A sette anni dal festeggiare i cento di attività, l’Elettrochimica Ceci – fatturato 2020 intorno ai 9 milioni di euro e 15 dipendenti – continua a produrre e distribuire prodotti chimici con la consapevolezza di poter offrire alla propria clientela un ampio catalogo tra cui scegliere. Un modo di farsi trovare pronta alle richieste del mercato che ha da sempre caratterizzato l’operato dell’azienda con quartier generale a San Severino Marche, in provincia di Macerata, una Pmi in grado di fare fronte a commesse provenienti da aziende tessili, conciarie, metalmeccaniche, cartarie e della detergenza, mentre vengono distribuiti prodotti anche per l’agroalimentare, ed in particolare per industrie lattiero casearie, conserviere, del gelato, olearie, vinicole, del freddo e degli allevamenti.
“Tutto è iniziato nel 1927 dal lavoro di mio nonno Domenico, che, assieme ad altri, ha fatto partire un progetto per ottenere candeggina, soda caustica e acido cloridrico attraverso l’uso dell’energia elettrica a corrente continua – spiega Paolo Ceci, presidente ed amministratore delegato dell’impresa marchigiana –. Fino al 1965, con stabilimenti qui a San Severino e a Napoli, l’azienda di famiglia ha proseguito su questa direttrice commerciale, per poi dover necessariamente cambiare rotta quando hanno iniziato a farci concorrenza le multinazionali. E a quel punto, fermati momentaneamente gli impianti, siamo diventati distributori di questi grandi player non essendo più economicamente conveniente continuare ad estrarre cloro in quella maniera”.
La svolta è arrivata nei primi anni ’80, quando l’Elettrochimica Ceci ha iniziato a sviluppare altre idee, imboccando la strada della commercializzazione di prodotti complessi della chimica di base per il settore della carta, delle lavanderie industriali e la depurazione. “Oltre a produrli, continuiamo a redistribuirli alla nostra clientela in fusti e contenitori, magari modificati o diluiti in concentrazioni più basse – chiarisce Paolo Ceci –. Per il lungo percorso fatto sinora siamo ovviamente molto conosciuti nel territorio e non solo. Oltre che nelle Marche, infatti, forniamo i nostri servizi pure in Umbria, Abruzzo, parte del Lazio e dell’Emilia Romagna”.
La Ceci non ha subito rallentamenti neanche nei mesi del fermo causa Covid-19, periodo durissimo per la maggior parte delle aziende italiane, ma non per la Pmi di San Severino Marche. “Questo perché la nostra è rientrata tra le aziende ritenute strategiche durante la pandemia, dovendo fornire prodotti chimici per la depurazione delle acque ai principali consorzi di Marche, Umbria ed Abruzzo. Non abbiamo perciò chiuso un solo giorno proprio per garantire gli approvvigionamenti agli acquedotti, ciclo continuo che ci ha permesso di far addirittura crescere il fatturato. Nessun dipendente è andato in smart working o si è ammalato: devo dire che evidentemente siamo stati anche un pochino fortunati a non tirarci il Covid-19 in casa”.
Nel frattempo, all’Elettrochimica Ceci si sta ovviamente pensando anche al futuro prossimo, a modellare il vestito dell’azienda secondo gli obiettivi prefissati. “Abbiamo iniziato ad installare un impianto fotovoltaico a terra da un mega – spiega l’imprenditore –, mentre dalle ceneri della vecchia struttura per la produzione idroelettrica ne è nata un’altra all’avanguardia. Siamo riusciti così a raddoppiare la portata dell’acqua, creando questa nuova centrale idroelettrica completamente automatica. Nel tempo, debbo dire che l’azienda è sempre riuscita a seguire i cambiamenti del mercato e anche nel 2021 questa caratteristica ci permetterà di vedere crescere il fatturato di un buon 20%. Trend che ci consente di essere fortemente capitalizzati, di disporre di molta liquidità, senza avere, tra le altre cose, la necessità di ricorrere al supporto delle banche”, conclude Ceci.