File in autostrada lunghe più 50 chilometri, dal valico fino a Bressanone e giù giù a scendere fino a Bolzano, con intasamenti addirittura fino a Trento e Verona: già da due giorni il transito del Brennero per gli autotrasportatori italiani è diventato un incubo, con attese di ore. Se possibile la situazione è ulteriormente peggiorata da giovedì mattina, da quando uomini in divisa austriaci hanno iniziato a sottoporre a controllo diretto la temperatura degli autisti dei mezzi che trasportano merci italiane che devono anche solo attraversare il Tirolo per andare in Germania e in Nord Europa.
Con una tempestiva presa di posizione Confindustria ha chiesto al Governo e alla Commissione europea di intervenire urgentemente e con decisione sul governo austriaco per far cessare il blocco. “Tutti gli sforzi che le imprese italiane stanno attuando in queste settimane per continuare a produrre e a non bloccare l’economia osservando regole ferree per la sicurezza sanitaria – scrive l’associazione degli imprenditori –, vengono letteralmente distrutti da pseudo-misure di prevenzione strumentali e opportunistiche messe in atto dal governo regionale del Tirolo e avallati dal governo federale austriaco sul transito autostradale del Brennero”.
L’insensata operazione di questi nuovi controlli, che non hanno alcuna efficacia precauzionale, ha generato code di 70-80 chilometri e costretto migliaia di autisti a passare tutta la notte ai bordi dell’autostrada. “Prodotti deperibili e freschi non vengono consegnati in tempo e rischiano di essere inutilizzabili. Mancate consegne di manufatti necessari ad alimentare le catene industriali rischiano di far chiudere le imprese – continua Confindustria –. Il blocco dei trasporti italiani verso il Nord Europa sta causando danni incalcolabili per il nostro export e per gli scambi europei. Le nostre imprese rischiano di essere escluse dalle catene produttive europee di numerosi settori industriali e tutto questo non potrà che peggiorare ulteriormente la crisi economica generata dall’emergenza sanitaria”.
In questi giorni, in queste ore, al Valico stradale del Brennero si assiste alla più sconfortante dimostrazione dell’assenza dell’Europa, che tutta insieme subisce danni incalcolabili per il comportamento ingiustificabile e vessatorio di un piccolo governo regionale: per Confindustria “è assolutamente necessario un intervento straordinario e urgente della Commissione europea per mantenere la libertà di movimento di persone e merci e sanzionare l’Austria e qualsiasi altro Stato membro adotti misure che non hanno nulla a che fare con l’emergenza sanitaria e che appaiono palesemente dannose e discriminatorie e violano gravemente i Trattati europei”.
Anche Anita, l’associazione di Confindustria che raggruppa le aziende di trasporto e logistica, ha fatto sentire la sua voce: “Le imprese italiane hanno già iniziato a pagare il conto salato dei controlli alle frontiere con un allungamento dei tempi di attraversamento del confine per i mezzi pesanti di tre ore. Tradotto in moneta, stimiamo una lievitazione del costo per ogni passaggio di camion, che arriva a circa 450 euro. Tenuto conto dei 100mila passaggi realizzati in uscita al mese, il costo che sopporterà l’export italiano è di oltre 50 milioni di euro al mese”, ha stigmatizzato il presidente Thomas Baumgartner. Che ha anche chiesto al governo austriaco di fare un passo in più: “Attui tutte le misure necessarie per fluidificare i traffici al Brennero e, dunque, elimini i divieti di circolazione il sabato, il divieto notturno, il pedaggio notturno sulla A13 (Brennero-Innsbruck) e i sistemi di dosaggio”.
Sulla questione il governo italiano si è già mosso. Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, ha chiamato il suo omologo austriaco chiedendo di ripristinare la normalità dei transiti sia ferroviari che su gomma, tenuto anche conto del fatto che la maggior parte dei carichi sono solo in transito in Austria, diretti in Germania e nei Paesi del Nord Europa.
De Micheli ha scritto, inoltre, una lettera alla Commissaria Ue ai Trasporti, Adina Valean, sollecitando un intervento da parte della Commissione europea. “Ci aspettiamo entro questa sera il ripristino della normalità da parte dell’Austria, essendo totalmente ingiustificate le misure adottate”, ha concluso la ministra.