C’è una grande dose di elasticità gestionale, unita all’indubbia competenza nella produzione di profilati in alluminio dietro il successo consolidato negli anni da Nex Line – 6,25 milioni di euro di fatturato nel 2023 a fronte di 23 dipendenti –, azienda con quartier generale a Chiari, in provincia di Brescia.
Partito nel 1993, il progetto industriale guidato dalla seconda generazione della famiglia Chiarini si è sviluppato nel tempo anche verso ulteriori settori commerciali, regalando alla Pmi lombarda quell’ecletticità indispensabile in questo impegnativo periodo storico per cercare di non farsi trovare impreparati di fronte alle bizze di un mercato piuttosto ondivago in cui i prezzi sono ovviamente determinati dalla fluttuazione di quelli dell’alluminio.
“La nostra produzione è divisa in due aree distinte: da un lato ci sono i profilati delle nostre linee di produzione per insegne pubblicitarie e cartellonistica stradale, articoli venduti in barre, in kit o in strutture assemblate, semifinite, senza però la parte grafica e il decoro che competono ai nostri clienti – spiega Arianna Chiarini, legale rappresentante di Nex Line, che porta avanti l’impresa familiare assieme al fratello Davide (entrambi nella foto in alto) –. L’altra branca, invece, riguarda lavorazioni conto terzi in cui spaziamo negli ambiti più disparati. Si va dal mondo dei treni alle lampade per interni che sono, al momento, il nostro punto di forza commerciale. Per un cliente svizzero creiamo ad esempio telai di lampade e componenti. Riusciamo a produrre lotti di pochi pezzi fino a migliaia sfruttando quell’elasticità del servizio che ci ha da sempre contraddistinto e fatto apprezzare da chi continua a darci fiducia”.
In grado di dare pronta risposta alle urgenze legate ai materiali, come anche capace di spostare al bisogno un tipo di produzione da un lato all’altro dello stabilimento, Nex Line dispone pure di un grande magazzino, fondamentale per mantenere il pieno controllo gestionale anche in frangenti temporali affollati di commesse. “Dopo essere andati avanti per venticinque anni in due sedi distaccate e con capannoni in affitto, nel 2019 abbiamo deciso di fare una ricerca mirata con l’obiettivo di acquistare la struttura che ci avrebbe trasportato nel futuro. Un investimento notevole, il più grande fatto da molto tempo, reso ancora più pesante da metabolizzare considerato che è stato portato a compimento in un momento sicuramente complicato, a cavallo della pandemia. Quando il primo gennaio del 2020 abbiamo aperto qui a Chiari, abbiamo subito percepito gli effetti della bontà della scelta: potendo contare su spazi molto più ampi, è sostanzialmente cambiato tutto anche per i dipendenti. E avendo finalmente la produzione sistemata in un solo capannone, pure la logistica è diventata più semplice”.
Disponendo del know how per lavorare, sempre con procedimenti da barre estruse, anche su componenti per carrelli alimentari, dissipatori ed in genere tutto ciò che è realizzabile in alluminio, Nex Line conferma di avere una forte duttilità, oltre che un approccio tailor made nel corso del proprio impegno quotidiano. “Non trattiamo invece lamiere. Nella parte conto terzi possiamo sia occuparci dei pezzi che ci invia il cliente, oppure, nel ruolo di capo commessa, partendo dal disegno ed in collaborazione con i nostri fornitori, portiamo avanti processi di lavorazione, ossidazione e verniciatura occupandoci anche dell’imballo, se richiesto. Processi interni che quindi ci consentono di controllare al meglio la qualità dei prodotti che escono dallo stabilimento di Chiari; un passaggio oltremodo importante in cui il controllo fisico del singolo pezzo è fondamentale”.
Nel frattempo, Nex Line sta continuando a monitorare con grande attenzione anche il mercato internazionale, da dove viene più della metà del proprio fatturato, per capire quali sono i settori migliori su cui indirizzare il focus aziendale. “La percentuale export è intorno al 55% e le nostre produzioni vanno per la maggior parte verso l’Europa, Svizzera su tutti, ma anche in direzione di nuovi mercati come l’Islanda”, sottolinea il legale rappresentante della Pmi del bresciano.
In ottica futura, infine, il primo investimento da fare riguarderà il tetto, che ha subito gli effetti di una forte grandinata nel recente passato, e poi, tra l’anno in corso e il 2025 si passerà a dare risposte ad altre necessità. “Tra queste sicuramente il fotovoltaico, ma stiamo studiando pure il modo di dotarci anche di certificazioni ambientali e di sicurezza, proseguendo pure ad inserire nel ciclo produttivo aziendale macchinari di nuova generazione”, conclude Arianna Chiarini.