
Nata nei primi anni Cinquanta come attività legata alla legna da brucio proveniente dalle foreste del territorio intorno a Tarvisio, la Fratelli Vidoni – 4,4 milioni di euro di fatturato nel 2024 e 22 dipendenti – ha successivamente sviluppato la compravendita di legname con la vicina ex Jugoslavia per poi virare verso quella carpenteria in legno diventata molto popolare nel periodo storico di ricostruzione che è seguito al terribile terremoto del 1976. Un percorso che, terminata l’opera di ristrutturazione delle case friulane, per la Pmi di base a Montegnacco di Cassacco, in provincia di Udine, è continuato occupandosi di abitazioni private e, nello specifico, anche di mobili e finestre.
“La nostra progressiva crescita è passata nel 2000 pure per il consolidamento dei servizi di carpenteria in legno, mentre sei anni fa abbiamo rinnovato la struttura della segheria e internazionalizzato la produzione del legno lamellare – chiarisce Marco Vidoni (nella foto in alto, insieme ai collaboratori), titolare e legale rappresentante della Fratelli Vidoni –. Ultimamente, invece, si è deciso di ampliare la gamma dei prodotti semilavorati nei settori dell’arredo e dell’edilizia”. Un cambio sistematico di marcia in grado di dare ulteriore respiro all’impegno commerciale della Pmi del Friuli Venezia Giulia, una realtà che ha basato molta parte delle proprie fortune sul sapiente utilizzo dell’abete rosso, assoluto protagonista dei processi produttivi interni all’impresa. “L’abete rosso è meritatamente considerato il re delle nostre foreste e chiunque gli si sia avvicinato ha compreso come il suo legno abbia caratteristiche uniche di leggerezza e resistenza. Si sposa perfettamente perciò per un uso strutturale, in particolare per la costruzione di edifici in solo legno”.
Capace di offrire alla clientela un tailor made di estrema qualità, la Fratelli Vidoni si trova spessissimo nella condizione di dover fare fronte alle tante, differenti specifiche che le vengono sottoposte. Un lavoro a largo spettro che non dà respiro ai tecnici dell’azienda dell’udinese. “Sì, posso confermare che non è per niente facile rispondere con prontezza a tutte le richieste, ma, con l’esperienza maturata negli anni, riusciamo comunque a non farci mai trovare impreparati. Le esigenze del cliente in parecchi casi cambiano in corso d’opera e ogni cantiere ha una storia a sé, tanto che i quattro professionisti che si occupano a tempo pieno di progettazione e di rendere il tutto cantierabile non hanno troppi minuti di libertà nel gestire i vari progetti fino al momento dell’assemblaggio fisico dei materiali sul posto”.
Un modo di cercare di rendere il più soddisfacente possibile il rapporto con il committente che spinge la Fratelli Vidoni a continuare anche a curare in maniera attenta ed ecosostenibile il proprio approvvigionamento di legno per costruzioni ed altro. “In sostanza il legno che viene tagliato nella foresta è soltanto quell’accrescimento che, per esempio, un abete di 50/60 anni ha bisogno che venga tolto via se non si vuole che muoia o marcisca – sottolinea Vidoni –. Non vogliamo assolutamente si depauperi la ‘miniera’ e quelli che facciamo, sempre sotto il controllo delle istituzioni, sono tagli studiati per far rigenerare la foresta e dove nulla viene lasciato al caso”.

SCORCIO DELLO STABILIMENTO DELLA FRATELLI VIDONI
In un comparto, quello del legno, che nelle costruzioni ha avuto negli ultimi tempi un’accelerazione per Vidoni “impressionante”, la Pmi di casa a Cassacco si sta muovendo per consolidare il proprio futuro con l’entrata in azienda di nuove e giovani figure professionali. “Debbo dire che i giovani, pur con qualche ritrosia, si stanno riavvicinando al lavoro nel settore del legno. Si sono ricreduti e resi conto del cambiamento in atto nel momento in cui hanno capito che un notevole impegno fisico non è più indispensabile all’interno degli stabilimenti delle aziende. Ormai, infatti, servono molte più competenze tecniche e una preparazione accurata per occuparsi quotidianamente dei vari software. Se è vero che abbiamo ancora un bel gap da recuperare, la rotta è stata comunque invertita e la sensibilità sta cambiando sotto la spinta di passione e aggiornamento continuo. Perché questo è un signor lavoro e nessun ragazzo deve sentirsi in qualche modo svalutato come poteva accadere nel recente passato”.
Nel frattempo, la Fratelli Vidoni ha intenzione di proseguire nell’opera di aggiornamento della propria offerta attraverso processi in grado di dare ancora maggiore spazio di manovra all’interno del proprio sito produttivo. “Tra il 2019 e il 2021 abbiamo realizzato impianti che ci hanno consentito di essere più performanti e di accrescere la nostra gamma di prodotti. Adesso l’obiettivo primario è diventato quello di ampliare la sede aziendale per renderla, nell’arco di al massimo due anni, più spaziosa, considerato che la struttura storica della Fratelli Vidoni si è sviluppata nel tempo in modo non certo razionale. In altre parole, abbiamo bisogno di altri metri quadri per organizzare in maniera migliore i flussi di produzione”, conclude Marco Vidoni.


