Maturata la consapevolezza che la sola capacità di gestire al meglio gli effetti dei cambiamenti avesse fatto il suo tempo, Piccola Industria ha sapientemente e pazientemente affinato l’attitudine ad anticipare i cambiamenti; con essa la nostra rivista, L’Imprenditore, ha l’ambizione di continuare ad essere strumento di formazione e informazione, ma anche di ascolto, perché darà voce ai testimoni più responsabili, lucidi e visionari del nostro tempo. Imprenditori – ma non solo – davvero capaci di dare consistenza alle parole crescita, competitività, benessere e fiducia nel sistema economico e sociale italiano. In definitiva, imprenditori consapevoli di cosa significhi praticare la leadership corale.
Le Assise di Verona vogliono cercare l’equilibrio tra le legittime ambizioni e aspettative del Paese e le politiche da attivare, con competenza, responsabilità e determinazione. Politiche misurabili ex ante negli effetti attesi. Il populismo di questi ultimi anni si è alimentato delle crescenti disuguaglianze; la nostra risposta non può essere altro che crescita: “Crescita, precondizione per ridurre le diseguaglianze”, per dirla alla Enzo Boccia.
Non è quindi casuale che questa parola sia il filo rosso dei quattro focus tematici, che hanno preceduto le Assise: “L’impresa che cambia”, perché l’imprenditore è l’acceleratore del cambiamento; “Paese più semplice”, perché la burocrazia (quella inefficiente) genera sfiducia e frena la crescita; “Pae-se sostenibile”, perché il saper guardare e dare valore al domani è un dovere al quale non dobbiamo più sottrarci; “Un’Europa per la crescita”, perché è il tempo di una politica economica europea che favorisca crescita e occupazione, perché è il tempo di un bilancio che sostenga in modo convinto innovazione e tecnologia.
E questo ben sapendo che proprio in Europa sono molte le cose da mettere a posto. La stagione che viviamo deve fare i conti con la crescente insofferenza ai principi democratici manifestata dai paesi del Gruppo di Visegrad, con gli effetti della Brexit e, al tempo stesso, con la revisione del Trattato dell’Eliseo, che punta a rafforzare l’asse franco-tedesco. Salutiamo pertanto con favore la prospettiva di un Trattato del Quirinale che rinvigorisca i rapporti anche sull’asse italo-francese.
Dal canto nostro, in qualità di imprenditori, lavoreremo affinché l’appartenenza a Confindustria e a un grande Pae-se, non sia mossa soltanto dall’orgoglio, ma anche dalla consapevolezza di essere utili. Utili e coraggiosi.
Più che una rivista periodica, dunque, immaginiamo un luogo dove proporre il pensiero di un’epoca sostanzialmente mutata, ricca di opportunità da cogliere, prima che di insidie da contrastare. Un qualificato bouquet di appuntamenti attesi, di confronto e proposta. Questa è l’intenzione del nuovo Comitato di Direzione, che lavorerà anche per valorizzare l’offerta informativa digitale, arricchita da una selezione di qualificate news, i Seminari dell’Imprenditore, le assemblee territoriali e altro ancora.
È un nuovo inizio. Semplicemente un nuovo inizio, nella continuità. L’Imprenditore cambia direttore – il sesto dei suoi oltre vent’anni di vita – per consentire a Carlo Robiglio di assumere la presidenza della componente “ponte” del Sistema, la Piccola Industria