
Quando, quasi trent’anni fa, Yachtline 1618 – 75 milioni di euro di fatturato nel 2022 e 191 dipendenti – iniziò ad occuparsi di arredi di lusso per imbarcazioni di grandi dimensioni, l’entrata in questo settore avvenne creando un proprio, specifico sistema di lavoro ed attraverso il brevetto di una serie di componenti che fecero da subito la fortuna dell’azienda con quartier generale a Bientina, in provincia di Pisa. Il nome del brevetto che determinò la prima svolta commerciale nella storia della Pmi toscana è Fitlock, sistema di fissaggio a pressione che dà vantaggi esclusivi nel montaggio delle pannellature e negli arredi all’interno degli yacht. “Sostanzialmente rendono smontabile tutto l’arredo di un’imbarcazione, compresi pareti e soffitti, facendo sì che la manutenzione o la sostituzione di finiture d’arredo e di parti tecniche risulti molto semplice – spiega Giovanni Costaguta (nella foto in alto), dirigente commerciale della sede genovese di Yachtline 1618 –. Soluzione innovativa in grado di rivoluzionare il modo di operare a bordo, considerato che in precedenza la tendenza era invece quella di incollare, una scelta portatrice di problemi non da poco nel momento in cui si verificava una qualsiasi rottura estetica o dietro i pannelli”.
Specialista in interiors di lusso e allo stesso tempo estremamente funzionali, l’azienda toscana è capace di mettere in campo tutte le nuove tecnologie che caratterizzano il settore dell’arredamento nautico. “Considerato il livello dei clienti con cui ci interfacciamo, non possiamo assolutamente pensare di rinunciare ad offrire loro il top di gamma. Questa ricerca della qualità estrema riferita a pavimenti, porte, pareti, soffitti, rivestimenti strutturali per lo scafo, falegnameria su misura o arredi veri e propri, segue l’arrivo in azienda di un progetto sviluppato nel concept e che poi Yachtline 1618, dopo aver avuto il via libera dai committenti, prende ufficialmente in carico sviluppando la progettazione e iniziando a costruire. Per gestire al meglio questa fase ci serviamo di simulati in scala 1:1 in falegnameria, costruiti in base a ‘dime’, cioè tracciature al vero degli ambienti finiti realizzate in due copie: la prima va a bordo, l’altra la posizioniamo in falegnameria così che il lavoro possa procedere in parallelo dando al cliente la possibilità di verificarne i progressi oltre che aiutare noi e il cantiere di costruzione ad ottimizzare i tempi”.

LAVORAZIONI NEI SIMULATI PRESSO LO STABILIMENTO TOSCANO DI YACHTLINE 1618
L’impegno sartoriale che serve per dare sostanza ai desideri di chi continua ad avere fiducia in Yachtline 1618 – soprattutto cantieri di costruzione di nuove imbarcazioni di grandi dimensioni oppure organizzazioni che lavorano per il cliente finale – passa necessariamente per un modo di fare che, in sostanza, differenzia la Pmi di Bientina dalla concorrenza. “Qui da noi non si fa mai la stessa cosa due volte – sottolinea Costaguta –. In altre parole, da queste parti i progetti in serie non hanno cittadinanza: quello che esce dagli stabilimenti è sempre e comunque il frutto di un’idea irripetibile. Appena portato a compimento un lavoro, i disegni vanno in cassaforte e non vengono più tirati fuori da lì, se non per dare assistenza al cliente per cui l’arredo è stato costruito. Dopo aver apprezzato la cabina ospiti allestita sulla propria imbarcazione, insomma, il proprietario può star sicuro che non verrà replicata altrove”.
Nel frattempo Yachtline 1618, come tutti i player del settore, si sta preparando per l’imminente Salone nautico di Genova, appuntamento di fine settembre che è uno dei momenti clou dell’anno. “Anche se qui a Genova non esponiamo i nostri prodotti, la sei giorni (21-26 settembre, ndr) del salone resta importante come richiamo per gli appassionati delle imbarcazioni da diporto – chiarisce il direttore commerciale dell’impresa toscana –. La nostra clientela fa infatti maggiore riferimento al Monaco Yacht Show, evento che prenderà il via a Montecarlo subito dopo la chiusura di quello italiano. Genova, anche tra il 2000 e il 2010, durante gli anni d’oro della nautica è sempre stato un salone universale dove si può trovare sia il gommone che il 50 metri. Nel Principato, invece, arriva in genere un pubblico interessato esclusivamente alla massima dimensione e qualità, target prioritario per un’azienda come noi”.

LAVORAZIONI NEI SIMULATI PRESSO LO STABILIMENTO TOSCANO DI YACHTLINE 1618
Una clientela sparsa un po’ in tutto il mondo, dai Caraibi alle Maldive e in particolare nei posti in cui è più remunerativo dedicarsi a fare servizio di charter con prestigiosi mega e giga yacht. “Non è inusuale che ogni tanto ci chiamino per qualche problema verificatosi a bordo, nonostante, come detto, i pannelli della Yachtline 1618 siano veramente facili da rimuovere. Talvolta mandiamo qualche tecnico dall’Italia, mentre in altri casi, considerate le distanze spesso proibitive, siamo invece costretti a cercare in loco personale capace di portare a termine l’intervento”.
Da cinque, sei anni impegnati pure nel dare risposte ai desiderata di clienti che, apprezzato il lavoro di Yachtline 1618 sulle mega barche (oltre 120 metri di lunghezza la più imponente del lotto fino ad ora), hanno deciso di farsi arredare anche gli interni di casa, l’azienda toscana è pronta a lanciarsi in nuove sfide. “Vogliamo tentare di crescere ulteriormente in qualità e riuscire anche a rispondere alle richieste in tempi ancora più contenuti aumentando il livello della performance complessiva”, conclude Giovanni Costaguta.