ROAD SHOW UMBRIA
Da cinquant’anni siete un esempio di competitività ed innovazione. Quali sono le vostre leve strategiche e di sviluppo?
Sicuramente l’internazionalizzazione, i continui investimenti in R&D e sulla formazione del capitale umano. Oggi siamo impegnati in un importante processo per la digitalizzazione dell’azienda, grazie anche agli incentivi e alle opportunità offerte dal piano nazionale Impresa 4.0. Queste direttrici hanno guidato da sempre la nostra crescita e ci hanno permesso di diventare leader mondiale nella progettazione e produzione di tenute meccaniche in particolare per l’automotive, gli elettrodomestici e altri settori industriali come il farmaceutico, l’alimentare, il cartario e l’estrazione mineraria. Abbiamo siti produttivi in Cina, Brasile, India, Messico e Svezia e deteniamo circa il 30% del mercato mondiale nell’automotive e oltre il 50% in quello degli elettrodomestici.
Lo scorso luglio avete ospitato una delle tappe del road show. Quali opportunità offre ad un’impresa come la vostra e come è possibile sfruttarlo al meglio?
Iniziative come queste rafforzano e potenziano il rapporto tra le aziende appartenenti alla stessa filiera produttiva, catalizzando e migliorando il dialogo e il legame banca-Impresa. Per noi è stato fondamentale per coinvolgere in modo più organico i nostri fornitori locali, permettendo loro di usufruire di tutte le possibilità di sviluppo e crescita messe a disposizione dalla partnership con Intesa Sanpaolo e a cui difficilmente imprese piccole o piccolissime avrebbero potuto accedere. Questo circolo virtuoso chiaramente crea valore per tutta la filiera. Il road show sul territorio permette di conoscere l’Accordo e confrontarsi per scaricare a terra tutte le sue potenzialità.
Al centro dell’Addendum c’è “la cultura d’impresa per una crescita sostenibile”. Cosa significa essere responsabili nei confronti della vostra comunità di riferimento?
La responsabilità sociale è un faro che guida il nostro operato quotidiano e che si traduce non solo con il rispetto dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori, ma anche con un forte legame con il territorio in cui operiamo. Per fare degli esempi concreti di recente abbiamo allestito un’aula multimediale nelle scuole elementari e medie di Campello sul Clitunno, per permettere ai ragazzi di apprendere ed utilizzare le tecnologie digitali, e abbiamo finanziato il restauro del Tempietto del Clitunno, patrimonio dell’Unesco. Crediamo talmente tanto in questi valori che cerchiamo di applicare questo modello di crescita sostenibile anche nei vari siti in cui operiamo nel mondo.
Il cuore e la testa in Umbria e le gambe che corrono veloci nel mondo. Come coniugate le radici e la presenza diffusa nei mercati internazionali?
Il processo di internazionalizzazione, iniziato alla fine degli anni ’90, ci ha dato sicuramente un vantaggio competitivo che siamo riusciti ad ottenere anche grazie al forte commitment dei nostri dipendenti. In Umbria abbiamo mantenuto tutte le funzioni chiave, R&D e know how di prodotto e di processo, che supportano poi le sedi estere. Il nostro approccio all’estero è stato quello di rispettare le tradizioni e la cultura locale. Organizziamo annualmente dei meeting itineranti in cui i responsabili delle varie funzioni aziendali hanno la possibilità di condividere idee, progetti ma soprattutto approfondire la conoscenza reciproca