
In comune hanno la giovane età media dei team che le compongono, un background di studi tra lo scientifico e l’economico, ma soprattutto una grande voglia di trasformare le idee in progetti concreti. Stiamo parlando delle due realtà che si sono aggiudicate la vittoria all’ultima edizione del Premio Best Practices per l’Innovazione, la manifestazione promossa da Confindustria Salerno – con il patrocinio e il sostegno della Camera di Commercio di Salerno – che da ormai 18 anni valorizza imprese, startup e spinoff che si sono distinti per soluzioni e tecnologie ad alto tasso di innovazione. Protagoniste della cerimonia conclusiva del 20 giugno scorso sono state, per la categoria startup, la Astradyne di Bari, e per la categoria imprese, la Test 1 Solutions di Brescia. Conosciamole più da vicino.
ASTRADYNE, NELLO SPAZIO CON LEGGEREZZA

GIAMMARCO ALESSANDRINO
Fondata nel 2021 su iniziativa di tre dottorandi del Politecnico di Bari, Astradyne si occupa della progettazione e dello sviluppo di pannelli fotovoltaici ultraleggeri. A parlarcene è Giammarco Alessandrino, System engineering manager: “Tutto nasce da un materiale innovativo, un ‘meta-materiale” che integra un tessuto ad alta resistenza, una poliammide aromatica, con le classiche schede elettroniche rigido-flessibili – spiega –. Rispetto alle soluzioni tradizionali in alluminio o fibra di carbonio, che pesano e occupano tanto volume, le nostre sono apprezzate, in particolar modo nel settore aerospaziale, proprio perché leggere e compatte. Si tratta di un grande vantaggio perché ogni chilo lanciato nello spazio costa migliaia di euro, e va considerato che pure lo spazio dentro i razzi che portano in orbita è limitato; senza dimenticare che produrli costa molto meno. Attualmente siamo in fase di prototipazione, stiamo facendo dei test a terra. Il primo lancio in orbita è previsto a metà del 2026”.
Pannelli solari leggeri, pieghevoli e facilmente trasportabili risultano interessanti anche per altri settori. Accanto all’agrivoltaico, dove possono essere posti sopra le serre, c’è per esempio la nautica da diporto: “Possono essere applicati ai tendalini delle barche, superfici sulle quali i pannelli rigidi non sarebbero proponibili”, sottolinea Alessandrino.
Pur essendo nati, come società, relativamente da poco, i dieci ragazzi che oggi lavorano in Astradyne – un gruppo dove l’età media è 28/29 anni, mentre la provenienza geografica mescola nord e sud, con una leggera prevalenza di talenti pugliesi – hanno le idee molto chiare e un’agenda di contatti ricca, costruita partecipando alle più importanti fiere di settore: la Space Tech Expo Europe a Brema, l’International Astronautical Conference e molte altre. “Il settore spazio è un mondo abbastanza piccolo – commenta Alessandrino – per cui è facile conoscere in queste occasioni player anche piuttosto importanti a livello europeo”.
Ad accompagnare il cammino di questa startup barese ha contribuito con un investimento pre-seed pure Galaxia, il polo nazionale di trasferimento tecnologico dell’aerospazio partecipato da Cassa Depositi e Prestiti, mentre resta alto l’interesse di altri fondi di investimento italiani.
Di certo, quella che attende il team di Astradyne è un’estate di lavoro. “Abbiamo molti clienti ai quali dobbiamo mandare i nostri prototipi affinché li testino sul campo”, conclude Alessandrino.

UN RENDERIND DI SOLAR DRAPE, PANNELLO SOLARE LEGGERO E PIEGHEVOLE SU TESSUTO DALLE SVARIATE APPLICAZIONI
UN MARE PIÙ PULITO CON TEST 1 SOLUTIONS

LUCA OTTELLI
La lotta all’inquinamento dei mari torna più e più volte nella chiacchierata con Luca Ottelli, responsabile commerciale di Test 1 Solutions. La società benefit nata a Brescia nel 2014 è specializzata nella produzione di una schiuma poliuretanica modificata capace di assorbire il 98% dell’olio e il 2% di acqua. “Un prodotto oleofilo e idrofobo – sottolinea Ottelli – riutilizzabile fino a 200 volte e pensato per ripulire mari e superfici d’acqua colpite da sversamenti”. Concretamente si presenta sotto forma di un “tappeto” lungo tre metri, largo 33 centimetri e alto due; una volta appoggiato in acqua galleggia e assorbe, per l’appunto, l’olio presente.
Shipping e oil & gas sono i settori per i quali questa tecnologia è maggiormente appetibile, ma anche le imprese tipicamente industriali, che devono gestire il possibile sversamento di oli così come la pulizia di vasche di contenimento, si dimostrano molto interessate. “Qualche settimana fa abbiamo fatto una prova pilota con un’azienda del bresciano, qui dalle nostre parti, e sono rimasti sbalorditi”, racconta Ottelli.
Tra i soggetti pubblici con cui Test 1 Solutions interagisce vi è la Marina Militare, le Capitanerie di Porto, il Dipartimento nazionale della Protezione civile, i Vigili del Fuoco e così via. E anche all’estero l’attenzione cresce, l’azienda bresciana ha chiuso infatti diversi accordi con importanti distributori per essere presente nell’area balcanica e in Francia; negli Stati Uniti possono contare su alcuni importanti clienti tra Chicago e Miami e a questi si sommano accordi per la distribuzione nella penisola arabica e a Singapore.
La strategia commerciale punta anche sul mercato consumer attraverso il canale della Gdo. Spiega Ottelli: “Il nostro prodotto è attualmente distribuito in tre formati, rispettivamente per uso cucina, giardinaggio e officina, in 49 punti vendita di Leroy Merlin distribuiti su tutto il territorio italiano. Offriamo servizi post vendita, da cui sinora abbiamo ricevuto riscontri positivi”.
E l’età media del gruppo di Test 1 Solutions? Anche qui abbastanza giovani, intorno ai 31 anni. Potremmo dire che siete in una fase di crescita? “Beh, direi proprio di sì – commenta Ottelli –. Ogni volta che leggiamo la notizia di un grande sversamento in mare pensiamo a come potere dare il nostro contributo per la salvaguardia dell’ecosistema”.

IL COMPORTAMENTO DELLA SCHIUMA POLIURETANICA IN PRESENZA DI ACQUA OPPURE DI OLIO
(L’articolo è stato pubblicato sul numero di luglio dell’Imprenditore)