
In una fase di transizione, il cambiamento rischia di essere subìto anziché accolto se l’informazione, all’interno delle organizzazioni non è condivisa. In un periodo come quello attuale, dove il lavoro diffuso e la relazione digitale stanno entrando nella quotidianità, aiutare le persone a comprendere ed accettare le novità è fondamentale per la salute dell’azienda stessa.
Per questo sempre di più oggi si parla di Cascading: un insieme di azioni e processi di comunicazione interna che garantisce che le informazioni raggiungano tutti gli individui dell’organizzazione coinvolti in modo tempestivo e preciso.
Originariamente creato per il middle management che ha un ruolo chiave nella diffusione delle informazioni tra tutti i dipendenti, tale modello e i principi ai quali si ispira sono stati nel tempo adottati dalle aziende più evolute. Google, per esempio, utilizza una metodologia chiamata “cascading goals” per garantire che gli obiettivi aziendali siano compresi e condivisi a tutti i livelli dell’organizzazione, mentre Amazon si avvale di una metodologia di cascading chiamata “working backwards” per assicurarsi che le decisioni e le iniziative presi dal management siano comprese e supportate a livello operativo.
I progetti che lo riguardano comprendono corsi e iniziative formative volte a rendere più efficace la comunicazione interna e a promuovere l’ascolto attivo, ma anche incontri regolari che mirano a far diventare un’abitudine l’aggiornamento reciproco e il confronto. I temi principali di questi corsi mirano a sviluppare le capacità di public speaking, di storytelling e comunicazione efficace nonché di ascolto attivo, per imparare non solo a comunicare meglio ma anche a recepire gli stati d’animo degli interlocutori.
Durante lo sviluppo di un progetto di Cascading vengono valutate le capacità personali, i problemi interni dell’azienda e i flussi di lavoro al fine di allestire momenti di formazione e confronto concreti, basati sulla situazione reale e orientati a risolvere problemi di comunicazione quotidiani. I benefici del Cascading sono molteplici, ma essenziale è la condivisione del know how e il miglioramento del benessere dei dipendenti, che in tal modo si sentono più coinvolti e partecipi della direzione e degli obiettivi aziendali.
Per un’impresa, dunque, l’allestimento di un percorso di Cascading deve porsi sia obiettivi di organizzazione interna – motivazione del personale, facilitazione della trasmissione delle conoscenze e delle competenze, risoluzioni di problemi relazionali –, ma anche avere ambizioni esterne quali l’introduzione di iniziative di employer branding e, più in generale, porre un freno ai fenomeni di turnover.
Il fattore determinante di successo deve essere però la gestione di incontri, autentici e concreti, in cui la comunicazione sia a due vie, anche nell’ambito di momenti formativi dedicati allo sviluppo delle soft skill personali quali gli incontri di gruppo sulle capacità di base come il public speaking, l’ascolto attivo e il racconto efficace, e necessita, soprattutto nelle situazioni più delicate, di essere accompagnato da coaching one-one affinché ciascuno affini al meglio il proprio stile di comunicazione e ascolto e affronti eventuali scogli, razionali e non, che possono intralciare la capacità di relazione interpersonale.
Come si suol dire, in un contesto di collaborazione fra professionisti, “la persona più intelligente di una stanza deve essere proprio la stanza” nel momento in cui l’intelligenza collettiva sia legittimata dall’alto, riconosciuta dal basso e valorizzata così da aiutare il management a trovare soluzioni e aggiustamenti ai piccoli e grandi problemi di tutti i giorni.
Se la pandemia ha accelerato tutte le forme di comunicazione digitale e se il lavoro da remoto è entrato nella vita delle imprese, allora è ancor più importante che il tempo dedicato al lavoro insieme sia un tempo di qualità e che il fattore umano diventi non solo un elemento differenziante dell’impresa, ma anche un alleato dell’imprenditore nella conduzione dell’azienda e dei suoi collaboratori.
Nota sull’autore

PAOLO GUAITANI
Paolo Guaitani è dal 2015 partner della società di formazione e consulenza dedicata al marketing digitale The Vortex. Inizia a occuparsi di comunicazione nel 1997 in WLF, agenzia che successivamente darà vita al Network Brand Portal. Qui lavora alla comunicazione dei grandi pionieri di Internet, firmando le campagne, tra le altre, di Virgilio, il più grande portale italiano, e Fineco, la prima banca online nata nella New Economy.
Nel 2006 diventa Direttore Creativo di Olà!, la prima agenzia di pubblicità dedicata alla comunicazione digitale, continuando il percorso di specializzazione che lo porterà a diventare Digital Creative Director del Network Brand Portal.