Un’azienda “di persone, centrata sulle persone”, con approccio high tech e high touch. Così ama definirsi Teleperformance, la multinazionale visitata dal vice presidente all’Organizzazione e marketing Alberto Marenghi l’11 luglio nel suo lungo percorso di ascolto delle imprese e dei territori. Siamo a Taranto, in uno dei siti italiani del colosso specializzato nella gestione della customer experience e dei servizi Bpo (Business process outsourcing, ndr): una realtà ormai integrata sul territorio, che da anni mette sul mercato soluzioni di customer care, customer acquisition e back office in modalità omnicanale per aziende in tutto il mondo.

ALBERTO MARENGHI
Qui, come in tante aziende visitate in questi mesi, dal nord al sud Italia, “il cuore dell’attività sono i dipendenti”: la filosofia applicata da sempre è “creare un ambiente di lavoro capace di fare emergere e sviluppare i talenti di ciascuno, partendo dall’ascolto dei bisogni e delle idee dei singoli”, sottolinea la proprietà.
I risultati, in Teleperformance, sono frutto del bagaglio di una squadra di esperti di interazioni multiculturale e non solo; un team abituato a muoversi tra tecnologie all’avanguardia. Innovazione e sostenibilità sono due fattori cardine, spiega l’Ad Diego Pisa, mentre cammina negli ambienti moderni dell’azienda con il presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma. “Questo è un territorio strategico che ha visto crescere imprese di grande spessore – commenta Marenghi al termine della visita – realtà capaci di trainarne altre e di attivare sinergie”. Il
All’indomani di Taranto, il 12 luglio, è la volta di Brindisi: ad attendere la delegazione nazionale sono due aziende simbolo del ben fatto italiano che da anni in quest’area, e non solo, contribuiscono al trasporto delle persone e delle merci per terra e per mare: il Cantiere Navale Danese e Progresso e lavoro.
La prima, leader nel settore della nautica, è nota nella riparazione e manutenzione di imbarcazioni: ha iniziato la sua attività su piccoli natanti per passare poi a importanti allestimenti, costruzioni di componenti e modifiche strutturali su grosse imbarcazioni da diporto, militari e racing. Punto di forza è il settore meccanico, con 40 anni di esperienza e tante attività oggi in campo.
Progresso e lavoro, invece, è nome noto nella riparazione di carri ferroviari: è nata nel 1974 e fino al 1995 la produzione era esclusivamente dedicata a questa attività. Nel tempo l’azienda ha ampliato il raggio di azione alla costruzione di qualsiasi tipo di struttura metallica e alle lavorazioni meccaniche in genere, usando appieno lo stabilimento, il parco macchine e attrezzi, nonché le risorse umane. Dal Duemila si occupa anche di ristrutturazioni su carrozze per trasporto passeggeri e molto altro.
A fare da guida nella visita, cui hanno partecipato il presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis, il presidente di Piccola Industria Mario Prato, e quello dei Giovani Imprenditori Stefano Casoar, sono i titolari delle due imprese: Giuseppe Danese per Cantiere Navale e Valerio Spinosa per Progresso e lavoro. “Due realtà pioniere nei rispettivi settori che, grazie all’esperienza e alla passione di chi le guida, hanno aperto la strada a percorsi di valore – il commento di Marenghi –. Per entrambe la sfida è continuare a crescere, mantenendo alti standard di qualità nei servizi offerti e la medesima passione che le ha portate fin qui”.
È il 14 luglio quando il percorso di ascolto tocca Pordenone. Anche in questo caso le tappe sono due: il Polo Tecnologico Alto Adriatico è un grosso motore per accelerare le idee imprenditoriali che si nutrono di trasferimento tecnologico e si avviano alla crescita, mentre gli stabilimenti della Electrolux Professional sono specializzati in soluzioni professionali per la conservazione dalla grande potenza e orientati al risparmio energetico.
A fare gli onori di casa nella prima realtà e ad accogliere il vice presidente Marenghi e il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti, è il direttore Franco Scolari, mentre in Electrolux il benvenuto spetta al Ceo Alberto Zanatta. “Questa è un’area di primo piano nello scacchiere nazionale, che da sempre si distingue per la vocazione all’innovazione. Le visite di oggi confermano lo spessore di questo portato – commenta Marenghi –. L’auspicio è che possano fungere da traino per altre realtà in crescita, nell’area e non solo”.
