
Partita nel 1997 come realtà operante nel settore della manutenzione e del montaggio di impianti industriali, dopo aver trovato “casa” all’interno del sito della bioraffineria di Gela, in provincia di Caltanissetta, nel corso degli anni Ergo Meccanica – 31 milioni di euro di fatturato nel 2022 e 470 dipendenti – ha ulteriormente accresciuto la propria presenza soprattutto sul mercato interno. Attualmente l’azienda siciliana può contare su tre divisioni, business unit, che coprono tutte le richieste del cliente nel campo del Maintenance Service & Construction per i settori Oil & Gas, Petrolchimico, Power & Energy, Engineering, Carpenteria metallica e Piping.

TUBATURE PER IL TRASPORTO GAS
“Al momento siamo impegnati nella costruzione nell’impianto offshore che, considerati i risvolti commerciali della guerra in Ucraina, rivestirà una grandissima importanza per il nostro Paese. Quel progetto Argo-Cassiopea, dai nomi dei due giacimenti coinvolti, che sarà infatti in grado di fornire, attraverso la raffinazione da pozzi in mare il 5% del fabbisogno nazionale di gas e che, alla Sicilia, garantirà allo stesso tempo ben il 50% del consumo annuo – spiega Vincenzo Scerra (nella foto in alto), responsabile del controlling e del business developing di Ergo Meccanica –. Noi ci stiamo occupando di tutta la parte a terra, un processo che ci consentirà alla fine di costruire di fatto l’intero impianto negli spazi della bioraffineria di Gela”.
Utilizzando tecnologie al passo con i tempi, soluzioni all’avanguardia che vengono nel modo più soddisfacente possibile incontro ai desideri del cliente, Ergo Meccanica durante i suoi dinamici ventisei anni di presenza sui mercati ha necessariamente dovuto cambiare costantemente pelle per adeguarsi ai tanti cambiamenti registrati in particolare nel settore dell’Oil & Gas e, a partire dal 2014, nello stesso sito di Gela. “Qui all’interno della bioraffineria è cambiato un po’ tutto negli ultimi anni. Quando siamo arrivati la raffineria andava principalmente ad olio combustibile e carbon coke, mentre adesso è totalmente green, anche grazie al lavoro fatto da noi assieme ad alcune società titolari di brevetti in merito. In più, ora è in fase di avvio un nuovo progetto che si occuperà della produzione di carburante per gli aerei, altro obiettivo al cui raggiungimento concorrerà pure Ergo Meccanica”.
Nel frattempo, l’azienda di Gela è impegnata nel consolidare il proprio status industriale, curriculum arricchito negli anni con rilevanti collaborazioni con multinazionali e colossi mondiali del settore. “Il committente più importante è sicuramente Eni, cliente principale che arriva a generare circa il 30% del nostro fatturato, mentre un 25% viene da A2A e il rimanente 45% da player nazionali e internazionali del settore dell’Oil & Gas, Power Generation e Chemical”, chiarisce Scerra prima di soffermarsi su altri aspetti della bilancia commerciale di Ergo Meccanica. “Per adesso la percentuale export non supera il 10%, questo perché abbiamo solo una business unit che guarda alle esportazioni visto che i nostri impianti si dislocano indicativamente sul chilometro quadrato, quindi diventando quasi impossibili da trasportare. Per quanto riguarda invece i servizi erogati in giro per il mondo, l’azienda ha diverse branch, con apparecchiature fornite da noi in Kazakistan, Algeria, Arabia Saudita, Azerbaijan e Turkmenistan oltre ad avere clienti anche in Nord Europa”.
Il fatto di essere da anni commercialmente attiva in varie zone e di avere perciò un raggio d’azione estremamente ampio, ha dato all’azienda siciliana le conoscenze necessarie per destreggiarsi al meglio tra le diverse problematiche eventualmente create dagli standard tecnici, dalle leggi e i regolamenti in vigore nei territori in cui si trova ad offrire la propria esperienza nel settore. “Abbiamo le capacità ormai per destreggiarci in certe situazioni, tanto da aver meritato la più importante certificazione statunitense, la Asme U Stamp, l’attestazione di riferimento al di fuori dell’Europa – sottolinea il responsabile controlling e business developing di Ergo Meccanica –. Per prenderla ci sono voluti due anni, ma ora questa certificazione ci consente di esportare in tutti i paesi del mondo che utilizzano la nomenclatura in questione. In Europa, in genere, se ne utilizza un’altra, ma normalmente le qualifiche più sostanziali vengono fornite direttamente dal cliente considerato che i bandi a cui partecipiamo non sono aperti ma chiusi, sulla base di inviti che ci vengono fatti dai committenti”.

INTERNO DELLO STABILIMENTO
Restano, però, le difficoltà relative ad una logistica mai troppo semplice da organizzare quando si parla di un’isola come la Sicilia. Problematiche a cui non solo Ergo Meccanica fatica ancora a dare una risposta. “Sono aspetti fondamentali, perché intorno a Gela non abbiamo porti adeguati che ci consentano di imbarcare apparecchiature di grandi dimensioni e questo fa sì che il nostro range di prodotti rimanga forzatamente limitato alla media fascia. Faccio un esempio. Mentre al momento ci fanno trasportare solo fino a 60 tonnellate al pezzo, la capacità di sollevamento aziendale è intorno alle 1.200 tonnellate”, chiarisce Scerra.
Infine, per quanto concerne il futuro prossimo, ad Ergo Meccanica si sta parlando di energia di seconda generazione e cioè idrogeno, nucleare, ma pure di quanto sta uscendo da progetti dedicati alla transizione energetica e all’economia circolare.