Non sarà semplice coprire la richiesta di nuove professionalità, così come compensare i settori e i territori più esposti agli effetti negativi del cambiamento. A mettere a fuoco la questione è uno dei capitoli dell’ultimo numero della Rivista di Politica Economica “L’impresa delle competenze – I nuovi saperi e il lavoro”, che offre un’analisi di previsione sulle occupazioni sul mercato del lavoro, utile ad assistere la progettazione di misure di sostegno
Il calo demografico, che sta portando a una naturale diminuzione della forza lavoro, e il disallineamento tra professionalità disponibili sul mercato e quelle richieste dalle imprese, mettono in luce le crescenti difficoltà nel trovare personale adeguato. Un tema sul quale la comunità delle Pmi del Sistema si confronterà a Pavia l’11 novembre per individuare possibili soluzioni. Tra gli ospiti il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso
Giovani manager che lavorano all’interno di sole Pmi e dirigenti attivi in imprese, di qualsiasi dimensione, che attraversano difficoltà economiche e produttive. Sono i due target ai quali sono rivolti gli Avvisi del fondo interprofessionale di Confindustria e Federmanager. Stanziato un milione di euro per ciascuno con un contributo massimo di 12.500 euro ad azienda. Iscrizioni entro il 13 dicembre
Le imprese interessate devono compilare la richiesta online sul sito del ministero delle Imprese e del made in Italy. Il contributo può raggiungere il 50% del costo sostenuto, fino a un massimo di 40mila euro, nel caso di micro e piccole imprese
I problemi sono noti ma forse, come Paese, non stiamo lavorando abbastanza sulle soluzioni. Se ne discuterà l’11 novembre a Pavia, in occasione del Forum di Piccola Industria, che è dedicato quest’anno al tema “Competenze per le transizioni”
Se ne parla il 26 ottobre, a Roma, a un seminario promosso dall’Istituto nazionale per l’Analisi delle politiche pubbliche. Fra i vantaggi, la possibilità di attrarre talenti grazie alla cooperazione con reti accademiche internazionali
In Italia le scuole di impresa hanno attecchito con difficoltà a causa delle ridotte dimensioni aziendali e della frammentazione della struttura produttiva. Dall’altra parte il sistema di istruzione tecnica superiore guarda al modello tedesco, ma nonostante l’introduzione degli ITS c’è ancora molto da fare. In ogni caso l’imperativo resta uguale: formarsi tutti, formarsi sempre. Una riflessione dall’ultimo numero della Rivista di Politica Economica
In 50 anni di attività l’azienda della provincia padovana ha costruito una solida reputazione, basata su competenze costantemente aggiornate nel campo della meccanica e non solo. Oggi le sue lavorazioni sono richieste nei settori più disparati e circa l’80% delle commesse proviene dall’estero. Cinzia Mazzon, titolare insieme al fratello Massimo, porta avanti questo impegno e continua a investire in formazione
Differenze tra paesi, fra centro e periferia, tra giovani e anziani, fra donne e uomini. Le disparità nei livelli di conoscenza e uso delle tecnologie digitali sono un problema molto serio, dove queste rischiano di acuirsi in assenza di supporti mirati, e non soltanto di risorse economiche. A mettere a fuoco la questione è uno dei capitoli dell’ultimo numero della Rivista di Politica Economica “L’impresa delle competenze – I nuovi saperi e il lavoro”
Destinato a 20 giovani che hanno da poco concluso oppure sono impegnati in percorsi di formazione, il programma di Fondirigenti offre sei mesi articolati in lezioni, esperienza aziendale e visite all’estero per rafforzare le competenze manageriali e scegliere con consapevolezza il proprio futuro professionale