
A meno di due mesi dalla presentazione della proposta da parte della Commissione, l’Unione europea ha approvato in via definitiva lo scorso 14 aprile il primo elemento dell’Omnibus I, il pacchetto di semplificazione normativa finalizzato a rafforzare la competitività dell’Ue e inteso a garantire maggiore certezza giuridica alle imprese.
Nello specifico si tratta della cosiddetta direttiva sul “rinvio dei termini” (Stop the clock), che pospone le date di applicazione di alcuni obblighi relativi alla rendicontazione societaria di sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD) e al dovere di dovuta diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (Corporate Sustainability Due Diligence Directive, CSDDD o CS3D).
Si tratta di un provvedimento in linea con le richieste provenienti dal mondo produttivo, inclusa Confindustria, e con la dichiarazione di Budapest del novembre 2024, con la quale gli Stati membri hanno chiesto una “rivoluzione della semplificazione” in favore del tessuto imprenditoriale.
Gli Stati membri avranno quindi tempo fino al 26 luglio 2027 per adattare le normative in materia di due diligence alla legislazione nazionale, con un anno in più rispetto alla scadenza iniziale. La proroga riguarderà anche la prima ondata di aziende, ossia quelle dell’Ue con oltre 5mila dipendenti e un fatturato superiore a 1,5 miliardi di euro, nonché le imprese con sede extra-Ue che superano tale soglia nell’Ue. Queste aziende saranno tenute a conformarsi ai nuovi obblighi normativi a partire dal 2028.
La stessa scadenza si applicherà alla seconda ondata, comprendente le aziende Ue con oltre 3mila dipendenti e un fatturato superiore a 900 milioni di euro, e le società extra-Ue che eccedono questo limite nell’Ue.
In parallelo, l’applicazione della direttiva sul reporting di sostenibilità subirà un rinvio di due anni per le aziende appartenenti alla seconda e terza ondata di soggetti coinvolti dalla normativa.
UNA RAPIDA APPROVAZIONE
Il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo hanno attribuito la massima priorità alla proposta Stop the clock. La rapida chiusura dell’accordo su questa parte del pacchetto, infatti, fornisce ai colegislatori il tempo necessario per discutere le successive modifiche sostanziali proposte dalla Commissione alla CSRD e alla CSDDD nel pacchetto Omnibus.
Il 26 marzo il Consiglio ha approvato il suo mandato negoziale, mentre il Parlamento in tre giorni ha deciso prima di trattare il dossier con procedura d’urgenza e poi di confermare la sua adesione alla proposta durante la plenaria d’inizio aprile. Infine, il 14 aprile il Consiglio ha formalizzato l’adozione dell’atto legislativo, che è stato poi pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed è entrato in vigore il giorno successivo alla pubblicazione.
Gli Stati membri dovranno recepire la direttiva nel loro diritto nazionale entro il 31 dicembre 2025.