Bellezza, sostenibilità e comfort: tre elementi alla base del successo della cultura tessile biellese nel mondo al quale si aggiunge la perfezione tecnica data dal diffuso “saper fare” del territorio. Sono questi gli elementi su cui la città punta per l’ambiziosa candidatura al network internazionale UNESCO Creative Cities, nel settore Crafts & Folk Arts.
“È l’inizio di un percorso – ha spiegato Franco Ferraris, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella – che porterà tutti i principali attori del territorio ad unirsi in un cammino comune che ci farà prima di tutto riscoprire le basi della nostra cultura e gli elementi dell’eccellenza del distretto come punti fondanti di un nuovo rinascimento biellese. Con grande convinzione dunque la Fondazione ha affidato a un partner di prim’ordine come l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo la redazione di un progetto preliminare sul tema della lana e sosterrà le spese relative alla candidatura portata avanti dalla società milanese BIA, già curatrice della candidatura di Alba”.
“Alimentare e tessile sono entrambi prodotti di “Terra Madre” – ha sottolineato Carlo Petrini, presidente dell’Università di Pollenzo –. Come siamo riusciti a ottenere la tracciabilità sui prodotti alimentari, anche il tessile può ottenere lo stesso risultato. Per questa ragione l’Università di Scienze Gastronomiche crede nel progetto biellese di valorizzazione della lana. Oggi i giovani sono sempre più attenti a tracciabilità e sostenibilità: bisogna saperlo comunicare. Finora vestirsi è stata soprattutto una questione di estetica, di moda, ma sta diventando sempre di più una questione di sostanza e sostenibilità».
La candidatura UNESCO si inserisce in un più ampio progetto di territorio che punta a valorizzare la storia creativa del Biellese, la maestria e l’innovazione dell’universo tessile, nel circuito UNESCO riservato alle eccellenze mondiali in vari settori della creatività. Un’iniziativa corale del distretto, che viene sposato anche da Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e le Ambasciate del terzo Paradiso nel mondo, che supportano ufficialmente e collaborano al progetto: il simbolo del Terzo Paradiso è infatti diventato il simbolo ufficiale della candidatura.
Carlo Piacenza, presidente dell’Unione Industriale Biellese, aggiunge: “Riuscire a valo- rizzare il patrimonio tessile biellese, come le Langhe hanno saputo fare con l’eccellenza alimentare, è un obiettivo importante per il territorio. Il nostro distretto vanta una cultura d’impresa centenaria, unica nel suo genere, e un tessuto produttivo di valore grazie al saper fare che lega il passato e il presente; è un distretto che ha sempre fatto della creatività la sua caratteristica peculiare. È dunque fondamentale raccontare tutto ciò che sta dietro un prodotto, una storia che rappresenta un prezioso valore aggiunto del nostro tessile”.
Formalizzata la candidatura i tempi saranno molto stretti. Attendiamo entro l’autunno 2019 la proclamazione delle nuove città creative UNESCO.
Il distretto tessile punta all'ambiziosa candidatura internazionale. tra i principali attori anche l'unione industriale biellese. Obiettivo valorizzare il "saper fare" del territorio