Francesca Bria, Commissaria per la tecnologia e l’innovazione digitale del Comune di Barcellona
La nomina di un Commissario per il digitale e la creazione di un nuovo Dipartimento per la tecnologia e l’innovazione digitale da parte del Comune di Barcellona nasce dalla profonda convinzione dell’importanza dei dati e della tecnologia urbana per trasformare la città: da servizi pubblici migliori e più accessibili fino a giungere ad un’amministrazione comunale più aperta, agile e partecipativa. Il Piano Digitale di Barcellona “Verso la Sovranità Tecnologica”, creato con una forte partecipazione cittadina e dell’ecosistema locale di innovazione, mira a ripensare la città intelligente, trascendendo gli obiettivi meramente tecnologici e mettendo in primo piano le reali esigenze dei cittadini e il bisogno di dare risposte concrete alle importanti sfide urbane che la città si trova di fronte. Per questo motivo, questioni quali il diritto alla casa a prezzi accessibili, la lotta ai cambiamenti climatici, la transizione energetica, la mobilità sostenibile sono al centro di tale iniziativa.
Barcellona intende anche diventare un riferimento mondiale nella definizione di standard etici e responsabili per la trasformazione digitale. Il Digital Gov Plan, del quale sono alla guida, propone nuove direttive, che mettono i cittadini e i suoi diritti digitali al centro, introducono l’utilizzo di metodologie agili per lo sviluppo di servizi digitali e sostengono la sovranità tecnologica. Tali misure sono volte a ristabilire il controllo sui dati e sulle informazioni generate dalle tecnologie digitali e a pro- muovere infrastrutture digitali pubbliche basate su software libero e open source, e su standard e formati aperti. Barcellona ritiene che i dati delle città siano un bene comune che dovrebbe essere apertamente accessibile, aiutando le aziende tecnologi- che e le reti di produzione locali a costruire servizi e soluzioni future.
Il Piano comprende anche una strategia etica dei dati, che riconosce come valori fondamentali la sovranità dei dati, privacy, e sicurezza. Barcelona Digital City propone progetti come l’open data e il bilancio partecipativo, che si avvalgono della tecnologia per rendere il governo più trasparente, aperto e collaborativo. È in corso inoltre lo sviluppo dei progetti di infrastrutture intelligenti, come la piattaforma di sensori open source Sentilo e la piattaforma di analisi dei dati urbani CityOS, che permette di gestire meglio i servizi pubblici utilizzando i dati per monitorare e rendere più efficiente il consumo energetico e la gestione di acqua, trasporti e rifiuti.
Inoltre, le startup hanno la possibilità utilizzare le piattaforme urbane municipali per testare nuovi prodotti e soluzioni basate su tecnologie emergenti, come l’IoT, il 5G e l’intelligenza artificiale.
In Europa stiamo lavorando anche a progetti innovativi e sperimentali come “Decode”, che utilizza la tecnologia blockchain per restituire il controllo dei propri dati personali ai cittadini, o “Bimincome”, un progetto pilota che utilizza una crypto moneta per erogare un reddito di cittadinanza agli abitanti di Barcellona. Infine, un elemento chiave del modello di Barcellona è rappresentato da un esperimento di democrazia partecipativa su larga scala, che è un modello ibrido di democrazia digitale e partecipazione sui territori in cui migliaia di cittadini possono partecipare alla definizione delle politiche della città, proporre idee e suggerimenti su come attuarle. Il che significa integrare l’intelligenza collettiva di tutti i cittadini nel processo politico decisionale, attraverso la piattaforma di democrazia partecipativa decidim.barcelona.
Barcellona ambisce a trasformare il concetto di smart city verso un modello di città digitale costruita dal basso con i cittadini a partire dai loro reali bisogni, facendo in modo che l’innovazione presenti un chiaro impatto sociale e ritorno pubblico. Questo processo di transizione comporta un ripensamento dell’economia e del futuro del lavoro nella quarta rivoluzione industriale, con l’obiettivo di favorire una reale transizione energetica e modelli economici più circolari, inclusivi e collaborativi. Ciò include anche la trasformazione degli appalti e della contrattazione pubblica, eliminando la corruzione e l’eccessiva burocrazia, e rendendoli più trasparenti e sostenibili. Per costruire una città del futuro innovativa, sostenibile e equa, bisogna creare degli ecosistemi di innovazione urbana facilitando una reale partnership virtuosa e sinergica fra il settore pubblico, le startup locali, le Pmi, le grandi aziende, ma anche con le università e i centri di ricerca.
Ecco perché a Barcellona abbiamo recentemente inaugurato un laboratorio di innovazione urbana, per consolidare l’ecosistema di innovazione locale e posizionarci come hub digitale del Mediterraneo, in grado di attrarre i migliori talenti, energie e cervelli a livello internazionale che possano aiutare la città a creare soluzioni innovative in grado di rispondere alle grandi sfide globali, trasformando la città in un vero e proprio laboratorio di innovazione democratica e sostenibile.