Expo si avvicina e diventa ogni giorno una realtà più tangibile. Il disegno che la rappresenta si arricchisce progressivamente di nuovi tratti che contribuiscono a rendere sempre più viva l’attesa.
Un effetto teaser – come si dice in gergo pubblicitario – che riguarda soprattutto quello che sarà il cuore della kermesse milanese: Padiglione Italia.
Di recente alla Triennale di Milano, Diana Bracco, presidente Expo 2015 e commissario per il Padiglione Italia ne ha svelato il percorso espositivo: un grand tour tra le meraviglie italiane, tra passato e futuro, tra arte e cultura, tra scienza e sviluppo sostenibile che per 184 giorni racconterà in maniera sorprendente, innovativa e multimediale come il Belpaese interpreta il tema dell’Expo “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”, un tema che secondo molti è italiano per definizione.
Marco Balich, un’esperienza ventennale nel campo dell’entertainment e direttore artistico di Padiglione Italia, ha presentato i contenuti ispirati al concept del Vivaio, la metafora che l’Italia ha scelto per rispondere alla grande sfida di Expo 2015 con l’idea di offrire le proprie energie più giovani e vitali e creare un laboratorio per far “germogliare” i migliori talenti nel campo del lavoro.
Balich ama produrre meraviglia, reazione pura e primaria, molto più della semplice euforia. Un artigiano dello stupore che ha immaginato il padiglione come un luogo di storie, racconti e provocazioni che producesse straordinarie emozioni. Essere memorabili, senza essere superficiali. Dare la possibilità a ognuno di decidere il livello di approfondimento in ogni area, invitandolo però anche a spingersi oltre. Stimolare il pensiero più che dare risposte. Questa la linea seguita per pianificare l’esperienza del visitatore. Padiglione Italia sarà la sede di un viaggio allegorico sull’identità italiana e sulle sue “potenze”, quelle capacità che il nostro paese può esprimere guardando al futuro.
L’obiettivo è stimolare una riflessione sul ruolo dell’Italia nel mondo e infondere un sentimento di orgoglio nazionale.
Balich ha dato anticipazioni anche sul Cardo, il viale pavimentato largo 35 metri e lungo 325 (per i milanesi le dimensioni di Corso Buenos Aires) che ospiterà una molteplicità di attività espositive e istituzionali, simbolo dalla varietà e della ricchezza dell’Italia.
Il Cardo sarà costituito da un’installazione leggera e “intelligente”, fruibile anche attraverso un’applicazione guida, 6 stazioni-fermate disegnate da Dante Ferretti, con ingredienti-icone di una ricetta italiana; un’installazione raffigurante una grande bocca, porta di ingresso alla mostra di Confindustria sul “cibo dei desideri”, che approfondirà la relazione tra cibo-produzione-trasformazione-salute lungo tutta la filiera agroalimentare. In questo percorso semi-fantastico la nuova identità italiana sarà rappresentata da un forte simbolo iconico: l’Albero della Vita il cui progetto nasce dall’effige del pavimento del Campidoglio di Michelangelo. L’Albero caratterizza fortemente l’italianità, ma al tempo stesso è figura presente in diverse culture oltre che nell’immaginario cinematografico. Sarà una struttura interattiva, alta 35 metri in legno e acciaio che oltre a ospitare molti eventi del ricco palinsesto del Padiglione, al trascorrere delle ore cambierà pelle e si trasformerà, creando uno straordinario show interattivo di luci, colori e musica.
Poco prima di arrivare all’Albero troviamo Palazzo Italia.
Un progetto dall’architettura singolare che ricorda una suggestiva foresta urbana. Qui il primo contatto con i “semi del Vivaio” sarà l’arte. L’arte contemporanea e quella antica, in un connubio originale e sorprendente.
Si potranno ammirare sculture, installazioni, opere come “La Vucciria” di Renato Guttuso, che, grazie all’iniziativa “Dialogo nel buio” realizzata in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano, ne permetterà la scoperta attraverso tutti i sensi, esclusa ovviamente la vista. La visita a questa struttura di 4 piani contribuirà, con il suo percorso espositivo “in verticale”, a far esplorare e soprattutto a far comprendere il reale significato dell’identità italiana, mandando in scena 4 “potenze” che ci caratterizzano fortemente: la potenza del saper fare, uno spettacolo interattivo con 21 manichini che racconteranno le donne e gli uomini impegnati, ogni giorno, nel rendere la nostra terra ricca e produttiva; la potenza della bellezza-energia per la vita, che ci permetterà di apprezzare maggiormente i paesaggi d’Italia, la qualità della vita, il turismo e il nostro pianeta; la potenza del limite: storie di persone, normali e straordinarie – raccontate attraverso ologrammi, oggetti e brevi cortometraggi – che hanno vinto battaglie contro piccole e grandi avversità, trasformando gli ostacoli in idee che cambiano il corso degli eventi; e infine la potenza del futuro: una serra della biodiversità italiana, dove ogni seme racconterà l’identità e la ricchezza vegetale della Regione che lo ha donato, con delle teche dedicate ai casi imprenditoriali di successo, tanti quante sono le nostre Regioni.
Il piano zero della struttura sarà il luogo di connessione tra Expo e il resto d’Italia con monitor e video che trasmetteranno in tempo reale immagini da 3 importanti mercati rionali italiani: La Vucciria di Palermo, Rialto di Venezia e Campo de’ Fiori di Roma, teatri dell’agroalimentare ma anche hub energetici > di scambi e contatti. La storia della produzione alimentare italiana, i marchi per i quali siamo noti costituiscono il racconto che il nostro paese farà di sé all’Expo: non solo un saper fare, ma un saper fare la differenza, trasformare il lavoro in contenuto creativo e gli strumenti in mezzi espressivi ed estetici.
Anche le tradizioni alimentari rappresentano la nostra identità come nel caso della dieta mediterranea: patrimonio dell’umanità per l’Unesco e apprezzata in tutto il mondo per i suoi valori nutrizionali, per l’equilibrio salutare e per le qualità sensoriali.
Raccontare la straordinaria diversità italiana in un percorso che rispettasse l’unicità e l’identità di ogni Regione non era semplice, ma come in ogni processo creativo che si rispetti l’ascolto del territorio ha permesso di raccogliere “l’esistente” e di creare nuove connessioni.
Uno degli obiettivi di Padiglione Italia all’Expo è quello di offrire al mondo una visione forte della qualità italiana per la salute e lo stile di vita restituendo fiducia e orgoglio ai cittadini.
A giudicare da queste anticipazioni le premesse ci sono tutte. Chi verrà all’Esposizione Universale, nella partecipazione italiana, troverà un’anteprima del suo domani, potrà regalarsi un piacevole sguardo sul futuro e avrà anche modo di porsi una domanda singolare: se l’Italia non ci fosse? Aspettiamo di entrare ad Expo per trovare la nostra risposta.