Per il momento più significativo del 2022 per il Sistema Confindustria è ormai solo questione di ore. A Bari, infatti, la macchina organizzativa delle Assise di Piccola Industria ha già ben caldi i motori in attesa dell’evento che, il 17 giugno, concluderà una roadmap – nove tappe che hanno dato voce a tutte le regioni italiane – pensata con l’obiettivo di intercettare i desiderata degli oltre mille imprenditori intervenuti, in un periodo storico così testante e delicato.
Nella giornata di venerdì, presso il teatro Kursaal Santalucia, continuerà ad essere centrale il voler dare voce alle problematiche, alle richieste della base associativa di Piccola Industria, concentrandosi sulle quattro macroaree tematiche (competenze e capitale umano; finanza e crescita; nuova impresa tra digitale e fisico; sostenibilità e transizione green) che costituiscono la sintesi di un viaggio, che oltre agli incontri sul territorio, si è sviluppato nei mesi scorsi anche attraverso quattro workshop tematici online.

GIOVANNI BARONI
“Bisogna riportare le Pmi al centro dell’agenda del Paese – ha sottolineato Giovanni Baroni, presidente di Piccola Industria Confindustria –. Chiediamo alla politica di raccogliere le indicazioni degli imprenditori che rappresentano la parte più produttiva e sana del sistema. Tra un anno si andrà alle elezioni e se governo e Parlamento riusciranno a tenere conto delle nostre proposte, facendole diventare agenda politica, potremo superare questa fase. Altrimenti rischiamo di cadere in un immobilismo che può essere fatale per l’economia e l’industria italiana”.
Scelte le parole “Ascolto, coraggio, impresa” per accompagnare e dare un ulteriore senso di condivisione alla giornata barese dedicata alle Assise, ad aprire i lavori sarà il presidente Baroni, seguito da un’intervista ad Anna Grassellino, direttrice Superconducting Quantum Materials and Systems al Fermilab di Chicago. È poi in scaletta un dialogo tra Giovanni Brugnoli, vice presidente per il Capitale umano di Confindustria e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Le conclusioni saranno affidate al presidente di Confindustria Carlo Bonomi, mentre a moderare i lavori sarà Monica Maggioni, giornalista e direttore del TG1.
“Vorremmo che fosse colto da tutti il valore irrinunciabile dell’industria per costruire il futuro dell’Italia – ha spiegato Baroni in un recente articolo apparso su Il Sole 24 Ore –. Viviamo una fase di cambiamento molto intenso che pone sfide inedite. Dobbiamo affrontare da un lato la doppia transizione digitale e sostenibile, dall’altro una ridefinizione del modello di globalizzazione. E lo dobbiamo fare tra l’impennata dei costi energetici e delle materie prime, strozzature nelle catene logistiche, un mercato del lavoro su cui non troviamo competenze adeguate e un prossimo aumento del costo del denaro in un Paese gravato da un gigantesco debito pubblico”. Sempre nell’articolo de Il Sole 24 Ore, il presidente di Piccola Industria Giovanni Baroni ha chiarito quale sia il peso dell’industria nel futuro del Paese. “Nella seconda manifattura d’Europa nessuna sfida si vince senza l’industria, che in Italia è fatta per oltre il 90% da Pmi. Chiediamo alla politica di raccogliere le indicazioni degli imprenditori che rappresentano la parte più produttiva e sana del sistema. Occorre rendere le piccole e medie imprese più forti, in grado di gestire il rischio, di anticipare i cambiamenti e di poter cogliere con successo tutte le opportunità”.
Indicazioni arrivate durante le nove tappe di una roadmap partita il 7 aprile da Cagliari e che ha poi toccato Catania, Bologna, Torino, Milano, Vicenza, Napoli, Pisa per concludersi il 3 maggio a Pescara. In quegli incontri si è parlato, tra le altre cose, della salvaguardia di attività produttive e occupazione, della necessità di migliorare la dotazione di infrastrutture, delle criticità sorte nel reperimento delle materie prime, dell’impennata dei costi dell’energia, come anche dei risvolti commerciali della guerra in Ucraina, delle nuove idee indispensabili per il passaggio dai settori tradizionali a quelli all’avanguardia. Tra gli argomenti più discussi dagli imprenditori pure la riduzione forzata della produzione e l’allungamento dei tempi di consegna oltre che il rincaro dei trasporti.