
A vincere il premio Biella Letteratura e Industria, appuntamento giunto alla 21esima edizione, è stata Claudia Bianchi con il suo libro “Hate speech. Il lato oscuro del linguaggio” edito da Laterza. Riconoscimento ad opere di saggistica che, per il 2022, ha meritatamente portato sotto i riflettori il lavoro della Bianchi, professoressa ordinaria di Filosofia del linguaggio presso la facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ateneo lombardo di cui è anche presidente del consiglio del corso di laurea in Filosofia. Tra i principali interessi della premiata i temi appartenenti agli ambiti della filosofia analitica del linguaggio, della pragmatica e della filosofia del linguaggio femminista (nella foto in alto, Claudia Bianchi con il presidente del Premio Biella Letteratura e Industria Paolo Piana, a sinistra, e Pier Francesco Gasparetto, presidente della giuria).
“Le parole muovono le cose e le persone. Quelle d’odio ci portano verso direzioni che producono discriminazione e delegittimazione. Imparare a parlare usando le parole giuste è il modo migliore per cambiare il nostro modo di pensare e di vedere l’altro”. Con queste riflessioni il moderatore Matteo Caccia, autore e conduttore del programma di Radio24 “Storie di rinascita”, ha poi introdotto i lavori della tavola rotonda “Il lato oscuro del linguaggio”, momento che ha caratterizzato la seconda parte della cerimonia e a cui hanno partecipato nella veste di relatori Cristopher Cepernich, sociologo dei media dell’Università degli Studi di Torino, Massimo Cerofolini, giornalista Radio Rai e conduttore del programma Eta Beta e la stessa vincitrice del premio Biella Letteratura e Industria Claudia Bianchi. Nel corso dello scambio di idee è stato dibattuto il tema della tavola rotonda da un punto di vista sociologico, filosofico e della comunicazione digitale, quest’ultima di grande impatto sulla socialità quotidiana, di relazione e lavorativa.
Il premio Biella Letteratura e Industria è il primo riconoscimento in Italia dedicato a romanzi o saggi in grado di cogliere le trasformazioni dal punto di vista economico e sociale e di indagare nei rapporti che esistono tra il mondo della letteratura e quello dello sviluppo industriale del Paese. L’iniziativa, che fa parte della Settimana della Cultura di Impresa, manifestazione nazionale promossa da Confindustria, è da sempre associata al Concorso Scuole, rivolto agli allievi degli istituti superiori del Piemonte che sono chiamati a formulare domande da porre ai finalisti del premio.
La giornata ospitata dall’Auditorium Città Studi di Biella ha visto anche la proclamazione dei vincitori degli altri riconoscimenti collegati all’evento. In particolare, il premio Speciale della Giuria è andato a Paolo Baratta per “Il Giardino e l’Arsenale. Una storia della Biennale” (casa editrice Marsilio). L’autore, grande protagonista alla Biennale di Venezia per oltre vent’anni, ne racconta le memorie culturali arricchendo ulteriormente il proprio scritto con cronache personali oltre che analisi storico-politiche capaci di descrivere con dovizia di particolari quello straordinario luogo di confronto che continua ad essere la famosa rassegna lagunare.
Il premio Giuria dei Lettori, per cui hanno votato i membri dell’associazione culturale L’Uomo e l’Arte oltre ad alcuni librai biellesi, è stato invece assegnato a Fabio Deotto, autore de “L’Altro mondo”, libro in cui vengono analizzati aspetti legati alla vita in un pianeta in costante cambiamento.
A meritare, infine, il premio Opera Straniera sono stati Ikujiro Nonaka e Hirotaka Takeuchi con “L’impresa saggia. Come le imprese creano l’innovazione continua” (casa editrice Guerini Next). Gli autori, padri intellettuali del knowledge management, esplicitano questa nuova teoria attraverso le storie di gruppi dinamici, longevi, sostenibili e guidati da grandi leader come Honda, Shimano, Eisai, Toyota, Apple e MIT Media Lab.