
Al “divanista” non solo di casa nostra, figura simpaticamente descritta nella pubblicità televisiva di Egoitaliano – 36 milioni di euro di fatturato nel 2021 e 65 dipendenti –, i prodotti colorati, innovativi e personalizzabili creati dall’azienda di Matera continuano a piacere molto. I numeri messi assieme dalla Pmi lucana, infatti, fanno capire come divani, poltrone e complementi d’arredo di questa accattivante realtà industriale nata nel 2007 siano riusciti a fare breccia in una clientela che, oltre ad amare la comodità, era alla ricerca anche di idee per la casa dal design non certo banale.

EGOITALIANO – LA COLLEZIONE COCONU
Una sfida che nel tempo si è trasformata in un notevole successo commerciale, partita però nel momento peggiore, come spiega Piero Stano (nella foto in alto), fondatore e rappresentante legale di Egoitaliano. “Ero da poco andato in pensione e mio nipote Nino Scarcella mi ha tirato dentro a questo progetto, pensato per dare vita ad un qualcosa di identitario e di totalmente italiano. Pur se partiti in un periodo storico assai complicato per il settore, che solo nel nostro distretto aveva appena registrato una contrazione di 8mila lavoratori, ci siamo detti che, portando sul mercato divani ed altre cose diverse dal solito saremmo potuti essere la novità in grado di ridisegnare gli equilibri attraverso un prodotto non scontato e per un pubblico giovanile. E la gente ci ha premiato, nonostante avessimo ben presente il rischio a cui andavamo incontro nel proporre un genere ricercato e di fascia di prezzo medio-alta”.
Non volendo far veicolare i propri divani anche dalle catene legate alla grande distribuzione, i vertici aziendali di Egoitaliano hanno invece puntato sulla vendita tramite negozi presenti soprattutto entro i confini europei. “La nostra è stata una scelta ben ponderata, motivata dal fatto di non voler essere costretti a produrre a ritmi esasperati e penalizzanti per tutta la struttura – chiarisce Stano –. Non ci siamo perciò mai voluti avvicinare a gruppi dagli immensi fatturati, preferendo privilegiare una clientela che ha adesso raggiunto le 3mila unità tra Italia, dove abbiamo un centinaio di nostri punti vendita, ed Europa. Tra le metropoli in cui è presente il marchio Egoitaliano ci sono Londra, Parigi e Barcellona, mentre ultimamente abbiamo aperto un ulteriore showroom anche ad High Point, cittadina statunitense della Carolina del Nord dove ci siamo appena recati per partecipare alla fiera dell’arredo casa, appuntamento annuale che può vantare il più grande salone espositivo al mondo”.
Traiettoria industriale ben delineata quindici anni fa all’avvio di un progetto che ha sempre puntato sulla qualità. Idee vincenti passate senza troppi intoppi pure dalle grandi problematiche portate dal Covid-19, pandemia che nel quartier generale di Matera è stata sì vissuta con ovvia preoccupazione, ma restando sul pezzo per farsi trovare pronti al momento della ripresa. “Dopo un mese di chiusura non sapevamo francamente cosa aspettarci e la paura che si fermasse tutto era forte. Poi, però, gli ordini hanno iniziato a fioccare e così abbiamo capito che la migliore performance degli ultimi anni sarebbe arrivata proprio nel periodo post lockdown. Una valanga di richieste che hanno finito per confermare una crescita costante attestatasi sul 20-30% annuo a partire da quel lontano 2007. Ora debbo dire che facciamo un po’ più di fatica, ma il mercato interno, salito in termini di fatturato negli anni passati, ci garantisce comunque una base solida su cui progettare il futuro di Egoitaliano”.

EGOITALIANO – IL DIVANO CHARLES
Per quanto riguarda invece l’estero, l’azienda materana ha dovuto registrare il netto calo degli ordini provenienti soprattutto dal continente asiatico, contrazione delle vendite che potrà essere compensata dall’apertura di nuovi spazi commerciali in Nord America. “Mentre, al momento, dalla Cina tutto tace a causa dell’onda lunga provocata dalla pandemia, pure da altri paesi asiatici come Hong Kong, Corea e Singapore stanno sicuramente arrivando meno commesse – sottolinea il fondatore di Egoitaliano –. Nel frattempo, però, ci siamo attivati per far sentire sempre di più la presenza dell’azienda nel mercato statunitense e inoltre stiamo prestando maggiore attenzione allo sviluppo del marchio in Italia e nel mondo”.
Colpita solo marginalmente dagli effetti dell’impennata dei prezzi dell’energia, la dinamica impresa lucana ha comunque dovuto fare i conti con gli aumenti di alcuni materiali fondamentali nel lavoro giornaliero all’interno dei propri stabilimenti. “Il fatto di non essere energivori e di poter contare su un impianto fotovoltaico che a breve verrà ulteriormente ampliato ci ha permesso di non dover fronteggiare bollette extralarge. I problemi, invece, sono venuti dai costi del legno e ancor più da quelli del poliuretano e dei tessuti, mentre siamo riusciti a contenere la spesa per l’acquisto delle pelli”.

EGOITALIANO – POLTRONA MARIU
Un continuo adeguarsi alle fluttuazioni dei mercati che va di pari passo con i progetti pensati per il futuro prossimo, idee altamente innovative con l’obiettivo di fidelizzare ancor più la clientela. “Vogliamo far sì che si possano riciclare pure i divani e così daremo la possibilità a chi viene a comprarlo da noi di prenderne uno a noleggio per la durata di tre anni e poi, eventualmente, portarlo indietro per prenderne un altro. Una sorta di leasing di stampo automobilistico su cui punteremo per far avvicinare altri ‘divanisti’ curiosi ai nostri negozi e showroom”, conclude Stano.