Con un voto all’unanimità Carlo Bonomi è stato ufficialmente eletto nuovo presidente di Confindustria per il quadriennio 2020-2024. Dall’assemblea privata che si è tenuta a Roma, a porte chiuse e per via telematica, Bonomi ha ottenuto un record di consensi (99,9%, 818 sì e una scheda nulla), come non succedeva dall’elezione di Luigi Abete, e di partecipazione, il 94,3% degli aventi diritto. Si è concluso così l’iter della successione a Vincenzo Boccia, che era iniziato a gennaio.
Il neopresidente prende la guida degli imprenditori italiani in un momento mai così difficile nella storia del Paese, con il Pil previsto in calo del 9,5%, come ha riconosciuto indicando le sfide che le imprese e l’Italia dovranno affrontare e la necessità di “una profonda e positiva discontinuità”. A partire dalla burocrazia, che deve rivedere le sue procedure, e dal fisco che deve sostenere la crescita. Servono riforme e la riduzione strutturale del maxi-debito italiano per rientrare nei parametri medi dell’Unione europea.
Bonomi ha quindi criticato il pregiudizio anti-imprese e ribadito alcuni punti del programma: ripresa del progetto Industria 4.0, sostenibilità ambientale e necessità di nuove forme contrattuali sono i capitoli di partenza di un possibile rilancio. Il presidente ha poi riproposto il Piano strategico 2030-2050, che sarà preparato da Confindustria prima della legge di bilancio e in cui si indicherà dove concentrare le risorse delle imprese e si solleciterà la politica a raddoppiare gli investimenti pubblici in infrastrutture, digitalizzazione, formazione e sanità.
Il nuovo presidente degli industriali sarà affiancato da dieci vicepresidenti eletti: Barbara Beltrame, con delega all’internazionalizzazione; Giovanni Brugnoli al capitale umano; Francesco De Santis alla ricerca e sviluppo; Luigi Gubitosi al digitale; Alberto Marenghi all’organizzazione, allo sviluppo e al marketing associativo; Maurizio Marchesini alle filiere e alle medie imprese; Natale Mazzuca all’economia del mare; Emanuele Orsini al credito, alla finanza e al fisco; Maria Cristina Piovesana ad ambiente, sostenibilità e cultura; Maurizio Stirpe al lavoro e alle relazioni industriali. A cui si aggiungono i 3 vicepresidenti di diritto: Carlo Robiglio, presidente della Piccola industria; Alessio Rossi, presidente dei giovani imprenditori; Vito Grassi, presidente del consiglio delle rappresentanze regionali. Bonomi ha tenuto per sé le deleghe al centro studi, all’Europa e alle politiche industriali.
Il Bilancio 2019 di Confindustria rileva un avanzo della gestione operativa e finanziaria di 30.794 euro, in linea con quanto previsto nel Budget di periodo. Nell’esercizio in corso è proseguita l’implementazione del piano strategico approvato a novembre 2017 dal Consiglio Generale, con il completamento di circa il 90% degli obiettivi di sviluppo previsti. Il Totale Oneri e il Totale Proventi della gestione operativa e finanziaria si attestano a 37,4 milioni di euro. Il Totale Oneri, confrontato con la serie storica, si presenta sempre in evidente riduzione rispetto ai valori del 2002. Confindustria presenta al 31 dicembre 2019 un Patrimonio Netto di 205,5 milioni di euro con una Riserva Attività Istituzionali di 49,2 milioni di euro.