
Entrata solo da un anno nel dinamico settore dell’intelligenza artificiale, Mywai ha già fatto passi da gigante nel guadagnarsi la fiducia di quel mercato. Una sfida che l’azienda con quartier generale nello scenografico contesto naturale della Baia del Silenzio, a Sestri Levante in provincia di Genova, sta provando a vincere partendo da solide basi e con grande determinazione.
“Invece di chiuderci in casa a subire gli effetti del Covid-19, nel momento più acuto della pandemia abbiamo deciso di realizzare la startup innovativa Mywai – 2,2 milioni di euro di fatturato nel 2021 e 24 dipendenti – attraverso finanziamenti comunitari e, dopo aver vinto anche diversi bandi di ricerca e sfruttato il brevetto che avevamo per fare IA per la manutenzione industriale, siamo partiti in maniera compiuta. La nostra newco ha poi acquisito per incorporazione, alla fine dello scorso anno, l’azienda genovese Zenatek, che ci ha così portato fatturato e attività. In altre parole, quando il mondo era fermo causa Covid-19, abbiamo continuato a interessarci ai progetti della comunità europea e dell’agenzia spaziale europea riuscendo a mettere parecchio fieno in cascina”, spiega il fondatore e amministratore delegato di Mywai, Fabrizio Cardinali (a destra, nella foto in alto, con Valter Ballestro).
Nel mondo dell’intelligenza artificiale, la Pmi ligure si occupa di manutenzione e altri servizi collegati ad equipaggiamenti industriali, come robot, torni a controllo numerico, grandi macchinari anche biomedicali. “L’idea era quella di permettere di raggiungere le macchine tramite la rete Internet e con servizi da remoto. Iniziando dalla manutenzione predittiva, che ci avverte quando il macchinario si sta per rompere e ce ne dice il perché, fino ad altri servizi innovativi quali il pagamento tarato su quanto è stato usato il macchinario – chiarisce Cardinali, alla guida di Mywai assieme all’altro amministratore delegato, Valter Ballestro –. Il tutto per riuscire a fare, con l’aiuto della nostra piattaforma, ragionamenti intelligenti sulle apparecchiature: quell’edge computing diventato concetto chiave nel corso di questi ultimi anni”.
Nel frattempo, l’impresa di casa a Sestri Levante ha tratto vantaggio pure dal sistema di tracciamento della supply chain “ereditato” dalla Zenatek. “Questa tecnologia ha avuto un comprensibile picco d’interesse proprio quando, soprattutto i container refrigeranti, si sono iniziati a bloccare nei porti di tutto il mondo in conseguenza della pandemia. Le società volevano sapere dove erano le proprie spedizioni e da questa situazione contingente ne abbiamo tratto sicuramente vantaggio”.
Per quanto riguarda invece il tipo di clientela interessata ai servizi offerti da Mywai, il focus aziendale è andato in particolare su un paio di realtà industriali. “Le maggiori richieste vengono da grandi gruppi, ma anche da Pmi manifatturiere che producono beni e quindi hanno bisogno di controllo qualità e manutenzione su macchinari, robot e altro prima di inviarli in tutto il mondo”, sottolinea Cardinali.
La scelta, invece, di fare base in un luogo dalla bellezza nettamente sopra la media come la Baia del Silenzio ha origini anche legate all’attuale difficoltà di trovare personale qualificato. “Abito qua vicino, a Lavagna, ed è la terza società che apro in questa zona – conferma il fondatore di Mywai –. Uno spot naturalistico notevole, che ci dà pure una mano ad attrarre talenti, considerato che qui possiamo offrire loro un mix di cose interessanti, non ultima una superiore qualità della vita. I venti ragazzi che ci apprestiamo ad assumere sono programmatori internazionali, che quando hanno messo per la prima volta piede qui a Sestri Levante sono assolutamente stati rapiti dalla bellezza del posto dove tra poco lavoreranno. Nuove tecnologie per le quali servono persone estremamente qualificate e perciò non certo facili da trovare, soprattutto al momento”.
Per il futuro prossimo Mywai, inoltre, si sta concentrando soprattutto su due progetti. “Nel primo, Raise, colleghiamo i robot di Mitsubishi e altre marche e riusciamo a dare loro vari servizi a costi più bassi rispetto alla media. Nell’altro, Intelliot, assieme a Siemens e altri partner europei portiamo l’intelligenza artificiale sull’IoT, l’Internet delle cose. Questo per far ragionare le macchine in prossimità dell’oggetto fisico e perciò né su cloud, né da remoto. Un discorso innovativo che riguarda i macchinari, come pure, per esempio, l’orologio da polso per anziani, i robot industriali o i trattori in ambito agricolo”, conclude Cardinali.