La sostenibilità ambientale e sociale delle imprese è prima di tutto un fatto culturale. La transizione ecologica dell’economia non potrà avvenire senza una trasformazione culturale all’interno delle imprese a partire dalle figure apicali. Questo è in sintesi quanto emerge dalla realizzazione del progetto MATES EXTENDED, prosecuzione del primo progetto MATES, voluto e sostenuto da Fondirigenti e realizzato da SFC Sistemi Formativi Confindustria, in partenariato con Ecole e Fondazione Ecosistemi. Di questo si parlerà il 5 dicembre nel corso del webinar conclusivo con l’obiettivo di approfondire i risultati del progetto e presentare le best practice e gli strumenti per misurare e rafforzare le competenze manageriali in questo campo.
Con il progetto MATES EXTENDED, giunto ormai alle fasi conclusive, il promotore e i realizzatori avevano come obiettivo la definizione di strumenti per il miglioramento delle competenze manageriali sul tema della sostenibilità di impresa e la loro diffusione. L’obiettivo è stato raggiunto con la messa a punto di un questionario di self-assessment, declinato per sette diverse figure manageriali, e la successiva elaborazione di modelli formativi differenziati per figura manageriale, in grado di fornire tutte quelle competenze oggetto di auto valutazione.
Sia il self-assessment che i modelli formativi erano già stati sviluppati con il primo progetto MATES e hanno subìto una rilevante revisione con questo “secondo tempo” del progetto, anche grazie ad una costante attività di confronto con le diverse parti interessate.
L’attività di definizione di una versione 2.0 del questionario di self-assessment è stata particolarmente rilevante e cruciale ai fini del raggiungimento degli obiettivi del progetto. Il feedback ricevuto sia dai manager che hanno testato lo strumento, sia dai soggetti che hanno partecipato ai focus group realizzati nell’ambito del progetto, ha evidenziato alcune aree di rilevanza strategica per un’efficace transizione green da parte delle imprese.
In primo luogo, è emerso il ruolo chiave ricoperto dalle figure apicali in questo processo: sviluppare una visione strategica degli impatti della sostenibilità sul modello di business in vista della competitività e attrattività dell’azienda è una condicio sine qua non, da cui discende poi a cascata l’azione di coinvolgimento del resto della popolazione aziendale. Nella versione 2.0 del questionario si è quindi voluto sottolineare questo aspetto con una forza ancora maggiore aggiungendo il profilo dell’imprenditore di piccola impresa, che va ad affiancarsi a quello della direzione generale previsto nella prima versione.
L’inserimento di tale nuovo profilo è stato determinato, oltre che dall’importanza dei ruoli apicali come sopra richiamato, anche da due ulteriori ordini di fattori: da un lato il crescente coinvolgimento delle Pmi in questi processi nell’ambito delle filiere e dall’altro, per contro, la constatazione di una generale impreparazione delle piccole imprese ad affrontare il processo in logica strategica come fattore di competitività. Supportare quindi gli imprenditori a cogliere questa come un’opportunità di maggiore competitività e non solo come un costo è cruciale per far evolvere intere filiere produttive.
Il secondo elemento che è emerso dal contesto in cui ci muoviamo, e che rafforza l’idea centrale da cui aveva preso le mosse il progetto MATES, è quello della complessità e interdisciplinarietà del tema della sostenibilità. Per affrontare un processo di transizione green non è sufficiente una generica conoscenza del tema, ma sono richieste competenze molto specifiche e differenziate tra le diverse funzioni aziendali. La definizione di aree di competenze comuni alle aree aziendali e differenziate rispetto al profilo professionale e al ruolo rappresenta senza ombra di dubbio l’innovatività dello strumento messo a punto dal progetto MATES.
Nella versione 2.0 si è quindi lavorato ulteriormente su questo aspetto, standardizzando maggiormente le aree di competenza comuni e identificando in maniera chiara e univoca quelle specifiche per le diverse funzioni. Le aree di competenza comuni alle aree sono state revisionate anche sulla base della norma UNI, che stressa particolarmente le competenze di natura manageriale.
Tale logica risulta vincente anche sulla scorta dell’evidenza, riportata da tutti i manager apicali che hanno partecipato al progetto, che un efficace processo di transizione si fonda su una cultura aziendale che riesca a interiorizzare i principi della sostenibilità, intesi sia come contesto strategico e normativo, sia come prassi e strumenti a disposizione del management. Poter disporre di uno strumento per misurare il grado di consapevolezza e conoscenza della propria azienda su questi temi, pianificando di conseguenza degli interventi formativi per colmare i divari, consente di contribuire fattivamente all’implementazione di modelli di business sostenibili.
Per partecipare al webinar compilare l’iscrizione entro il 1° dicembre al seguente link.
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di Giorgio Galotti, Alessandra Merigo e Caterina Carroli