PICCOLE GRANDI IMPRESE
Innovazione e fattore umano vengono spesso dipinti come mondi che si scontrano. Invece il connubio è possibile, e con frutti rigogliosi. Può sintetizzarsi così la storia della Zv Meccanica, piccola azienda del Trentino che sta crescendo a velocità impressionante e ha saputo diventare un punto di riferimento nella meccanica di precisione.
Nasce dalla voglia di fare impresa prima di Vittorio Zanella, che la crea nel 1997 dopo 40 anni di esperienza nel settore, e poi di due suoi stretti collaboratori, Angelo Angeli e Sabrina Avancini, che la rilevano quando il titolare lascia. Coppia anche nella vita, intraprendono la nuova avventura nel 2010, mentre la crisi colpisce più duramente.
“Ci siamo sentiti dare dei pazzi da chiunque – ricorda Angeli, che oggi, oltre che titolare, è responsabile della produzione, mentre Sabrina Avancini è socia e responsabile
amministrativa – perché volevamo aprire mentre tutti chiudevano”.
I risultati danno loro ragione: i dipendenti, cinque nel 2009, oggi sono 30 e dovrebbero arrivare a 34 entro fine anno. Il fatturato, arrivato a livelli da record nel 2017, a maggio di quest’anno era già sopra del 35% rispetto all’anno precedente. Zv Meccanica realizza lavorazioni di tornitura e fresatura ad altissima tecnologia e una serie di altre forniture di precisione, tutto secondo le specifiche richieste dal cliente, con una gamma di materiali – da tutti i tipi di acciai al bronzo, dalla ghisa alla plastica – davvero inconsueta per una Pmi. Le applicazioni, in particolare, sono nell’automotive, impianti funiviari, cantieristica e navale, attrezzature e macchinari per l’edilizia, biomedicale e sanitario.
“Da due mesi – spiega Angeli – lavoriamo su tre turni, quindi 24 ore al giorno, per soddisfare tutte le commesse che abbiamo acquisito”. La formula di questo successo è proprio nel binomio, sapientemente gestito, tra innovazione e fattore umano. “Abbiamo avuto un ottimo insegnante, che ci ha dato fiducia fino a metterci sostanzialmente in mano, negli ultimi anni, la gestione dell’azienda e su questa base abbiamo affrontato le nuove dinamiche del mercato. Oggi non si può più pensare a una produzione in serie, ma personalizzata”.
Un obiettivo non facile, ma i due imprenditori hanno punti fondanti: investire in nuovi impianti, creare “un clima in cui tutti si sentano parte del progetto. Più che dipendenti, collaboratori” e valorizzare le capacità reali. Per questo, a volte, i lavoratori arrivano in modo del tutto casuale. Come il deejay incontrato una sera in un evento ludico, che oggi è uno dei loro collaboratori di riferimento. Più spesso, però, provengono da una intensa collaborazione di alternanza scuola-lavoro con istituti della zona (l’azienda, pur di queste dimensioni, offre ben 10-15 stage l’anno). Anche in questo caso, si guarda soprattutto alle capacità, come potrebbe raccontare uno degli stagisti, assunto per mansioni amministrative ma inaspettatamente dotato per il problem solving e la meccanica, che è stato destinato alla produzione e, dopo alcuni corsi, è oggi responsabile
della programmazione.
La valorizzazione del personale, qui, non è teoria, soprattutto per i giovani: le ultime dieci persone assunte, racconta Angeli, vanno “dai 18 ai 27 anni, solo un paio hanno già esperienza, gli altri sono tutti under 30 su cui facciamo un investimento a lungo termine”. Ogni anno, l’azienda investe sul rinnovamento del parco macchine, che ha, oggi, un valore di alcuni milioni di euro e consente già di lavorare secondo i canoni di Industria 4.0.
Un ulteriore progetto prevede una piattaforma integrata che consenta un’interfaccia costante per il controllo delle macchine utensili, con possibilità di accesso anche da remoto e, ancora, di introdurre stampanti 3D e scanner laser per la prototipazione e la riparazione, approcciando la nuova frontiera dell’Additive manufacturing.
Inoltre, Angeli intende accrescere l’interazione tra informatica, elettronica e meccanica. Le isole di lavorazione dotate di motion control (isole meccatroniche) rappresentano, nel prossimo futuro, la naturale evoluzione della tecnologia oggi presente in azienda.
Al binomio innovazione-risorse umane è essenziale – completa Angeli – la spalla della formazione, cui l’azienda fa ricorso a ciclo continuo, sia con investimenti propri che con i finanziamenti Fondimpresa. “Abbiamo conosciuto il Fondo di Confindustria Cgil Cisl e Uil tramite nostri consulenti – racconta – e siamo poi arrivati a far parte del sistema associativo tramite questa strada. È fondamentale, specialmente per le aziende di un settore così legato all’innovazione, che ci sia la possibilità di un supporto alla formazione. Questo ci aiuta in modo importante a realizzare il nostro progetto di impresa. Noi vogliamo creare industria su base artigianale, cioè vogliamo che la nostra azienda abbia il massimo livello di innovazione tecnologica ma anche dinamiche interne dove le persone sono persone”. E conclude: “Da noi i giovani trovano motivo di credere in qualcosa e ci ripagano dando il massimo.
Quando sento imprenditori che si lamentano delle risorse umane mi arrabbio, perché dipende dall’imprenditore che diventino una risorsa”.