
I quasi sessant’anni di impegno nel mondo della carta hanno permesso a Cartotecnica Postumia – 24 milioni di euro di fatturato e 130 dipendenti – di mettere a terra con profitto tutte le conoscenze che la famiglia Gava ha maturato nel corso di una storia industriale partita dalla voglia di nonno Ettore di provare a misurarsi in prima persona con il mercato di quei tempi. Idea per restare occupato nel post pensione in un settore che conosceva bene, rapidamente trasformatasi in progetto vincente nel campo degli imballaggi in carta, una traiettoria commerciale al momento portata avanti dalla terza generazione nel sito produttivo di Carmignano di Brenta, in provincia di Padova.
“Nel periodo in cui stavo per finire gli studi universitari ho iniziato a lavorare al fianco del nonno e progressivamente a fare mie le tante cose che aveva da insegnare – spiega Pierluigi Gava (nella foto in alto), amministratore delegato di Cartotecnica Postumia –. Al tempo avevamo una discreta gamma di prodotti ma molto focalizzati. Soprattutto sacchetti per alimenti come la farina, lo zucchero oltre che per il pet food, mentre poi, ad inizio anni ‘90, si è deciso di diversificare con maggiore forza nel settore del packaging per il retail attraverso la creazione di shoppers di carta per abbigliamento, grande distribuzione, calzature, cosmetica e fast food. Negli ultimi tempi, inoltre, siamo riusciti a sviluppare la nostra offerta in modo consistente pure nell’ambito del take away, delle consegne, indirizzo commerciale abbastanza trasversale che ci ha permesso di mutare ulteriormente pelle con grande soddisfazione”.
Due mondi diversi, magari non proprio facilissimi da tenere assieme, ma in grado di mettere la Pmi veneta nella condizione di non rischiare troppo in caso di crisi di uno dei campi in cui si muove abitualmente. “Capisco possa sembrare un problema il dover lavorare in due contesti non troppo vicini tra loro, però questa decisione ha portato anche alcuni vantaggi. Il più grande è quello di poter gestire e così subire minori contraccolpi economici dalle eventuali sofferenze di un settore rispetto all’altro. Comunque, in sostanza, sono solo i mercati ad essere diversi tra loro, mentre entrambe le tipologie di prodotto sono stampate con le stesse macchine e composte della stessa carta. Diversificazione che, da quando sono arrivato in azienda, ho cercato di rendere fruttuosa anche per quanto riguarda la piazza italiana rispetto a quella estera”.
Nel frattempo, la percentuale di fatturato riferibile all’export ha raggiunto numeri importanti, consentendo a Cartotecnica Postumia di farsi conoscere compiutamente pure al di fuori dei confini nazionali. “Gli ultimi dati disponibili dicono che siamo saliti al 60%, con una presenza estremamente capillare in tutta Europa, come pure negli Stati Uniti, in Centro America, Africa e Medio Oriente – sottolinea l’Ad dell’azienda di base a Carmignano di Brenta –. L’obiettivo resta quello di rafforzare il commercio verso l’estero e, per fortuna, essendo ormai posizionati su un livello di mercato alto ci possiamo permettere di arrivare pure parecchio lontano con le spedizioni. Questo anche perché il prezzo dei container al momento è tornato gestibile, ma devo ammettere che nel recente passato le difficoltà non sono mancate neanche per noi. In quel caso, però, il fatto di importare materiali solo da ambiti commerciali europei ci ha almeno permesso di limitare i danni”.

INTERNO DEGLI STABILIMENTI
Diventata società benefit dal marzo scorso, Cartotecnica Postumia basa questo suo impegno per una sostenibilità più ampia possibile su quattro pilastri centrali nel proprio vivere giornaliero. “Sono le persone, il pianeta, la partnership e la governance – chiarisce Gava –. Le prime sono il fondamentale collante per ogni azienda che mira ad avere successo: senza di loro, la squadra affiatata e contenta di lavorare all’interno della nostra realtà industriale, non avremmo potuto fare quella differenza che ci consente di continuare ad eccellere. Abbiamo investito molto in questo senso e i risultati ci stanno dando ragione”.

INTERNO DELLO STABILIMENTO PRODUTTIVO
La cura dell’ambiente, invece, è un concetto che i vertici della Pmi veneta avevano già ben in mente una ventina d’anni fa, momento storico in cui scelsero prendere un rischio piuttosto consistente. “Decidemmo di usare solo inchiostro ad acqua per tutto quanto usciva dai nostri stabilimenti e all’inizio fu molto complicato avere la stessa qualità della stampa con i solventi. In seguito, però, le cose sono andate sempre meglio, fino ad essere premiati in più di un’occasione per la qualità sostenibile portata sul mercato”.
In ottica futura, infine, Cartotecnica Postumia sta lavorando sulla trasformazione degli attuali imballi in film plastici in una versione in cui la carta è unica protagonista. “Sono dinamiche commerciali che necessitano di uno studio attento, quindi, in questo periodo, ci stiamo interfacciando con importanti aziende del settore alimentare e siamo alla ricerca di qualificate partnership anche di profilo internazionale. Il tutto per creare imballi di alta qualità ma comunque sostenibili ed innovativi”, conclude Pierluigi Gava.