

PINA AMARELLI
Una lunga storia fatta di passione, cultura, impresa e tradizione che affonda le sue radici a Rossano, in Calabria, dove dal 1731 la famiglia Amarelli produce con metodi esclusivi liquirizia d’altissima qualità.
Sostenibilità, design, eleganza e ricercatezza del packaging, 100% riciclabile, hanno reso Amarelli famosa in più di 30 paesi nel mondo. Le sue scatolette sono un’icona del made in Italy con oltre due milioni di confezioni vendute all’anno e altri 150 differenti prodotti di liquirizia. L’azienda ha un solo sito produttivo in Italia, in contrada Amarelli a Corigliano-Rossano (provincia di Cosenza) e occupa 50 dipendenti.
Alla guida sempre la famiglia Amarelli da 12 generazioni ed è la presidente Pina Amarelli (nella foto accanto) a raccontarci un po’ di più della biblioteca aziendale.
Come nasce l’idea di creare una biblioteca aziendale?
Abbiamo da secoli la passione per i libri e i documenti, tanto da aver avuto il prestigioso riconoscimento del ministero della Cultura con il quale il nostro Archivio è stato dichiarato di interesse storico nazionale nel 2012. All’archivio sono dedicate tre sale, una delle quali adibita anche a sala di consultazione.
Nel museo c’è un corner con volumi e stampa che ci riguardano, mentre al piano nobile c’è una grande biblioteca interamente corredata di scaffalature lignee, che raccoglie storia del Mezzogiorno, della Calabria, di Rossano e della famiglia, nonché volumi riguardanti altre aziende storiche e familiari. Nel salone della direzione, oltre una collezione di libri di economia, c’è un’imponente vetrina antica con esposti grandi codici cinquecentini e collezioni complete di opere giuridiche ed economiche fra 1700 e 1800.
In una sala di ingresso vi è una importante collezione di libri ecclesiastici rilegati in pergamena e nella sala d’armi un grande armadio del ‘600 racchiude una miscellanea di volumi d’epoca.
Infine, abbiamo appena restaurato un grande ambiente indipendente al piano terra, prospiciente l’orangerie, dove stiamo dando una collocazione adeguata alla biblioteca di mio marito, professore emerito di Storia del diritto romano all’Università Federico Il di Napoli, all’Università Lateranense di Roma e alla Luiss.
Appena terminata la sistemazione è già in programma una convenzione con la facoltà di giurisprudenza dell’Unical di Cosenza. Sarà aperta ad accademici, studenti e studiosi con l’auspicio di creare una Summer School.

INTERNO DELL’ARCHIVIO STORICO
Quanti libri avete e quanti libri comprate al mese/all’anno? Con quali criteri li scegliete?
In massima parte sono libri che ci vengono inviati dagli autori, ma talvolta acquistiamo qualche pezzo importante, come i volumi della Treccani dedicati alla storia d’impresa, la splendida copia fotografica del Codex Purpureus Rossanensis edita da Salerno, il Voyage Pittoresque dell’Abate di Saint Non, ricco di magnifiche incisioni e la copia del Theatrum Sanitatis della biblioteca Casanatense.

LE PAGINE DEDICATE ALL’AZIENDA AMARELLI ALL’INTERNO DEL VOLUME TRECCANI SULLA STORIA DELL’IMPRESA ITALIANA
La biblioteca è aperta al territorio oppure pensate di farlo nel prossimo futuro?
L’archivio è ovviamente aperto a chi desidera consultarlo, anche come obbligo derivante dal riconoscimento ministeriale, mentre indice e alcune sezioni sono già digitalizzate e dunque facilmente fruibili.
Per i libri la consultazione è su richiesta con l’ausilio delle nostre assistenti museali, mentre per la biblioteca romanistica sarà tutta definito dalla relativa convenzione con l’università.
Che accoglienza ha ricevuto da parte del personale? Come viene utilizzata?
Una collezione di libri è sempre un work in progress e i nostri collaboratori sono fortemente interessati a ogni nuovo sviluppo.
Organizziamo spesso eventi e presentazioni di libri sia in uno spazio open air, sia in un auditorium da 100 posti, attrezzato con un grande schermo e dotato di impianto di amplificazione, dove nel periodo estivo c’è un calendario annuale di “Estate al Museo” seguito con grande successo.
Che tipo di impegno, economico o di altro tipo, è stato necessario?
È un impegno notevole, sia economico che organizzativo, per il quale sono impegnate le nostre tre assistenti museali a tempo indeterminato, nonché altre tre che si aggiungono nel periodo estivo di massima affluenza e nel periodo dei viaggi scolastici. Sempre aperto lo shop collegato al museo e in agosto offriamo anche un giardino per una piacevole pausa con caffè, bibite, gelati e altre specialità di nostra produzione.
(Testo raccolto da Marta Gianzini)
Leggi i contributi precedenti:
Ricci Curbastro, una biblioteca che racconta la storia del vino
Calabrò: “Costruiamo biblioteche aziendali, facciamo crescere le comunità”

