
Con l’obiettivo di crescere anche per riuscire a gestire al meglio le sfide che l’imprenditoria italiana sarà chiamata ad affrontare nel futuro prossimo, Mediterranea Foods – 4,2 milioni di euro di fatturato nel 2024 e sei dipendenti – sta valutando la prospettiva di un ulteriore sviluppo del proprio interesse nel settore dell’olio d’oliva con un piano d’azione ben articolato nel tempo. Partito una trentina d’anni fa, il progetto che inizialmente era indirizzato all’esportazione di specialità calabresi soprattutto verso Stati Uniti ed Europa si è poi sviluppato anche nella direzione di una produzione alimentare biologica, scelta non esente da rischi che ha però permesso alla realtà con quartier generale a Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, di diventare punto di riferimento per molti clienti che in quel periodo rivendevano materie prime fresche, agrumi ed altro in particolare sul mercato tedesco.
“In Germania abbiamo sostanzialmente agito da apripista, contribuendo a far arrivare sulle tavole di quel paese prodotti biologici in grado di soddisfare un tipo di consumatore attento e pronto ad acquistare frutta e verdura coltivati in un modo diverso – chiarisce Antonino Anastasi (nella foto in alto), amministratore unico di Mediterranea Foods –. Nello stesso momento storico, per fare un paragone, qui in Italia avevamo pochi clienti, di piccole dimensioni imprenditoriali e solo nelle grandi città”.
La svolta commerciale per la Pmi calabrese è comunque venuta quando i suoi vertici aziendali hanno deciso di concentrarsi principalmente sulla produzione di olio di oliva, diventata ormai core business, come pure su quegli oli aromatizzati così tanto apprezzati oltreconfine e che stanno salendo sempre più di peso in termini di fatturato. “Sono molto richiesti perché hanno standard qualitativi estremamente alti, garantiti, tra le altre cose, dal fatto che le varie spezie impiegate, come peperoncino, rosmarino, aglio, origano vengono coltivate direttamente da noi. Al pari dell’olio sono inseribili in una fascia d’alta gamma e con prezzi adeguati, anche se abbiamo pure altre proposte dai costi un po’ più competitivi riferite ad olive che arrivano dalla Grecia e in quantità minore dalla Spagna”.

IL BIO OLEIFICIO SAN FRANCESCO, UNO DEI PRODOTTI DI PUNTA DELL’AZIENDA MEDITERRANEA FOODS
L’offerta di olio extravergine d’oliva biologico e biodinamico presentata sul mercato da Mediterranea Foods è costituita dai tre prodotti che fanno da traino alle altre proposte aziendali: il Principe di Gerace, il Mediterraneò e il Bio Oleificio San Francesco. “Questi oli sono il nostro fiore all’occhiello e ci permettono di dedicarci pure a piccole produzioni di paté di olive e di peperoncino, con quest’ultimo in fase di crescita per volume di vendite – spiega Anastasi, componente della terza generazione di una famiglia che continua orgogliosamente a dare visibilità alle eccellenze del territorio –. In più commercializziamo pure quell’olio Millenarium che viene dai nostri ulivi pluricentenari, prodotto unico nel suo genere e dal prezzo non certo basso, che ci aiuta ad alimentare il progetto di tutela di queste piante dal notevole valore storico. Un’idea che piace parecchio sui mercati asiatici, da dove continua ad arrivare l’interessamento di molti”.
Presente con le proprie proposte pure in Francia, Inghilterra e Olanda, Mediterranea Foods ha ora in programma di aumentare ulteriormente i volumi per non rischiare di rimanere schiacciata nella morsa commerciale di competitor che hanno deciso di unire le forze in chiave futura. “Per poter crescere ed evitare soprese saremo purtroppo costretti a cambiare un minimo quanto fatto durante questi ultimi trent’anni – sottolinea l’amministratore unico della Pmi del reggino –. Dovremo infatti spaziare su olive anche di altra provenienza per poter conquistare ampiezza pure su nuovi mercati. In passato, invece, avevamo preferito restare attivi solo in zone che riconoscevano il pregio di quanto producevamo, anche da un punto di vista legato al prezzo”.

UNA FASE DI LAVORAZIONE
Nel breve e medio periodo, infine, Mediterranea Foods si impegnerà a dare sostanza ad altre idee, progetti che non riguarderanno esclusivamente l’ambito commerciale ma andranno a toccare problematiche di non poco conto in ottica futura. “Al momento stiamo valutando l’ipotesi di spostarci in un nuovo stabilimento, percorso in fase di studio visto che non abbiamo ancora stabilito il come e il dove. Per prima cosa, comunque, stiamo prendendo in considerazione le esigenze logistiche e non solo dei nostri collaboratori: dovranno essere sufficientemente comodi, infatti, oltre che poter lavorare con serenità. Da non trascurare poi sarà l’obiettivo di trovare altro personale, un’impellente necessità soprattutto qui in Calabria. Di positivo negli ultimi tempi c’è il ritorno di più di un emigrante, persone a cui dovremo garantire una giusta remunerazione che permetta loro di vivere una vita dignitosa. Traguardo da raggiungere assolutamente se non vogliamo che la nostra regione si spopoli in maniera definitiva”, conclude Antonino Anastasi.