
Viticoltori da 18 generazioni con una tradizione agricola che risale al XIII secolo, la famiglia Ricci Curbastro conduce l’Azienda Agricola Rontana di Brisighella, in provincia di Ravenna, e l’azienda Agricola Ricci Curbastro di Capriolo in Franciacorta, nel bresciano. Dei 35 ettari di superficie aziendale in Franciacorta, trentatré sono investiti a vigneti e condotti da Riccardo con i figli Gualberto e Filippo e undici dipendenti.
Nel secolare parco è la cantina ipogea, in cui vengono effettuate le fermentazioni e la lenta maturazione dei Franciacorta Docg. Negli antichi rustici dell’azienda ha sede il Museo Agricolo e del Vino, una realtà unica in Franciacorta che conserva migliaia di oggetti, una biblioteca e un archivio. Ce ne parla Riccardo Ricci Curbastro (nella foto in alto), Ceo dell’azienda Agricola Ricci Curbastro G. & Figli S.s.
Come nasce l’idea di creare una biblioteca aziendale?
Così come il Museo Agricolo e del Vino trae origine da strumenti utilizzati in azienda anche la Biblioteca ad esso annessa ha un nucleo originale di testi utilizzati dai nostri antenati, come ad esempio la seconda edizione del libro di Louis Pasteur “Etudes sur le vin, ses maladies, causes qui le provoquent” stampata a Parigi nel 1873, testo appartenuto al mio trisnonno che ha rivoluzionato le conoscenze enologiche con la scoperta di lieviti e batteri.
Mio padre Gualberto, uno degli undici fondatori della Denominazione Franciacorta nel 1967 e creatore del Museo nel 1986, ha poi ampliato la collezione negli anni, aggiungendo ai testi agronomici ed enologici anche molti testi di antropologia agricola, sui musei agricoli del mondo, su antichi macchinari agricoli ed infine sul territorio con libri fondanti la storia franciacortina. Come le “Venti giornate dell’agricoltura” di Agostino Gallo stampato a Brescia nel 1775 o i volumi del Conte Vincenzo Dandolo “Istruzioni pratiche sul modo di ben fare e conservare il vino” (1812) e “Dell’arte di fare, conservare e migliorare i vini del regno” (1821) o il libro di turismo enogastronomico in Franciacorta “Viaggio al lago d’Iseo e ne’ dintorni” di Davide Bertolotti (1825).

ISTRUZIONI PRATICHE PER FARE IL VINO – VINCENZO DANDOLO 1812
Quanti libri avete e quanti libri comprate al mese/all’anno? Con quali criteri li scegliete?
Libri e riviste sono circa 6mila, di questi circa il 40% è già stato catalogato ed indicizzato. Ogni anno si aggiungono circa 30-40 volumi, in parte testi di studio attuali su argomenti inerenti la nostra attività: viticoltura, enologia, marketing del vino, museologia, enoturismo, territorio della Franciacorta e della Romagna, ove abbiamo una seconda azienda vitivinicola. Alcuni volumi vecchi o antichi così come cataloghi enologici, cataloghi di produttori di macchine e di attrezzature da cantina vengono anche acquisiti ogni anno quando capita l’occasione di titoli non presenti in biblioteca.
La biblioteca è aperta al territorio oppure pensate di farlo nel prossimo futuro?
Attualmente la biblioteca non è aperta al pubblico, anche se già dispone di una sala di lettura e consultazione. Non appena completata la catalogazione di tutti i libri, il nostro obiettivo è di mettere a disposizione di studenti e ricercatori i testi presenti. Già oggi collaboriamo, su richiesta, con studenti per la redazione delle loro tesi di laurea.

INTERNO DELLA BIBLIOTECA DEL MUSEO DEL VINO
Che accoglienza ha ricevuto da parte del personale? Come viene utilizzata?
Siamo una piccola realtà e credo che nessuno dei nostri dipendenti abbia mai “cercato” qualcosa tra i volumi della biblioteca; tuttavia molto spesso capita che sia io, che mi sono occupato del riordino e poi della catalogazione, ad utilizzare alcuni volumi per spiegare a tutto il team aziendale le ragioni storiche di certe decisioni oppure le sperimentazioni che nascono da studi più recenti oppure ancora la genesi di quei racconti aziendali che costituiscono l’ossatura delle migliaia di visite al museo ed in cantina che svolgiamo ogni anno.
La biblioteca non è ancora stata protagonista di eventi pubblici a lei dedicati, cosa che invece è avvenuta per documenti e fotografie conservati nell’Archivio Ricci Curbastro, ma alcune idee sono in circolo e forse in futuro potranno essere realizzate.

ALCUNI MANUALI ANTICHI CONSERVATI DENTRO LA BIBLIOTECA
Che tipo di impegno, economico o di altro tipo, è stato necessario?
Il lavoro principale è stato quello di dare una forma ordinata agli scaffali in modo da suddividere i libri per grandi temi; successivamente il lavoro di catalogazione ha richiesto tempo non solo per inserire dati ma anche per fornire ad ogni libro appropriate chiavi di ricerca e porlo su uno scaffale numerato che facilitasse il suo recupero per la consultazione.
È un lavoro non quantificato economicamente che svolgo principalmente da solo nel poco tempo libero da altri impegni aziendali; si tratta comunque di un impegno economicamente non rilevante, anche perché non abbiamo al momento una figura specializzata per questo compito. Il ritorno, tuttavia, è rilevante perché il vino moderno è un compendio di passato, presente e futuro, un coro a più voci fatto di persone, vitigni, territori e visioni del futuro.
(Testo raccolto da Marta Gianzini)

