
Intelligenza artificiale, cybersecurity e Big data rappresentano le tre leve strategiche per cogliere nuove opportunità, migliorare i processi e creare ambienti di lavoro orientati allo sviluppo. È quanto emerso nell’ambito del convegno “Leader del Futuro: le Nuove Sfide dell’Innovazione Digitale”, che si è tenuto recentemente a Milano. L’evento è stato l’occasione di presentare il percorso di Alta formazione promosso da 4.Manager, in collaborazione con Digit’Ed e 24Ore Business School.
Le competenze richieste dal mercato sembrano chiare, eppure dai dati dell’Osservatorio 4.Manager emerge che quasi un’azienda su due segnala una carenza di competenze come ostacolo principale all’utilizzo dell’AI, con forte divario tra grandi e piccole imprese.
L’Italia si posiziona agli ultimi posti per mancanza di competenze digitali secondo il Digital Economy and Society Index (DESI, indice introdotto dalla Commissione Europea nel 2014 per misurare i progressi dei paesi europei in termini di digitalizzazione dell’economia e della società, ndr). Il dato, confermato anche dallo Skills Outlook report dell’Ocse, è alla base della forte difficoltà che le organizzazioni riscontrano nell’affrontare la trasformazione digitale.
Per questo 4.Manager ha deciso di sviluppare un percorso di alta formazione per fornire ai manager temporaneamente senza occupazione una combinazione di competenze tecniche avanzate e soft skill relazionali, necessarie alle imprese per perseguire la competitività e innovare in modo sostenibile; un pacchetto di strumenti, insomma, per comprendere e governare i cambiamenti dettati dalla rivoluzione tecnologica.
Il percorso di Alta formazione è stato definito grazie all’uso di un innovativo sistema di Skill intelligence sviluppato dall’Osservatorio 4.Manager, che ha consentito di individuare le reali esigenze delle imprese in termini di domanda di competenze manageriali attuali e future. Si tratta di una piattaforma in grado di monitorare, mappare e prevedere l’evoluzione delle competenze nel mercato del lavoro, a supporto dello sviluppo economico e sociale. Questo strumento consente di individuare i profili più richiesti, analizzando le correlazioni tra micro-competenze, aree aziendali, settori produttivi, digitale e green.
“Nella quarta rivoluzione industriale, la trasformazione digitale guidata dall’AI rappresenta una sfida complessa – ha spiegato Stefano Cuzzilla, presidente di 4.Manager – ma anche un’opportunità unica da cogliere velocemente. Il successo dipenderà dalla capacità di mantenere l’intelligenza umana al centro del processo di crescita del Sistema produttivo. La formazione, l’upskilling e il reskilling delle competenze sono fondamentali per affrontare le sfide della digitalizzazione”.
La Skills intelligence si è rivelato uno strumento fondamentale per la competitività, perché identifica le competenze emergenti, supporta l’innovazione e lo sviluppo di politiche efficaci, favorisce l’allineamento tra domanda e offerta di competenze e supporta la formazione, l’upskilling e il reskilling.

STEFANO CUZZILLA PRESENTA L’INIZIATIVA DI 4.MANAGER AL CONVEGNO “LEADER DEL FUTURO: LE NUOVE SFIDE DELL’INNOVAZIONE DIGITALE”, TENUTOSI A MILANO
Oggi dobbiamo relazionarci con una tecnologia in costante evoluzione sempre più pervasiva in tutti gli ambiti produttivi (robotica, automazioni, intelligenza artificiale, bot intelligenti), per cui occorre una leadership manageriale che sia in grado di governare questo cambiamento. Anche il Rapporto Draghi, del resto, sottolinea che occorre rivedere l’approccio alle competenze, rendendolo più strategico, orientato al futuro e alle competenze emergenti.
Dal VI rapporto dell’Osservatorio 4.Manager sull’Intelligenza artificiale, per esempio, emerge che la domanda di competenze delle imprese si concentra molto raramente su una singola competenza, abilità o conoscenza; le imprese richiedono sempre più combinazioni appartenenti a domini diversi. La domanda di competenze digitali o green manageriali si associa – nella quasi totalità dei casi – ad abilità e competenze di un’altra categoria.
Secondo Giuseppe Torre, responsabile scientifico dell’Osservatorio 4.Manager, “l’Italia sta affrontando sfide molto complesse, ma con il suo mix unico di talenti creativi e tecnologici offre un terreno fertile sia per l’adozione di modelli organizzativi basati sulle competenze, sia per sfruttare l’intelligenza artificiale al servizio delle nostre tante produzioni di pregio. Molte nostre filiere – spiega Torre – sono pronte ad abbracciare il paradigma delle competenze anche integrando l’AI generativa nei processi di generazione e rigenerazione delle competenze manageriali e tecniche grazie alle quali potremo recuperare il gap tecnologico e le distorsioni del mercato del lavoro provocate dalla crisi demografica”.
Il percorso di alta formazione si articola in 40 ore, in calendario fino a maggio, strutturate sia in presenza che online. Combina un approccio teorico ed esperienziale che prevede laboratori, company visits e smart talks, il tutto arricchito da networking e tavole rotonde per il confronto e la conoscenza.
“Nell’era dell’AI, per un’azienda il capitale umano qualificato è il principale asset su cui costruire la propria competitività. Il nostro compito è formare le persone che siano in grado di gestire le sfide digitali di domani, tornando ad essere risorse qualificate ed essenziali per le aziende”, conclude Mario Vitale, Chief Sales & Business Development Officer di Digit’Ed.
Per cogliere le opportunità legate alla digitalizzazione, 4.Manager continuerà a supportare il Sistema nel percorso di diffusione della cultura d’impresa e della crescita qualitativa della managerialità.