
Partendo dal concetto fondante che la flessibilità riveste un ruolo decisivo nelle fortune delle aziende che vogliono avere un ruolo sempre più riconosciuto sul mercato, nel 1993 a Bottanuco, in provincia di Bergamo, muove i suoi primi passi Automac – 3,2 milioni di euro di fatturato nel 2022 e 15 dipendenti –, realtà imprenditoriale che negli anni a seguire ha sviluppato la propria offerta fino a contribuire attivamente a mettere l’innovazione al servizio della meccatronica. Un impegno iniziato quando i tre fondatori, che avevano già acquisito esperienze nel mondo dell’automazione industriale, si sono dedicati alla ricerca di una clientela che nel tempo è cresciuta di peso specifico fino ad arrivare ai grandi nomi odierni tra cui spiccano Brembo e ABB.
“Siamo riusciti a fidelizzarne molti. Soddisfatti dal nostro modo di lavorare acquistano macchine ormai praticamente solo da Automac – spiega Franco Perico (nella foto in alto), presidente della Pmi lombarda –. Questo perché siamo in grado di garantire il livello di innovazione necessario per dare risposte ad un settore tecnologico che cambia pelle in maniera rapidissima. Prima le macchine erano prevalentemente pneumatiche e comandate da un tlc esterno, mentre adesso ci troviamo ad operare in ambienti tecnologici in cui è essenziale un connubio tra meccanica, elettronica e software, dinamiche essenziali nello sviluppo dell’automazione industriale verso la massima flessibilità”.
Festeggiati da poco i trent’anni di storia, la Pmi lombarda si è insomma dovuta adeguare negli anni alle mutate esigenze di una clientela che si aspetta sempre l’eccellenza dalla produzione di Automac. “In particolare ci siamo specializzati nel garantire macchinari altamente performanti dal punto di vista del set up. Abbiamo in giro per il mondo macchine con vent’anni di vita che fanno sempre quel prodotto, ma nella maggior parte dei casi, soprattutto per quanto riguarda il settore dell’automotive, la possibilità di cambiare in corsa mantenendo un’alta qualità è diventato un aspetto decisivo in un mercato che continua ad andare a velocità assai sostenuta. In più offriamo la tracciabilità su ogni prodotto che esce dai nostri impianti, visto che anche i controlli si sono fatti più spinti. Quindi, se un cliente riscontra un problema, siamo pronti a fornirgli rapidamente tutta la documentazione su quel determinato macchinario”.
Dovendo rispondere all’ampia concorrenza che popola il settore in cui opera Automac, oltre a restare ferma sull’importanza di valori come flessibilità, creatività e ingegno, l’azienda di casa a Bottanuco ha iniziato a darsi un aspetto ancora più contemporaneo per poter competere con player anche di diversa stazza industriale. “In sostanza abbiamo reputato fondamentale far evolvere la struttura verso il futuro, dotandoci di una managerialità adeguata ai tempi – sottolinea Perico -. Scelta che va nella direzione di essere sempre concentrati per intercettare i desiderata del mercato, oltre a darci la possibilità di trovare spazi in nuovi e diversi contesti commerciali. Vogliamo inoltre continuare a diversificare per non farci trovare impreparati in caso di calo repentino di uno dei nostri settori d’influenza”.
Presenti in Europa, con Polonia e Repubblica Ceca a fare da traino, ma anche negli Stati Uniti ed ultimamente in Messico tramite le commesse ottenute dai propri clienti, i prodotti di Automac vengono venduti con crescente successo. “Complessivamente l’export si attesta intorno al 30% e per questo motivo ci siamo strutturati per fornire assistenza in quei paesi. Un servizio parecchio impegnativo che riusciamo a portare avanti anche da remoto e spesso ci consente di risolvere problemi anche a grande distanza”, chiarisce il presidente della Pmi lombarda.

LINEA ASSEMBLAGGIO E COLLAUDO
Non avendo un settore specifico, ma prestando la propria opera nel campo dei piccoli prodotti, in quello dei freni, delle serrature, ascensori e infissi di alluminio, Automac può mettere sul piatto della bilancia un impegno industriale che ha la caratteristica di essere estremamente variegato. “Non costruiamo, insomma, mai una macchina uguale all’altra e i nostri prototipi sono il frutto di un’evoluzione continua. Anche per questo motivo per noi diventa decisivo dotarci di una struttura più consolidata ed importante capace di rispondere alla crescente domanda che viene dalla clientela. Serve perciò un cambio di mentalità per passare da azienda artigiana ad una in grado di interloquire in futuro pure con multinazionali”.

JUNIOR E SENIOR AL LAVORO
Per fare ciò c’è bisogno di avere a disposizione una nuova generazione di dipendenti, da integrare con chi negli anni ha lavorato per arricchire il know how di Automac. “Abbiamo rapporti stretti con gli istituti tecnici e quelli superiori del territorio oltre che con l’Università di Bergamo. Vengono da questi contesti di studio i nostri collaboratori, uno dei quali assunto ultimamente”, conclude Franco Perico.