Nella nona puntata del progetto Podcast “Piccola Industria Grande Storia” di Assolombarda vengono citate due aziende, Leu Locati e Caimi Brevetti che negli anni sono riuscite a farsi strada nel proprio settore adottando modelli gestionali sostanzialmente opposti.
Il modo operativo di Leu Locati, punto di riferimento nel campo delle borse artigianali di lusso, è stato quello di avere sempre il controllo su ogni fase della produzione. Nell’atelier situato nel cuore di Milano, infatti, l’azienda guidata da Paolo Amato – 900mila euro di fatturato nel 2020 e 20 dipendenti – segue tutti i processi di lavorazione di pellami, tessuti e metalli preziosi. Scelta che negli ultimi tempi ha pagato grandi dividendi, permettendo alla storica Pmi lombarda, fondata nel 1908, di arrivare a triplicare il proprio fatturato.
“La Leu Locati ne ha viste di cotte e di crude nella sua storia, passando indenne attraverso guerre, pesanti crisi di settore ed altri ostacoli – spiega il presidente Amato –. Siamo stati come il bambù: ci siamo piegati per non spezzarci. Più che per il mercato italiano, noi viviamo grazie all’estero e soprattutto con le commesse provenienti da Cina, paesi arabi e Stati Uniti. Ogni tanto collaboriamo pure con grandi marchi. Anche se il momento resta terribilmente complicato, vedo un leggero miglioramento che mi fa essere molto fiducioso per il futuro. Anche perché, riorganizzando l’azienda, abbiamo formato una squadra di giovani assai determinati”.
Un nucleo operativo piacevolmente “bellicoso”, come lo definisce il titolare di Leu Locati, pronto a tenere alto il nome dell’azienda milanese, storicamente apprezzata dalle case reali di mezzo mondo. Acquisti di estrema qualità e lusso fatti, tra le altre, dalla regina Elisabetta II, Lady Diana, Anna Maria di Grecia, l’imperatrice del Giappone, Carolina di Monaco, ma anche da Grace Kelly e stelle dello spettacolo come Elizabeth Taylor, Madonna e Sharon Stone (nella gallery alcune creazioni). “Mi indicano la tipologia della borsa che vorrebbero avere, ci lasciano carta bianca e noi gliele facciamo su misura. E sono sempre grandi soddisfazioni. E per il nostro, identitario tessuto Mesh, un intrecciato di fili metallici ricoperti d’oro e d’argento, utilizziamo ancora un telaio della fine dell’800”.
La cosa che dispiace di più al titolare di Leu Locati è sicuramente il forte rallentamento dovuto agli effetti del Covid-19. “Gran parte della clientela estera ci è rimasta vicina, ma, nonostante questo, non siano riusciti ad ottenere il fatturato sperato. Il 2020 per i nostri marchi era iniziato veramente molto bene, poi però tutto è cambiato. Ma abbiamo comunque tenuto le quote di mercato in attesa di tempi migliori che per noi, ripeto, sono sicuro arriveranno presto”.
Scelte forzatamente diverse, ma ugualmente vincenti stanno continuando a fare invece alla Caimi Brevetti – 12 milioni di euro di fatturato nel 2020 e 40 dipendenti – azienda di base a Nova Milanese, in provincia di Monza e Brianza, leader europeo nel settore dell’arredamento e dei complementi d’arredo per l’ufficio, la casa e il contract. Questo perché, dovendo mandare avanti una produzione parecchio diversificata, sarebbe stato impossibile farlo esclusivamente nel loro quartier generale. “Abbiamo 4mila articoli in catalogo e ciò implica l’uso di un grandissimo numero di materiali diversi – sottolinea Gianni Caimi, uno dei quattro fratelli alla guida dell’impresa lombarda (nella foto in alto, Gianni, Lorenzo, Franco e Giorgio) –. Non ce la potremmo mai fare senza l’aiuto di terzisti, ormai per la maggior parte diventati nostri stretti collaboratori. Quasi tutti, tra l’altro, operanti nel raggio di una decina di chilometri da Caimi Brevetti”.
Fondata nel 1949, l’azienda lombarda ha continuato a collezionare premi (tra cui due Compassi d’Oro, tre German Design Awards oltre al DesignEuropa Awards) mentre si presentava, forte delle proprie idee nei musei di design internazionali. Primarie nel lavoro giornaliero della Caimi sono sempre rimaste ricerca ed innovazione. “Con i nostri prodotti cerchiamo di coniugare estetica e funzionalità. Quello che facciamo, come i pannelli anti Covid-19 che si possono vedere al Quirinale quando parla il Presidente Mattarella, esemplificano l’impegno messo nell’ottica di non fermarsi ad un prodotto solo bello. E poi le forniture alla collettività, ospedali, università, scuole fanno dal principio parte del nostro core business”.
Inoltre, Caimi Brevetti può ora contare anche su sette nuovi laboratori di acustica (in foto), tra i migliori in Europa. In questi ambienti ultratecnologici si studiano suoni, rumori e riverberi. “Questi laboratori sono il nostro fiore all’occhiello – chiarisce Gianni Caimi –. E siamo orgogliosi di permettere alle università di usufruirne, a patto che vengano usati per ricercare il benessere umano attraverso la diminuzione della rumorosità. Al proposito abbiamo già stretto un accordo con l’Università di Genova, mentre stiamo pensandone anche altri con fondazioni”.