Al termine dell’estate si levano in alto i calici: è il 5 settembre, siamo a Trento, per la precisione nell’azienda della famiglia Lunelli. Ferrari Trento è un marchio storico, divenuto espressione dell’eccellenza del bere italiano nel mondo. Qui si producono bollicine e da sempre si investe nella ricerca per produrre qualità ed eleganza, che sono le cifre stilistiche del territorio.
La famiglia Lunelli, alla guida dell’impresa dal 1952, controlla ogni fase della produzione: l’agricoltura che dà vita ai prodotti è sostenibile e di montagna. In azienda il vice presidente Marenghi è accolto dai cugini Alessandro e Marcello – rispettivamente vice presidente e componente del Consiglio direttivo di Confindustria Trento – e la visita in cantina coinvolge anche il presidente Fausto Manzana. “Una realtà simbolo dell’arte di vivere italiana – commenta Marenghi – ma soprattutto un esempio di sinergia e coesione, da cui traspare la solidità di un percorso, i suoi valori, la capacità di essere squadra oltre che famiglia”.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, la visita alle vicine Cartiere del Garda consente di partecipare all’evento “Energia per la transizione” promosso da Assocarta e ospitato in una grande azienda che da molti anni s’impegna a coniugare la produzione della carta con la sostenibilità ambientale, sociale ed economica: la centrale di cogenerazione AG-Power, cuore di Cartiere del Garda, è infatti un esempio di sostenibilità energetico-ambientale, grazie ad un’estesa rete di teleriscaldamento che copre il territorio di Riva del Garda. Un progetto nato nel 2006 grazie alla collaborazione tra impresa, comunità e istituzioni, che ancora oggi è un riferimento a livello nazionale. La spinta europea alla decarbonizzazione pone ora le basi per nuove sfide. “Serve generare flussi virtuosi in un momento storico complesso per tutto il comparto manufatturiero e non solo – sottolinea Marenghi – ed è importante tenere alta l’attenzione su un settore strategico e fortemente colpito dall’impennata dei costi”.
La Sicilia accoglie con un sole tiepido il vice presidente a Siracusa, il 5 ottobre. Qui la visita è presso le aziende della famiglia Prestigiacomo, Coemi e Ved, entrambe metalmeccaniche, cuore di uno dei più solidi gruppi industriali della provincia: un fatturato di circa 50 milioni di euro, circa 600 dipendenti in Italia, filiali anche a Treviso, Cagliari, Varese, Brindisi, Viggiano, Milazzo e Gela.
È Maria Pia Prestigiacomo, Ad e presidente, ad accompagnare Marenghi nei due siti con il presidente dell’associazione Gian Piero Reale, raccontando la crescita non semplice di questi ultimi anni e le trasformazioni: le sei divisioni autonome e interconnesse della Coemi offrono un servizio “sistemi chiavi in mano” (ingegneria, montaggi e fornitura materiali) per impianti elettro-strumentali, con focus sui mercati dell’oil&gas, chimico, petrolchimico, civile, militare, farmaceutico, alimentare, manifatturiero e delle energie alternative. Le competenze tecnologiche consentono, invece, a Ved di competere nella raffinazione, negli impianti chimici, petrolchimici, termoelettrici e nel settore navale. “Sono realtà poliedriche, giovani nello spirito ma con una lunga storia alle spalle – commenta Marenghi –. Qui il management è proiettato nell’innovazione non solo tecnologica, ma anche culturale”.
Il 6 ottobre visitiamo la Dolfin, impresa di Riposto, in provincia di Catania, diventata celebre grazie ai ghiaccioli Polaretti, apprezzati fin nel lontano Giappone. Un’azienda che sul mercato americano, grazie alla collaborazione con un partner canadese, propone con successo snack salutisti a base di frutta.
Il presidente Santi Finocchiaro e il direttore commerciale Manuel Lucchetti raccontano con passione la storia di un’azienda attiva da oltre un secolo e sempre in evoluzione. “Ancora una volta ho l’opportunità di osservare da vicino dinamiche e flussi di lavoro di una realtà che ha reso più solido il marchio italiano nel mondo – sottolinea Marenghi, accompagnato nella visita dal presidente di Confindustria Catania Angelo Di Martino – e ancora una volta riscontro gli effetti del grande investimento sulle persone voluto dalla proprietà. Un orgoglio e un piacere ascoltare le loro storie: dipendenti e collaboratori sono il cuore pulsante delle nostre aziende e il fattore numero uno di competitività”.
(Articolo pubblicato sul numero di ottobre dell’Imprenditore)