Celebrati da poco i primi 50 anni di attività – è stata fondata a Roma il 3 novembre 1972 – Banca UBAE nasce come “Unione di Banche Arabe ed Europee” con l’obiettivo di sviluppare le relazioni commerciali, industriali ed economiche tra il mondo bancario arabo e il mercato italiano. Nel corso degli anni sono intervenuti diversi mutamenti nella compagine societaria della banca che hanno portato all’attuale assetto proprietario, nel quale le partecipazioni azionarie sono distribuite tra la Libyan Foreign Bank (Central Bank of Libya), alcuni dei principali gruppi bancari nazionali ed esteri, nonché primarie realtà industriali italiane. Con Maurizio Valfrè ed Esam Elrayas (nella foto in alto), rispettivamente direttore generale e condirettore generale, facciamo una panoramica sulle modalità più idonee per investire in Nord Africa e Medio Oriente.
Qual è la struttura organizzativa di Banca UBAE?
Maurizio Valfrè: “Al fine di rispondere ai mutamenti degli scenari di mercato e alla necessità di attuare nuove strategie di sviluppo, la banca ha recentemente concluso con successo un processo di riassetto organizzativo, di tipo funzionale, che la proietta oggi come una solida realtà bancaria, specializzata in termini di area di business, di piccole dimensioni, con alle spalle un progetto integrato di gestione e valorizzazione del proprio capitale umano a beneficio dei suoi 150 dipendenti.
A conferma della correttezza delle scelte strategiche del consiglio di amministrazione e degli interventi operativi apportati dal management, il bilancio 2022 ha registrato un notevole incremento delle performance rispetto all’anno precedente, chiudendo l’anno con un totale attivo di 1,64 miliardi di euro, un fatturato di 52,4 milioni di euro a fronte di un utile netto pari a 11,7 milioni circa.
Il vostro obiettivo è incrementare le relazioni finanziarie, commerciali, industriali ed economiche tra l’Europa e i paesi del Nord Africa e Medio Oriente. Dove siete presenti nello specifico?
Esam Elrayas: Oggi Banca UBAE è presente in oltre 50 paesi nel mondo e può contare su una rete di consulenti internazionali e del supporto di 500 banche corrispondenti. Storicamente i nostri mercati di riferimento sono localizzati nelle aree del Nordafrica, Medio Oriente e subcontinente indiano; attualmente, per citarne alcuni, operiamo attivamente in Libia – nostro paese d’elezione –, Bangladesh, Mauritania, Turchia, Egitto, Giordania, Pakistan, Emirati Arabi, Algeria, Tunisia e Qatar.
Quali sono i maggiori rischi legati ai finanziamenti alle imprese che operano in paesi come, ad esempio, Libia ed Egitto?
Esam Elrayas: Le imprese italiane che desiderano espandere il proprio business con efficacia verso questi paesi dovrebbero affidarsi ai principi della contrattualistica internazionale, ricorrendo a strumenti di pagamento che prevedano chiari termini e condizioni – quali la Lettera di Credito – da canalizzare su una realtà finanziaria solida, specializzata e con robuste radici sul territorio, al fine di garantire la finalizzazione di ogni singola operazione commerciale in un’ottica win-win per tutte le controparti coinvolte nella stessa.
Come vi distinguete rispetto ad altri istituti di credito nel supportare e finanziare le imprese che operano nei mercati di Medio Oriente e Nord Africa?
Esam Elrayas: Banca UBAE vanta un’esperienza cinquantennale nel settore del trade finance e una profonda conoscenza dei sistemi bancari presenti in queste aree geografiche. All’interno del panorama bancario italiano ci distinguiamo per la capacità di valutare adeguatamente il rischio e di definirne il corretto pricing, proponendoci così come un punto di riferimento per l’export italiano.
Banca UBAE ha un’esperienza consolidata nel trade financing; come viene applicata per fornire soluzioni specializzate nel supply chain finance?
Maurizio Valfrè: Oltre ai tipici prodotti dell’export trade finance, dove siamo attivi da anni, Banca UBAE ha recentemente sviluppato una nuova piattaforma digitale di supply chain finance dedicata al settore factoring al fine di gestire in modo dinamico e centralizzato il contratto di factoring, incentivando la collaborazione tra i vari attori e bilanciando rischi e opportunità per tutta la filiera.
In quali mercati africani e mediorientali vorreste rafforzare la vostra presenza?
Esam Elrayas: Banca UBAE sta rafforzando la propria presenza commerciale nell’area dell’Africa sub-sahariana, anche tramite missioni di sviluppo in loco. Oltre ai paesi con cui abbiamo già consolidato storiche relazioni commerciali, quali Tunisia, Mauritania, Chad, Angola e Senegal, stiamo focalizzando la nostra attenzione su alcuni paesi con un alto potenziale di crescita economica, quali Sudafrica e Nigeria.
Quali suggerimenti dareste a un’azienda per operare con successo nei mercati del Medio Oriente e del Nord Africa?
Maurizio Valfrè: Un’impresa italiana che voglia internazionalizzare la propria attività nei mercati del Medio Oriente e del Nordafrica dovrebbe innanzitutto attivare accordi di collaborazione con intermediari in loco che possano fare da tramite su prodotti e clienti; inoltre, è indispensabile visitare il paese di riferimento al fine di orientare al meglio le proprie market entry strategies.
Ma la scelta forse più importante resta quella di affidarsi a professionisti del settore (come Banca UBAE) che, anche grazie alla partnership con Confindustria Assafrica & Mediterraneo, vanta oggi un radicato network multisettoriale di relazioni commerciali internazionali.
Banca UBAE è partner di Confindustria Assafrica & Mediterraneo sin dal 2005 e grazie all’energica business community che l’associazione del sistema Confindustria ha costituito, abbiamo avuto l’opportunità di entrare in contatto con imprese e istituti che già operano nell’area, sia in occasione di networking, che di incontri B2B; in queste occasioni, abbiamo avuto l’opportunità di proporci al fine di integrare il pacchetto dei servizi offerti dall’associazione, che supporta operativamente le imprese nel loro percorso di sviluppo internazionale, aiutandole con logiche di partnership ad orientarsi verso i migliori mercati-obiettivo per i loro prodotti o servizi.
(La rubrica riprenderà il 15 settembre)
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Martini (Studio Martini Ingegneria): “In Africa e Medio Oriente il mercato c’è”
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