
Quest’anno la Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice celebra i suoi 32 anni di vita. La sua nascita è legata all’Enciclica Centesimus Annus, promulgata da San Giovanni Paolo II il 1° maggio 1991, in occasione del centenario dell’Enciclica “Rerum Novarum” di Leone XIII. Con quel documento, il Papa Vincenzo Gioacchino Pecci volle riaffermare il ruolo centrale della persona umana in ogni attività economica, lavorativa e sociale.
Oggi abbiamo un Papa eletto da pochi giorni che ha preso il nome di Leone XIV, un proseguimento ideale nel solco dell’insegnamento sociale della Chiesa.
Con i suoi 35 capitoli diffusi in quattro continenti, la Fondazione promuove tra persone impegnate nel mondo imprenditoriale e professionale, ricerca, conoscenza e diffusione della Dottrina sociale della Chiesa, favorendo la formazione di una comunità capace di contribuire alla riflessione sulle principali dinamiche sociali ed economiche che caratterizzano il nostro tempo, contribuendo a costruire una governance globale fondata su valori etici. Persegue tale missione attraverso varie iniziative come per esempio convegni internazionali, corsi di formazione, iniziative culturali, seminari e incontri anche a livello locale.
Fra di essi il convegno internazionale è l’appuntamento più importante dell’anno e ogni volta si concentra sulle indicazioni che riceve dai pontefici. Per fare qualche esempio: nel 2023 per la celebrazione del 30° anniversario dalla sua costituzione il tema affrontato fu “La memoria per costruire il futuro: “Pensare ed agire in termini di comunità”, nel 2024 “Intelligenza artificiale generativa e paradigma tecnocratico: come promuovere il benessere dell’umanità, la cura della natura e un mondo di pace”.
L’edizione di quest’anno affronta un argomento di grande attualità: “Superare le polarizzazioni e ricostruire la governance globale: i fondamenti etici”. L’evento si tiene a Roma dal 15 al 17 maggio, presso il Pontificio Istituto Patristico Agostinianum.
L’incontro è appunto dedicato ai fondamenti etici della governance globale e al superamento delle polarizzazioni che minacciano oggi l’economia, la società e le relazioni internazionali. In linea con la Dottrina sociale della Chiesa, il convegno pone al centro il dialogo, l’incontro e la riconciliazione come strumenti per affrontare le crisi globali e sostenere i più deboli. L’incontro vuole anche essere un omaggio affettuoso nel ricordo di Papa Francesco.
Nello specifico i temi oggetto dei lavori comprendono la leadership responsabile, la cooperazione economica e sociale, il rilancio del multilateralismo, l’integrazione economica e finanziaria tra continenti e il risanamento del debito dei paesi vulnerabili, un tema che va al cuore dell’essenza stessa del Giubileo.
Un’attenzione particolare sarà dedicata alla nuova “Teologia dal Mediterraneo” e alle sue implicazioni per la Dottrina sociale, il dialogo interreligioso e la promozione della pace. Su questo la Fondazione ha avviato un percorso di riflessione e di confronto critico. Lo stesso dicasi per il multilateralismo. Come rendere il multilateralismo di nuovo attuale, che è stato alla base del lungo periodo di pace e di prosperità che abbiamo vissuto nel dopoguerra. Questo multilateralismo oggi è in crisi e va rimesso in piedi con riforme adeguate.
Nell’ambito delle sue finalità la Fondazione promuove il premio internazionale “Economia e società”, giunto alla settima edizione e vinto quest’anno da padre Paolo Benanti. Inoltre, da oltre vent’anni, promuove corsi di formazione rivolti anche agli imprenditori sull’insegnamento sociale della Chiesa con l’obiettivo di preparare persone capaci di applicarne tali principi nella vita professionale e sociale.
Per maggiori informazioni sull’attività della Fondazione, è possibile visitare il sito web www.centesimusannus.org.