
Si sono unite in nove, nove associazioni imprenditoriali, per rivolgere un appello comune al governo. Per chiedere di fare presto ed evitare che la grave situazione di crisi generata dall’emergenza sanitaria del coronavirus metta a rischio la sopravvivenza di moltissime imprese: “Le misure di garanzia varate con il Decreto liquidità non hanno ancora, nel loro complesso, prodotto pienamente gli effetti tempestivi invocati – scrivono –. Le imprese hanno bisogno di poter contare subito sulla liquidità aggiuntiva”.
A mettere nero su bianco l’allarme è l’intera filiera della metalmeccanica e della meccatronica nazionale: Anfia, Anie, Anima, Assomet, Federmeccanica, Assofond, Federmacchine, Federunacoma e Ucimu-Sistemi per produrre. “Occorre agire sia per semplificare al massimo le procedure di concessione della garanzia – continuano –, sia per velocizzare l’erogazione del credito. Gli strumenti di garanzia possono poi essere ancora potenziati e ne va assicurata la continuità nei prossimi mesi attraverso stanziamenti congrui, che consentano alle imprese di tutte le dimensioni di beneficiare delle agevolazioni dello Stato”.
Le associazioni si augurano poi di poter continuare “a contare sul pieno e crescente impegno congiunto di tutti i soggetti coinvolti: dal governo ai gestori delle misure di garanzia, fino al sistema bancario, il cui ruolo è determinante” per una tempestiva messa a disposizione delle imprese della liquidità necessaria a superare l’emergenza. E, con riferimento alla moratoria, aggiungono di ritenere indispensabile che – in aggiunta a quella di legge introdotta per le Pmi dal decreto Cura Italia – “sia previsto un intervento anche per le imprese di medio grande dimensione che consenta loro di beneficiare delle flessibilità” annunciata dall’Autorità Bancaria Europea sul trattamento delle moratorie.
L’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla filiera italiana della metalmeccanica e della meccatronica – seconda in Europa solo a quella tedesca, 430 miliardi di euro di fatturato e 1,6 milioni di addetti – si rivela ogni giorno più pesante e rischia di compromettere un settore di interesse nazionale, determinante per la tenuta economica del Paese, con aziende di grandi dimensioni leader a livello mondiale ma anche composto in larga misura di piccole e medie industrie, più fragili e vulnerabili nella competizione internazionale.
Le produzioni del settore allargato sono alla base di molteplici filiere essenziali, garantiscono la totalità dei beni di investimento in macchine ed attrezzature, attraverso i quali trasmettono l’innovazione tecnologica a tutti i rami dell’industria, cruciale per mantenere la competitività internazionale.
A marzo e aprile le aziende hanno fatto un grande sforzo per tutelare i dipendenti e mantenere viva la supply chain nel suo insieme, i tanti subfornitori di piccole e medie dimensioni, rispettando i termini di pagamento. Ma ora vanno sostenute sbloccando subito la liquidità.