, con importanti risvolti di natura sociale.
Per Shiva Loccisano, del Comitato Direttivo di Netval e Responsabile dell’Area Trasferimento tecnologico e Relazioni con l’industria del Politecnico di Torino, nonché membro dell’International Advisory Board di MSIC “la realizzazione della piattaforma www.knowledge-share.eu è stata il primo e indispensabile passo perché università e centri di ricerca disponessero di una vetrina, sufficientemente visibile, dove esporre le loro tecnologie ed ha già portato alla creazione di diverse collaborazioni”. “Con i Tech Share Day – aggiunge – vogliamo creare l’occasione perché tutti gli innovatori, che siano imprese, investitori o altri, possano entrare direttamente in contatto con gli inventori per consolidare nuove relazioni con un format completamente digitale, che ci permette di raggiungere tutti i continenti anche grazie alla disponibilità di contenuti rigorosamente bilingue, italiano e inglese”.
L’importanza e la strategicità dell’evento sono sottolineate anche da Fabio De Furia, presidente della Miami Scientific Italian Community, per il quale occorre stimolare l’aggregazione “facendo sistema tra tutti gli attori coinvolti nel processo di sviluppo, come Istituzioni, Enti di Ricerca, Università e Imprese con l’obiettivo di aumentare la produttività e la competitività”. “In questo senso – prosegue – servono sempre più misure a supporto dei processi di trasferimento tecnologico, di internazionalizzazione e di accesso al credito in grado di aiutare le nostre eccellenze tecnico-scientifiche e le imprese a competere a livello globale”.