
Nata nel 2001 come casa di spedizioni internazionali e dogana, C.L.S. – sei milioni di euro di fatturato nel 2023 e 13 dipendenti – ha successivamente inserito anche altri servizi nel proprio bouquet commerciale, tra cui il recupero Iva e accise sul gasolio e, per ultimo, tutto quanto legato al distacco transnazionale dei lavoratori all’estero, settore operativo sul quale la Pmi con quartier generale a Forlì punta molto.
Dopo aver da poco rinnovato il sito web, la realtà romagnola continua a svolgere l’attività estera verso Francia, Svizzera, Norvegia e con un’attenzione ancora maggiore nei confronti della Gran Bretagna, territorio d’influenza che ha ora una grandissima importanza strategica per C.L.S..

OMAR SELVI
“È diventato un mercato per noi fondamentale e che ci sta dando buone soddisfazioni, ma devo ammettere che post Brexit ci abbiamo messo non meno di sei mesi per riuscire ad ‘allineare i pianeti’. C’è infatti stato bisogno di un lavoro certosino per rimodulare il nostro impegno sulle nuove leggi che hanno rivoluzionato il mondo del lavoro e non solo in quel periodo di grossi cambiamenti”, spiega Omar Selvi, amministratore delegato e fondatore dell’azienda forlivese assieme a Chiara Tartarotti e Franco Castagnoli, purtroppo scomparso lo scorso anno.
Compreso in prima persona quali fossero i problemi che si creavano per i dipendenti chiamati a trasferirsi temporaneamente fuori dai confini nazionali, C.L.S. ha così deciso di specializzarsi anche in questo campo, mettendo a disposizione delle aziende interessate un team in grado di dissipare ogni dubbio procedurale in merito. “Occupandoci di vari servizi, ci siamo subito chiesti come potessimo fronteggiare alcuni problemi che finivano per rallentare le dinamiche del lavoro all’estero – chiarisce Selvi –. Ogni impresa italiana è infatti obbligata a fare comunicazione all’Inps per i lavoratori che si spostano fuori dall’Italia, ma anche ad adeguarsi alle regole e agli stipendi della zona geografica in cui si trovano ad operare. Una serie di approfondimenti a livello burocratico spesso alquanto impegnativi, visto che di fatto bisogna allineare le buste paga dei dipendenti. Aspetti legislativi in vigore in tutti i paesi della Ue, ai quali cerchiamo di dare soluzione attraverso il lavoro di un avvocato e di altri professionisti attivi sul posto”.
Con la possibilità di avere una visione d’insieme sufficientemente ampia su quanto sta accadendo nell’universo commerciale italiano, Selvi è convinto che negli ultimi anni ci sia stato un mutamento sostanziale in non pochi contesti imprenditoriali. “Debbo dire che nel post Covid-19 le cose nei nostri settori d’influenza sono cambiate notevolmente. Penso che tutto quello che è stato generato dagli effetti della pandemia abbia finito per disorientare molte aziende, causando, tra le altre cose, pure un calo vertiginoso dell’organizzazione al loro interno. Una situazione piuttosto generalizzata, che ho notato in modo tangibile venendo a contatto con realtà imprenditoriali che, per esempio, in precedenza erano capaci di offrire servizi molto meno standardizzati. La forza di C.L.S., invece, resta quella di non voler assolutamente cavalcare la politica del ‘più per meno’, di non entrare in concorrenza con alcuno e avere un contatto periodico con le 20 aziende con cui collaboriamo da tempo. Che queste siano poi parte di un grande gruppo o piccoline non fa alcuna differenza”.
Impegno aziendale studiato per non smettere mai di porre le persone avanti a tutto. “Noi di C.L.S. ci muoviamo da sempre in una maniera ben precisa: nel nostro modo di vedere le cose non esistono clienti e fornitori ma imprese, persone che collaborano tra loro. In più diamo grande importanza a tutto quello che gira attorno alle parole valori ed etica, senza mai derogare. È chiaro che è un modus operandi impegnativo e anche costoso, ma qui in azienda sentiamo l’obbligo di provare a portare avanti questi principi per noi fondanti”.
Una lotta per stabilizzare la presenza sul mercato della Pmi con base a Forlì che prosegue da quasi venticinque anni, da quando i tre soci fondatori hanno avuto l’idea di fare un passo avanti e mettersi in gioco. “Onestamente non c’è giorno in cui ci si possa concedere una pausa. Posizionarci nel cuore del settore di trasporti e spedizioni non ha comunque richiesto troppa fatica, considerato che siamo subito partiti bene sapendo dove andare – sottolinea Omar Selvi –. Il problema principale è stato invece quello di riuscire a restare costantemente al passo delle richieste che arrivavano dal mercato, con un approccio indirizzato al proporre cose nuove in maniera più continuativa possibile. Io stesso mi sono concentrato sullo studio per cercare di prendere un buon numero di master, l’ultimo dei quali sul coaching aziendale”.
Per giugno prossimo, infine, C.L.S. è pronta a lanciare un network assieme a un gruppo di professionisti per affiancare le imprese italiane interessate a sbarcare nel mercato francese. “Il progetto si chiamerà French Lex, mentre il network Fil Rouge e legherà Italia e territorio francese a doppia mandata. Tra le iniziative ad esso collegate ci sarà la possibilità di una capillare presenza sul campo magari per trovare in anticipo la scuola più adatta ai figli di chi si dovrà trasferire oltralpe”, conclude Selvi.
(Nella foto in alto, Omar Selvi, seduto al centro, con il gruppo dei collaboratori)