
Con una corposa storia aziendale alle spalle, la Silvio Carta – nove milioni di euro di fatturato nel 2024 e 25 dipendenti – continua a mettere sul mercato novità alcoliche mentre si conferma qualificata divulgatrice dei più importanti vini e liquori della tradizione sarda. Di base a Zeddiani, in provincia di Oristano, l’azienda isolana è stata nei primi trent’anni di vita essenzialmente una cantina che traeva sostentamento dal solo vitigno autoctono a bacca bianca della vernaccia oristanese, mentre, a partire dagli anni ‘80, il suo perimetro commerciale ha iniziato ad ampliarsi con i primi distillati, tra cui acquavite, filu e ferru, brandy oltre a liquori al mirto, limoncello, liquirizia e all’arancia.

LA VERNACCIA DI ORISTANO PRODOTTA DALLA SILVIO CARTA
“La nostra è un’ampia produzione che spazia dai vini bianchi e rossi, Vermentino di Gallura e Cagnulari su tutti, a proposte di maggiore grado alcolico quali gin, distillato di agave, parente stretto della tequila, bitter, amari e vermuth – spiega il responsabile del settore estero Nino Mason (nella foto in alto), nipote del fondatore -. Un’offerta qualitativa che ci ha tra l’altro permesso di mettere in bacheca un buon numero di premi e di rifornire ora anche vari ristoranti stellati, contenti di avere in carta tutte le nostre annate. Tante eccellenze tra cui mi piace ricordare la vernaccia prodotta nel 1968, la più vecchia ancora in commercio, meraviglia che regala agli appassionati del genere degustazioni ai sentori di mandorla, nocciola, frutta secca e scorza d’arancia”.
All’inizio di questa avventura, il founder Silvio Carta si occupava praticamente di tutto: mandava avanti qualche piccola vigna e svolgeva anche il compito di venditore di quella vernaccia giovane, non invecchiata che ha di fatto lanciato il marchio verso un numero sempre maggiore di affezionati consumatori. “Vino non invecchiato che può essere accostato anche ad ostriche e bottarga, scelta interessante e non così estrema come potrebbe sembrare considerato che la vernaccia ha note salmastre. Qualcuno, infatti, la definisce ‘salata’ e posso dire che pure l’abbinamento a cioccolato e seadas ha un suo motivo d’essere”, sottolinea Mason.

IL BITTER ROMA ASSOLUTO
Tra le più apprezzate proposte alcoliche di casa Silvio Carta spiccano anche il bitter Roma “assoluto” e il mirto “ricetta storica”, due dei fuoriclasse presenti nel ricco catalogo della storica azienda sarda. “Il primo è un prodotto con un’intensa nota amara, di altissima gamma e dalle persistenze e complessità infinite. Pluripremiato, lo presentiamo in una bottiglia con chiari richiami al periodo futurista, mentre il nostro mirto parte da lontano, da un’idea concettualmente diversa rispetto alla concorrenza. Qui da noi utilizziamo infatti un chilo e trecento grammi di bacche di mirto raccolte da piante tagliate rigorosamente basse. In questo modo si ottiene una minore quantità di prodotto, ma il risultato finale è piacevolmente sorprendente”.

IL GINEPRO SARDO PRODOTTO DALLA SILVIO CARTA
Presente da non più di sei, sette anni pure in punti vendita qualificati oltreconfine, il brand Silvio Carta ha una percentuale di fatturato estero quantificabile intorno al 35%, con l’Italia che quindi resta a tutt’oggi il mercato principale. “La maggior parte della clientela internazionale l’abbiamo in nord Europa, con Stati Uniti in crescita e l’Asia – nello specifico Cina, Giappone e Thailandia – che dimostra di gradire parecchio quanto riusciamo a far arrivare in quella zona del mondo”.
Feedback positivi che, commenta il responsabile estero della Silvio Carta, “ovviamente fanno sempre piacere, visto il tanto lavoro nascosto dietro ogni bottiglia, oltre a confermarti che stai andando nella giusta direzione”. Questo perché, nelle segrete stanze della Pmi con quartier generale a Zeddiani ci si spende quotidianamente sia per cercare di preservare i campioni di una tradizione con pochi eguali, ma pure per dare spazio all’inventiva di chi ogni giorno si sforza di pensare a un qualcosa di ulteriore da portare con successo sul mercato.
Modus operandi che sostanzialmente definisce la visione di Mason, protagonista nel progetto Spinello Spritz, il nuovo aperitivo con cui l’azienda sarda conta di cambiare le carte in tavola nel settore durante l’estate alcolica 2025. “È fatto con l’alga spirulina ed è di un bell’azzurro, ma senza dover ricorrere all’uso di additivi artificiali – chiarisce il giovane ma comunque navigato rappresentante della terza generazione della famiglia proprietaria –. Come ci riusciamo? Con l’aiuto della ficocianina, pigmento blu intenso estratto dalla spirulina che viene poi mixato con un secondo vegetale, l’olivello spinoso, arbusto selvatico diffuso in Sardegna”. Aperitivo non solo di grande impatto visivo che magari darà la possibilità, a chi vorrà provarlo assieme ad una parte di acqua tonica, di fare un tour sensoriale virtuale e di sicuro non convenzionale tra i colori dello straordinario mare dell’isola.

I VIGNETI DELLA SILVIO CARTA