
Una crescita continua nel nome della qualità e di una attenta gestione della ricerca e sviluppo nel settore della realizzazione di prodotti vegetali. È questo il risultato di oltre quarant’anni di passione per quegli alimenti tanto naturali quanto gustosi e sostenibili che hanno consentito all’azienda della famiglia Polimeni, in seguito diventata Policom – 5,9 milioni di euro di fatturato nel 2021 e 16 dipendenti – di farsi conoscere anche oltre i confini italiani con prodotti ottenuti da frutta secca altamente selezionata. Nello stabilimento di Campo Calabro, in provincia di Reggio Calabria, vengono principalmente create bevande alla mandorla (in un caso pure in apprezzabile sinergia con nocciole e pistacchi) in grado di rendere più ricca la colazione, oppure adatte in cucina per preparare creme, dolci e frullati.

LA PRODUZIONE DELLA BEVANDA ALLA MANDORLA
“Il nostro modo di fare prevede da sempre la massima cura nel ricercare la migliore frutta da guscio in Italia e nei paesi del Mediterraneo – spiega Tito Polimeni (nella foto in alto), comproprietario e responsabile dello sviluppo del commercio estero della Pmi calabrese –. Partita dalla struttura artigianale che aveva negli anni ’80, quando, con nostro padre Sebastiano era specializzata in prodotti dolciari tipici calabresi da ricorrenza, l’azienda qualche tempo dopo ha iniziato a mettersi in gioco nel mondo della grande distribuzione fino al lancio sul mercato, eravamo nel 2003, del primo latte di mandorla. Un passo fondamentale in grado di regalare a Policom ulteriore visibilità e apprezzamento anche in contesti commerciali più importanti”.
Dopo l’avvio della produzione di semilavorati e ingredienti per le industrie e il settore del beverage, l’impresa ora guidata da Tito e Michela Polimeni si è trovata nel 2014 a dover fare fronte ad una richiesta estera sempre più testante, passata nel tempo da meno del 10% del fatturato all’attuale 60%. “Lo scorso anno abbiamo battuto il record di paesi interessati ai prodotti di Policom. Siamo infatti riusciti a raggiungerne più di trenta, tra i quali Giappone, Corea del Sud e Malesia costituiscono il nocciolo duro della distribuzione estera. La nostra presenza commerciale si è poi fatta sentire anche nel centro Europa e soprattutto in Germania e Francia, mentre negli ultimi tempi abbiamo registrato una crescita delle commesse da Bulgaria, Romania e Repubblica, Ceca in particolare per quanto riguarda bevande vegetali e le creme spalmabili”.
Un trend sicuramente positivo che si è consolidato quando, nel 2019, Policom si è trasferita a Campo Calabro introducendo nel ciclo produttivo ulteriori migliorie tecnologiche e non solo. “Tutto è iniziato con la creazione di una linea di produzione e confezionamento Uht e del reparto Ricerca e sviluppo, scelte capaci di farci conseguentemente divenire più completi in ricette che adesso riusciamo a personalizzare con un altissimo grado di precisione e che vanno pure al di fuori del mondo della frutta secca – conferma Polimeni -. Le linee di prodotti vengono pensate usando tecnologie solo italiane e sono supportate da un packaging innovativo in grado di dare ulteriore sprint ad un marchio che fornisce gruppi internazionali della grande distribuzione come anche industrie a cui forniamo semilavorati. Produttori, insomma, di bevande, gelati, yogurt che apprezzano il nostro modo di lavorare in un’ottica taylor made”.
In questo soddisfacente viaggio quarantennale nel settore dei prodotti vegetali, negli ultimi dodici mesi anche la Pmi calabrese ha dovuto fare i conti con gli effetti generati dal Covid-19 e dalla guerra in Ucraina. “Se fino al 2021 avevamo tenuto botta senza eccessivi scossoni economici puntando su fotovoltaico, illuminazione a led e sul recupero e trattamento delle acque, adesso gli aumenti dei costi di zucchero, frutta da guscio e, soprattutto, dei trasporti ci stanno portando parecchi problemi. Annus horribilis in particolare per i prezzi dei container con cui esportiamo in Giappone e paesi limitrofi, arrivati a costare 13mila euro rispetto ai 4mila del recente passato”, chiarisce il responsabile dello sviluppo estero di Policom.
Nonostante le difficoltà date da un periodo storico che, in molti casi, non sta permettendo di fare pianificazioni eccessivamente ambiziose, nel quartier generale di Campo Calabro si sono comunque già individuati i settori su cui andare ad intervenire nel futuro prossimo, progetti sinergici con la crescita occupazionale che sta portando giovani formati all’interno della struttura Policom. “Per prima cosa abbiamo messo a punto un business plan accurato per tenere quella rotta precisa che ci ha consentito di andare pure oltre le previsioni. Nello specifico abbiamo realizzato una forte estensione di gamma a proposito di creme e linee vegane, mentre, su questa scia, stiamo iniziando a lavorare con il nostro team su prodotti a ridotto contenuto di zuccheri o addirittura senza. Per quanto riguarda le bevande, invece, abbiamo scelto di impegnarci a breve-medio termine sulle possibili combinazioni tra frutta, frutta secca ed esotica con l’obiettivo di rendere i prodotti Policom ancora più appetibili anche oltre confine”.

GLI IMPIANTI DI PRODUZIONE DELLA POLICOM