
Evoluzione delle idee vincenti portate sul mercato nautico a partire da fine anni ‘70 dal pioniere Orione Samorì, Solimar Marine Equipment – due milioni di euro di fatturato nel 2024 e 15 dipendenti – è un’azienda che, pur operando in un settore di nicchia, si è prima fatta conoscere in ambito italiano per poi uscire con tangibile successo dai confini nazionali e conquistare un ruolo da leader a livello mondiale.
Nel quartier generale di Forlì, in provincia di Forlì-Cesena, la Pmi romagnola è stata impegnata negli anni nella produzione di accessori per barche a vela, mentre da qualche tempo il “catalogo” si è arricchito anche di componenti per imbarcazioni a motore.

ESEMPIO DEI BOCCAPORTI REALIZZATI DALLA SOLIMAR MARINE EQUIPMENT
“Prodotti per barche di un certo profilo, mega yacht con lunghezze da 30 a 50 metri, che hanno fatto crescere ulteriormente il perimetro d’azione nel settore di Solimar Marine Equipment, da un decennio in grado di fornire accessori a clienti importanti che producono questo genere di barche. Per loro, per esempio, abbiamo creato boccaporti a filo coperta che, a differenza di quelli tradizionali, una volta montati diventano un tutt’uno con la barca. Ora, invece, ci stiamo preparando a gestire l’ingresso dell’elettrico pure nella nautica, cercando di essere sempre sul pezzo per restare al passo dei grandi cantieri che, tra le altre cose, chiedono massima attenzione nel rispettare senza deroghe le loro scelte”, spiega Annalisa Samorì (nella foto in alto), figlia di Orione e amministratrice delegata dell’impresa romagnola.
Nel corso del processo di sviluppo dell’attività – che nel 2024 ha portato la realtà industriale forlivese ad attestarsi sul 60% per quanto riguarda la percentuale del fatturato derivante dall’export –, Solimar Marine Equipment si è anche dotata di ulteriori strumenti, necessari per andare incontro agli spesso stringenti desiderata delle realtà industriali medio-grandi che costituiscono la maggior parte del suo bacino d’utenza. “In particolare, abbiamo acquistato tre macchinari nuovi per velocizzare ulteriormente i processi interni e riuscire a coniugare al meglio artigianalità ed innovazione. I nostri committenti non possono certo derogare dall’avere il top di produzione, richieste che ci impongono di controllare più e più volte quanto esce dallo stabilimento perché sia perfetto. E mettendoci tutto l’impegno indispensabile per non deluderli, siamo pure in grado di customizzare ogni singolo lavoro attraverso particolari colorazioni ed altre accortezze, che di fatto rendono ogni barca tanto bella quanto diversa dall’altra”.
Un dedicarsi, al massimo delle proprie capacità e competenze, a questo affascinante universo nautico che continua a regalare grandi soddisfazioni al team di Solimar Marine Equipment, sempre pronto ad interagire sui vari tavoli su cui opera con armatori, rappresentanti di studi di progettazione, ma anche con i surveyor, l’importante figura professionale che dirige i lavori a bordo di questi natanti di pregio. “Ripeto, il nostro è un mestiere in cui l’affidabilità gioca un ruolo primario – sottolinea Samorì –. Ancor più se si pensa che nel rating mondiale riferito al fatturato delle aziende specializzate nella produzione di mega yacht, ben sette delle prime dieci sono italiane e che di queste quattro, cinque sono nostri clienti. In altre parole, per poter mantenere l’alto livello qualitativo richiesto da player italiani oltre che internazionali di questo prestigio e forza economica, dobbiamo necessariamente presentare loro sempre la bella copia di Solimar Marine Equipment, confidando pure sul dato di fatto che noi italiani nel settore della nautica, come in quello della moda, non siamo mai stati inferiori a nessuno”.

UNA FASE DELLA LAVORAZIONE – SOLIMAR MARINE EQUIPMENT
Inoltre, dopo l’alluvione del maggio del 2023, la Pmi di base a Forlì ha anche dimostrato una tangibile capacità di reazione per rimettersi rapidamente in corsa soprattutto da un punto di vista logistico. “Premettendo che, rispetto ad altri, i danni avuti non sono stati così impattanti, la differenza nel nostro caso l’ha fatta l’aver reagito prontamente ed essere stati economicamente strutturati per non subire un contraccolpo troppo forte – chiarisce l’imprenditrice romagnola –. Quattordici giorni dopo l’alluvione, infatti, eravamo già pronti a spedire gli ordini, anche perché acciaio inox, alluminio e vetro resina hanno solo avuto bisogno di una bella lavata per tornare in forma e ciò che abbiamo dovuto buttare via è stato veramente poco”.
Nel frattempo, i vertici aziendali di Solimar Marine Equipment, pur concentrati sulla problematica comune a molti della carenza di personale, si stanno preparando per accettare ancora una volta la sfida che annualmente li porta fino al Metstrade, la più importante fiera mondiale dedicata agli accessori per le imbarcazioni e che si terrà ad Amsterdam nel prossimo novembre. “A differenza di altre fiere nautiche, in Olanda non è esposta neanche una barca e si parlerà come sempre solo di accessori. Tre giorni in cui capiremo le tendenze che faranno da traino nel corso del 2026”, conclude Annalisa Samorì.

