
Da parecchi anni Zanetti è chiamata a portare il bello generato dalle proprie idee in giro per il mondo, un processo legato a doppia mandata alle linee guida stabilite all’origine dai suoi fondatori. E festeggiato il cinquantesimo compleanno poco più di un mese fa, l’azienda con base a Pergine Valsugana, in provincia di Trento – 8,5 milioni di euro di fatturato nel 2021 a fronte di 45 dipendenti –, continua ad occuparsi di soluzioni in vetro e alluminio per l’architettura oltre che di rivestimenti esterni e serramenti, piano industriale in crescente evoluzione e capace di far conoscere ad un pubblico sempre maggiore le raffinatezze produttive delle facciate continue che vedono il vetro nel ruolo di protagonista assoluto.
“Nel lungo periodo passato sul mercato, com’è naturale, l’azienda ha vissuto tanti momenti diversi, capitoli che hanno rispecchiato fondamentalmente quelli della nostra famiglia – spiega Alberto Zanetti (nella foto in alto), amministratore delegato della Pmi trentina –. I principi fondamentali, comunque, sono rimasti quelli di partenza: ricerca costante della qualità, serietà senza deroghe e correttezza nei confronti di tutti. Ma mentre la passione e la determinazione sono le stesse di sempre, altri driver del nostro impegno giornaliero sono fisiologicamente cambiati”.
Due, in particolare, in grado di contribuire ad accompagnare l’impresa della Valsugana nel continuo aggiornamento, non solo tecnico, necessario per rimanere al passo con i tempi. “Abbiamo investito molto in nuove tecnologie, nella digitalizzazione, nel 4.0 e altro. Nei decenni precedenti la Zanetti era cresciuta in automatico, ma adesso non si può più tralasciare nulla a causa della velocità con cui si muove il mondo. Inoltre, e non meno importante, ci siamo concentrati sulla gestione del personale, con modo di fare sicuramente meno pragmatico che in passato. Organizziamo family day, ogni mese festeggiamo i compleanni dei dipendenti e abbiamo anche introdotto una maggiore elasticità negli orari di lavoro e per quanto riguarda le ferie. Investendo tempo e denaro sui nostri collaboratori siamo infatti convinti di riuscire a coinvolgerli ancora di più”.

IL GRATTACIELO DI TIRANA AL QUALE STA LAVORANDO LA ZANETTI
Modello gestionale in continua evoluzione, come del resto le sfide che nel recente passato hanno portato la Zanetti a misurarsi con progetti di varia grandezza a Dubai, Teheran, in Algeria, Libia e Nigeria. “Al momento siamo impegnati in un grande cantiere a Tirana, in Albania, dove stiamo montando la parte bassa e la torre di un grattacielo di 31 piani, alto 130 metri – sottolinea Zanetti –. Un appalto da dieci milioni di euro che ci farà arrivare sull’ultimo gradino, quello più ambito, del settore delle vetrate continue, mondo in cui solo i più grandi e competenti vengono interpellati per occuparsi di grattacieli anche di 200, 300 metri di altezza. Una élite industriale di cui saremo orgogliosi di poter far parte”.
Non più presente nel campo dei lavori pubblici, “diventato un terreno commerciale molto complicato e che regala poche soddisfazioni rispetto a qualche decennio fa”, la Pmi trentina ha deciso di dedicarsi completamente al privato, avendo a che fare direttamente con i clienti. “In genere veniamo contattati da società che hanno voglia di costruire la propria sede, oppure intenzionate a fare un investimento immobiliare acquistando le facciate dello stesso edificio che, dopo le nostre opere esterne di installazione, viene poi affittato o venduto”.
In questo quadro positivo hanno invece il ruolo del potenziale guastafeste le problematiche derivanti dall’impennata dei prezzi di energia e materiali che da tempo stanno creando grossi disagi alla quasi totalità delle imprese italiane. Difficoltà che hanno reso meno fluide pure le giornate all’interno del quartier generale della Zanetti. “Pur non essendo un’azienda energivora abbiamo dovuto fare i conti anche noi con bollette di fatto quadruplicate – chiarisce l’amministratore delegato della Zanetti –. Situazione sicuramente non piacevole, ma che sta impattando sul lavoro in maniera minore rispetto ad altri aspetti legati ai materiali. Perché se ad inizio 2022 avevamo penato con l’alluminio, ora è il turno di un vetro diventato costosissimo. Al proposito i problemi maggiori li abbiamo avuti con i contratti già firmati, considerato che spesso non si riesce a spalmare gli aumenti sul cliente: in alcuni casi, infatti, ci è stata data la possibilità di rinegoziare i prezzi, ma in altri questo non si è purtroppo verificato”.
Nel frattempo, i vertici dell’azienda di Pergine Valsugana stanno pensando al futuro, pianificando sviluppi in vari settori. “Da un punto di vista strutturale siamo fortemente interessati all’acquisto di un terreno che ci permetta di avere un secondo stabilimento di proprietà, oltre agli altri tre attualmente in affitto – conferma Alberto Zanetti –. Inoltre è forte la volontà di entrare anche nel mercato statunitense, andando a presidiare la costa est e in particolare la zona intorno a New York”.