Da sempre molto salda e portatrice di opportunità per entrambi i paesi, la partnership commerciale tra Italia e Messico si è ulteriormente arricchita di prospettive dopo la visita di una delegazione di Piccola Industria di Confindustria Marche presso l’ambasciata messicana a Roma lo scorso 22 settembre. Gli industriali, guidati dal presidente Gianni Tardini, sono stati accolti dall’ambasciatore Carlos Garcia de Alba che, nel suo discorso, ha confermato quanto siano importanti non solo gli scambi commerciali con la nostra nazione, ma anche gli Ide (Investimenti diretti esteri) in particolare dal Messico verso l’Italia (in copertina, da sinistra, il presidente Gianni Tardini e S.E. Carlos Garcia de Alba).
Considerato che rappresentiamo il terzo più grande partner commerciale per il paese del Centro America e che l’import italiano verso il Messico continua ad essere il più premiante nel panorama dell’America Latina, si è pensato di organizzare una missione esplorativa nel corso del 2021 per verificare più concretamente le possibilità di cooperazione. In questa ottica, nelle settimane passate è stato deciso di costituire un gruppo di interesse tra aziende il cui scopo sarà quello di avviare l’iter per il riconoscimento di una Camera di Commercio messicana in Italia – al momento non presente–, in grado di incrementare e facilitare ancora di più le relazioni tra i due paesi.
“Siamo parecchio lontani geograficamente dal Messico, ma questo non impedisce che il legame, non solo commerciale, resti molto forte grazie anche ai 60mila connazionali che vivono nel Paese – ha sottolineato il presidente Tardini –. Gli effetti del Covid-19, uniti a quelli di una stagnazione che dura da troppo tempo, come dicono anche gli ultimi i dati usciti dal nostro Centro Studi, hanno fatto sì che, nei primi sei mesi del 2020 l’export marchigiano sia calato del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. “Nonostante l’attuale momento negativo, però – ha concluso il presidente – parecchi comparti produttivi, come quello dell’agro alimentare del piceno, del calzaturiero nell’area fermana-maceratese, oltre a quelli del cappello di Montappone e del mobile nella zona di Pesaro continuano a lavorare tenendo alto il livello di qualità e innovazione”.