
Prendi uno scrittore francese di fama mondiale con i modi da rockstar, un nuovo romanzo lungamente atteso e dai sapori forti, un lavoro di ufficio stampa degno dei servizi segreti e il successo di un libro è assicurato e attestato subito da tutte le classifiche. Sulla carta – si passi il gioco di parole – è la storia di una vittoria facile. Dietro le apparenze, invece, un lavoro di squadra complesso e certosino per portare in libreria il lavoro dell’autore nei tempi stabiliti. Un lavoro che per quanto riguarda Michel Houellebecq, saggista, poeta, regista e sceneggiatore francese, uno degli autori contemporanei più prestigiosi al mondo, è stato, come nel suo stile, unico.
A raccontarlo è La Tipografica Varese (in alto una foto d’archivio), l’azienda varesina che ha stampato Annientare, il romanzo uscito a gennaio di quest’anno per l’editore francese Flammarion e in Italia per La Nave di Teseo. Una realtà aziendale ultra novantenne con 97 dipendenti, un vero riferimento per l’editoria mondiale e che nel suo palmarès vanta la realizzazione, tra gli altri, de Il Gattopardo, Il dottor Zivago, Va’ dove ti porta il cuore, di due capitoli della saga di Harry Potter e del catechismo di Papa Francesco.
Ma la scelta di stampare il romanzo in Italia, e precisamente a Varese, è tutt’altro che scontata. È stato infatti lo stesso Michel Houellebecq a decidere dove far fisicamente realizzare il suo ultimo romanzo, tre anni dopo il successo di Serotonina. Una decisione inedita, per restare in tema letterario, che conferma l’autore come una vera pop star della letteratura, carismatica e imprevedibile. Forse non tutti sanno, infatti, che il processo di creazione fisica di un libro riguarda esclusivamente la casa editrice, che riceve dall’autore il testo e poi ne decide la vita in autonomia: copertina, rilegatura, materiali e poi distribuzione e marketing. L’opera artistica diventa semplicemente un file pdf affidato alla tipografia, che stampa e rilega secondo il mandato.
Ma Houellebecq è un lettore, ancora prima di essere scrittore, e ha voluto essere parte anche del processo di stampa. “Nella mia vita ho passato molto più tempo a leggere che a scrivere. Ho una certa visione di ciò che mi piace come libro, di ciò che trovo piacevole come oggetto”, ha confidato al pubblico durante una rara conferenza alla Sorbona il 2 dicembre scorso. E, per questo, ha voluto sovraintendere sull’intero processo di creazione del libro, sviluppato insieme ai tecnici varesini, fino alla presentazione dei primi prototipi.
Una scelta dettata, quindi, dalla fama di qualità dei materiali, del lavoro e del processo dell’azienda italiana. Una scelta che non è passata inosservata al mercato e che lo stesso autore ha voluto presentare ai lettori fan: da vera e propria rock star della letteratura ha spiegato la sua visione di una edizione ricercata e lussuosa, alla stregua del White Album dei Beatles, preso a ispirazione ed esempio. Il nuovo romanzo di 736 pagine è stato pubblicato il 7 gennaio, grazie al lavoro di una macchina organizzativa complessa e articolata in clima di estrema segretezza: dettagli diffusi con il contagocce dall’ufficio stampa, un’aspettativa sempre crescente su un titolo gelosamente custodito, un embargo severo per le prime copie destinate ai lettori recensori, un rincorrersi di voci e ipotesi sapientemente dosate, copie piratate sul web alla vigilia dell’uscita in libreria e relative denunce. In Italia, la prima lettrice è stata Elisabetta Sgarbi, editrice italiana di Houellebecq. È stata lei a far filtrare via Twitter le prime impressioni: “Un romanzo fluviale, un’architettura narrativa con personaggi indimenticabili, forse il suo romanzo più potente”.
Il risultato è un libro, balzato subito in cima alle classifiche (anche a quella di Amazon, già dalle prime ore) con un formato esclusivo. La copertina è cartonata, come se fosse stata martellata. Il libro ha i capitelli e un segnalibro in tinta con il colore della stampa tipografica sulla copertina. Lo scrittore ha posto la massima cura nei dettagli, senza scendere a compromessi sulla qualità della carta, di un peso specifico che non ingiallisca con gli anni.
“Nella storia contemporanea di una casa editrice – spiega Gianandrea Redaelli, imprenditore di terza generazione in azienda – nessuno scrittore ha mai avuto diritto a un trattamento così speciale: una collezione propria con una linea personalizzata e che, in termini di qualità, è simile a una Pléiade. Non si tratta di un capriccio: Houellebecq vuole che i suoi libri superino la prova del tempo. Del resto, difficile opporsi ad un autore che vende una media di 400mila copie di ogni romanzo”.
“Per più di vent’anni mi sono detto che i libri francesi non sono all’altezza – ha spiegato lo scrittore –. Il libro è la base della relazione con il lettore. Così abbiamo lavorato sulla materialità di questo oggetto”. Così con il suo editore Flammarion, Houellebecq ha passato “un certo tempo” a testare per perfezionare “il suo oggetto preferito”.
Il formato è più quadrato e il rapporto tra altezza e larghezza raggiunge “il numero d’oro, 1,6″. La dimensione della superficie stampata, la tipografia, l’interlinea, tutto è stato rivisto per corrispondere ai desiderata. Una scommessa folle, secondo gli addetti ai lavori, ma vinta da La Tipografica. E le 400mila copie del libro, cui è seguita la ristampa subito a gennaio (con 80mila copie per l’edizione italiana e 130mila copie per quella tedesca), non sono le uniche ad essere state stampate in edizione di lusso.

LA SEDE DELL’AZIENDA
I suoi primi testi, Extension du domaine de la lutte, les Particules élémentaires e Plateforme sono stati anche ripubblicati in questo modo, sempre usciti dalle rotative varesine. Ma non finisce qui, fanno sapere da La Tipografica Varese. “Dopo Flammarion ci sarà un altro editore francese che verrà qui a stampare una nuova edizione della sua più importante collezione. Consegneremo circa 600mila copie a partire da febbraio. Il 2022 sarà costellato di sfide: dalla mancanza di carta e cartone, che affligge ormai l’intera filiera del libro, all’esplosione dei costi energetici e delle materie prime, alla pandemia e le quarantene, ma sarà un momento di importante crescita per la nostra struttura. Noi ci siamo: da oltre novant’anni stampiamo libri per i più grandi editori europei e continueremo a farlo, anche in questi tempi complicati”.